Recensione Stranger Things VR
di: Sakura CantiniArriva qualcosa, qualcosa che ha sete di sangue…il demogorgone? Ma no, è Stranger Things VR per PSVR2! Un titolo che promette di immergere i giocatori nell’universo inquietante e affascinante di Hawkins facendo un salto indietro nel tempo, trovandosi nei coloratissimi anni ‘80.
Preparate torce, molotov, e anche qualche dado a 12 facce, sperando che la fortuna vi aiuti, perché nel Sottosopra niente vi risulterà normale.
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Una normale cittadina in Indiana
Indossate i vostri visori e svuotate la mente, ci sarà da scagliare oggetti contro creature mostruose per difenderci, accartocciare lattine di Coca-Cola e immergersi nell’inconscio di persone a noi ancora sconosciute.
La storia di Stranger Things VR segue alcune delle trame principali della serie TV, facendoci mettere in particolare nei panni di Henry, ovvero Vecna, il villain protagonista della quarta stagione.
La trama offre ai giocatori la possibilità di rivivere momenti chiave e di esplorare nuove prospettive. Tuttavia, ho trovato la narrazione ripetitiva e priva di profondità, anche se con diverse sfumature differenti da ciò che abbiamo visto sugli schermi. L’assenza dei doppiatori originali rende inoltre meno coinvolgente l’esperienza per i fan della serie.
Durante l’avventura, ci imbatteremo in personaggi già conosciuti se vista la serie: tra cui Undici, Mike, Dustin, Lucas, Will, Max, e il Dottor Brenner. Non dimentichiamoci poi dei mostri del Sottosopra.
Ambientazioni, personaggi e creature sono realizzati con un’attenzione ai dettagli che mira a ricreare l’atmosfera degli anni ’80. Tuttavia, lo stile non riesce sempre a bilanciare l’originalità con la fedeltà alla serie, con alcuni elementi che risultano poco ispirati o troppo familiari. La colonna sonora, porta con sé la stessa tensione presente nella serie, con musiche cupe, e tenebrose.
La stanza arcobaleno
La grafica di Stranger Things VR su PSVR2 è sufficiente, ma non eccezionale. Gli ambienti sono dettagliati e ben realizzati, ma i modelli dei personaggi e le animazioni possono sembrare rigide e datate. La fisica del gioco non sempre risulta realistica, con movimenti e interazioni che a volte appaiono poco naturali. Questo può rompere l’immersione, soprattutto in un’esperienza VR dove la sensazione di realismo è fondamentale.
Stranger Things VR è un’esperienza mista. Da un lato, offre un viaggio nostalgico per i fan della serie, permettendo loro di immergersi nel mondo di Hawkins. Dall’altro, il gameplay ripetitivo e la storia poco innovativa possono deludere chi cerca un’esperienza più ricca e coinvolgente. La grafica e la fisica, sebbene sufficienti, non riescono a sfruttare appieno le potenzialità della PlayStation 5. In definitiva, Stranger Things VR può essere apprezzato dagli appassionati della serie, ma potrebbe non soddisfare completamente le aspettative dei giocatori alla ricerca di un titolo VR di alto livello.
Come grande fan della serie, l’idea di immergermi nel mondo di Hawkins in Stranger Things VR era estremamente allettante. Tuttavia, mentre alcuni aspetti del gioco mi hanno piacevolmente colpito, altri mi hanno deluso. La fedeltà all’estetica della serie e l’atmosfera generale sono senza dubbio i punti di forza del gioco. Tuttavia, il gameplay ripetitivo e la mancanza di innovazione nella trama hanno smorzato il mio entusiasmo.