Recensione Sports Bar VR
di: Simone CantiniL’ultima serata passata al pub è stata dannatamente divertente, ma anche un po’ strana: quella che era iniziata come una rilassante partita di biliardo mi ha visto rapidamente abbandonare stecca e gessetti in favore del caro vecchio air hockey. Sarà perché da piccolo avevo sempre sognato di avere in casa quel magico tavolo ad aria? Sono là che mi appresto a vincere il match, mentre attorno a me sento gente imprecare davanti al tabellone delle freccette e rimbombano poco lontano le palle dello skeet ball, quando all’improvviso vedo volare un tavolo, a cui fanno seguito una sedia ed un juke box (!). E scatta la rissa. Virtuale, si intende, visto che stiamo parlando di Sports Bar VR.
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Divertirsi a metà
Può sembrare strano, visto che parliamo fondamentalmente di un videogioco legato ad una periferica erroneamente ritenuta alienante, ma la grande forza di Sports Bar VR risiede proprio nella sua capacità di aggregazione, nel suo puntare tutto sulla voglia di stare, per quanto virtualmente, assieme. Questa raccolta di titoli da pub, difatti, non spicca certo per la qualità realizzativa delle esperienze proposte (per lo meno per quanto concerne due di queste), quanto per il suo riuscire a proporre un’esperienza multigiocatore atipica che, pur non rinunciando alla sana competizione, non disdegna di regalare esilaranti motivi di puro cazzeggio. Avviato il titolo e calibrati il PlayStation VR e i due Move necessari (giocate in piedi, mi raccomando!), ci ritroveremo catapultati all’interno di un tipico pub americano, in cui potremo muoverci liberamente in maniera analoga a quanto visto in Batman: Arkham VR e prendere parte a quattro differenti tipologie ludiche: biliardo, freccette, skeet ball e air hockey. Dal punto di vista delle opzioni le prime due esperienze sono quelle in grado di garantire il maggior numero di possibilità, capaci come sono di presentare diverse tipologie di sfide, che potremo affrontare in singolo, oppure sfidando l’IA avversaria o un altro player. Purtroppo, però, sono anche i due giochi in cui i controlli tradiscono una realizzazione tecnica non proprio ottimale. Le freccette mostrano una precisione di risposta davvero ridotta ai minimi termini, fattore che rende difficoltoso effettuare tiri della dovuta accuratezza. Anche il biliardo soffre dei medesimi problemi di risposta che, uniti ad un sistema di puntamento non certo user friendly, rendono anche i colpi più elementari dei complessi esercizi degni dei migliori contorsionisti. È proprio in merito al sistema di controllo della stecca che dovrebbero essere effettuate alcune modifiche, dato che prendere la mira utilizzando il Move sinistro (se siete destrorsi), fissare il punto di impatto con il grilletto e poi mimare il colpo con l’altro controller è un’impresa più semplice da descrivere che da effettuare. A risollevare le sorti del pacchetto ci pensa il divertentissimo air hockey, veloce ed immediato come nella realtà e capace di monopolizzare la vostra attenzione. Molto divertente anche il, dalle nostre parti, misconosciuto skeet ball: in pratica si tratta di una sorta di tiro al bersaglio in cui dovremo far scivolare delle sfere all’interno di alcuni cerchi caratterizzati da differenti punteggi. Due esperienze in definitiva molto semplici, ma capaci di evidenziare tutto il potenziale sprecato di questo Sports Bar VR.
Spazio sociale
Alla luce di tutte le sue lacune, dunque, come mai il voto che trovate in calce alla review non è sinonimo di fiasco totale? Come già scritto il punto forte di Sports Bar VR risiede nel suo particolare comparto multigiocatore che, una volta avviato, vedrà il nostro locale popolarsi di un massimo di sette giocatori in carne ed ossa. A questo punto, proprio come avviene nella realtà, potremo interagire tra di noi nella maniera più naturale possibile, sia che si scelga di coinvolgere qualcuno in un match, sia che si preferisca assistere appoggiati al bancone (magari sorseggiando una birra virtuale), sia che si voglia semplicemente chiacchierare oppure origliare i discorsi altrui grazie al nostro microfono. Se poi la compagnia è quella giusta niente ci vieta di scatenare una rissa digitale, scagliando tavoli e quanto altro ci passi per la testa. Messa così il tutto potrebbe sembrare quanto mai dozzinale ed abbozzato, ma la naturalezza dell’esperienza rende questo sorta di hub interpretabile a nostro piacimento il vero punto di forza dell’intera produzione, che potremo declinare e personalizzare a nostro piacimento. Alla luce di ciò appare quindi evidente come Sports Bar VR si possa configurare come una sorta parzialmente riuscito Home 2.0 (ve lo ricordate?), l’infelice spazio virtuale visto su PS3, seppur meno dispersivo e ovviamente più focalizzato sul versante puramente ludico.
Se cercate una simulazione di attività rigorosa e precisa state pure lontani da Sports Bar VR, dato che non è questo quello che vi ritroverete per le mani una volta acquistato il pacchetto. L’esperienza messa in piedi da Cherry Pop Games, difatti, si configura più come un centro di aggregazione al cui interno sono ospitate alcune attività ricreative più o meno riuscite. Divertirsi con l’air hockey o lo skeet ball non è certo impossibile, così come instaurare effimere amicizie virtuali: peccato per la non certo riuscita realizzazione di biliardo e freccette. L’idea alla base è sicuramente intrigante e parzialmente ben realizzata, pertanto speriamo che il team provveda ad ampliare il titolo, magari inserendo nuove attività (o sistemando quelle più problematiche), per garantire un maggiore slancio a questo intrigante pub virtuale.