Recensione Steep
di: Federico LelliÈ l’alba: gli unici rumori che si possono sentire a 4000 metri sono quello dell’elicottero che ci trasporta e quello del vento, che spira maestoso e prova a tagliarci la faccia. Scendiamo con un salto, la neve fresca e immacolata si schiaccia sotto i nostri piedi e sotto le nostre tavole, è così che inizia una grande giornata di snowboard in Steep.
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Spingersi oltre ogni limite
Non è un caso che sia stata Ubisoft Annecy, una delle tante sussidiarie della compagnia francese, a proporre alla casa madre come proprio primo titolo AAA Steep, Annecy si trova infatti alla base delle alpi francesi che, insieme a molte altre catene alpine selezionate tra quelle italiane, svizzere e austriache, fanno parte del mondo di gioco che andiamo ad affrontare.
La montagna è un perno così vitale all’interno di Steep che lo stesso menù di selezione degli eventi è in realtà una mappa delle catene montuose in 3D, non esattamente facile da consultare ma sicuramente d’impatto, dove possiamo muoverci mano a mano che sblocchiamo nuovi posti.
Archiviato il solito tutorial che ci spiega come muoverci all’interno del gioco con i 4 sport a nostra disposizione: sci e snowboard, dai controlli praticamente uguali tra loro restituiscono un ottimo feeling sulla neve; la tuta alare, per ritardare la caduta e fare skydiving pieni di adrenalina; il parapendio, francamente il peggiore del lotto, utile solo per i lunghi spostamenti.
Non essendoci una storia particolare, ci sarà solo una voce fuori campo che ci incita a partecipare ad eventi sempre più importanti o pericolosi non appena li avremo sbloccati, l’esperienza è lasciata quasi tutta nelle nostre mani e siamo liberi di esplorare il mondo di gioco open world e di partecipare ai vari eventi senza una particolare soluzione di continuità. Il bouquet di sfide è abbastanza variegato e ci farà affrontare discese a tempo, a punti e gare di orientamento, dove l’obiettivo finale va trovato valicando montagne intere. Ogni montagna avrà inoltre una sua particolare “storia” che consiste in una determinata discesa o nel passaggio obbligato in una serie di punti caratteristici del luogo. Ogni evento è comunque ben segnalato sulla mappa tridimensionale e una serie di codici cromatici ci fanno capire da una prima occhiata anche di che tipo di discesa si tratta.
Il motore fisico del gioco è sicuramente tra i vanti della produzione di Ubisoft Annecy: la neve calpestata dai nostri piedi o schiacciata dalla tavola si deforma subito in maniera realistica e la sensazione che abbiamo scendendo con sci e snowboard è quanto di più fedele si possa avere attualmente su un gioco di sport invernali. Il titolo è orientato sicuramente verso il lato simulativo, quindi dimenticatevi salti impossibili o acrobazie fuori di testa ma anche il sistema di trick associato, anche se non esattamente reattivo, saprà darvi delle soddisfazioni notevoli.
Dall’altro lato l’interessante costruzione del mondo di gioco non rende mai banali le montagne, dando ad ogni cima punti caratteristici e scorci mozzafiato, anche grazie agli splendidi effetti di luce e particellari. Le catene montuose vivono di vita propria grazie agli eventi atmosferici e alla possibilità di cambiare a proprio piacimento orario di gioco, il tutto a 30fps (60fps su PS Pro) abbastanza stabili. Da menzionare inoltre l’assenza totale di caricamenti, la possibilità di poter ricominciare tutti gli eventi in corso istantaneamente, tutti fattori che rendono il lavoro di Ubisoft Annecy ancora più notevole.
A questi plus dobbiamo aggiungere anche il salvataggio automatico di tutte le linee percorse, visibili direttamente dalla mappa tridimensionale, che possono essere condivise, riviste, salvate e chi più ne ha più ne metta. La componente sociale del titolo infatti prevede il gioco in cooperativa con altri rider, che possiamo invitare o trovare direttamente nella mappa e addirittura è possibile creare sfide personalizzate. Per questi ed altri motivi il gioco richiede una costante presenza online, pena l’essere riportati di forza ai titoli iniziali.
Non è tutta neve quella che luccica
Un mondo di gioco così grande e senza tempi di caricamento può quindi essere anche molto bello da vedere? A quanto pare sì, sfruttando il concetto di fondo che le montagne sono generalmente tutte uguali tra loro e che molte pareti possono essere sfruttate come percorsi obbligati, evitando così il caricamento di dati inutili. È anche vero che quelle poche volte che vediamo elementi esterni non spiccano certo per bellezza o varietà, ad esempio nei pochi paeselli innevati che incontriamo nel nostro percorso. Ma in generale si può dire che da questo punto di vista sono più i fattori positivi che negativi, sempre considerando che parliamo di un open world.
La selezione musicale, abbastanza ampia e con tracce per tutti i gusti, di per sé non sarebbe un problema se non fosse che far ricominciare un evento (cosa che vi succederà molto spesso, soprattutto se vorrete prendere l’oro in un evento particolarmente difficile) fa ripartire anche la traccia, costringendovi ad ascoltare all’infinito i primi tot secondi di canzone.
Il sistema di trick vive di contrasti, da una parte sembra abbastanza ampio e approfondito: i due grilletti per le prese con la mano destra e sinistra, lo stick sinistro per le rotazioni, quello destro per flip e modificatori delle prese; dall’altro lato c’è sicuramente un problema con il timing dei salti, che a volte sembra non voler rispondere correttamente inficiando così una run che vi sarebbe valsa l’oro proprio all’ultima acrobazia.
Steep è un must-have per tutti gli amanti degli sport invernali estremi (chi ha provato la beta ed era rimasto soddisfatto può andare praticamente ad occhi chiusi, visto che c’era praticamente già tutto) e rimane un gioco di grande qualità anche per chi non dovesse avere una particolare predilizione per il genere. La sensazione di libertà, l’atmosfera rarefatta della montagna e l’esplorazione dell’impressionante mondo di gioco possono dare anche ai meno competitivi la possibilità di divertirsi, mentre le sfide di difficoltà sempre crescente e la componente social daranno sicuramente parecchi stimoli anche ai giocatori più esperti. Qualche piccolo neo all’esordio AAA per Ubisoft Annecy non diminuisce l’impatto globale del gioco che sicuramente può diventare una nuova serie di successo, se ben accolta dal pubblico.