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Recensione SpongeBob SquarePants: The Cosmic Shake

di: Simone Cantini

Adoro SpongeBob e non mi vergogno certo ad affermarlo con veemenza anche su queste pagine. La folle spugna antropomorfa, difatti, ha da sempre esercitato un fascino particolare sul sottoscritto, complice il bizzarro umorismo che permea le sue avventure, talmente potente da rendermi protagonista anche di imbarazzanti situazioni in occasione dei suoi passaggi televisivi. Ovvio come questa sia un’altra storia, che non troverà certo spazio oggi, dato che il motivo di questo confuso preambolo non cela altro che la recensione del nuovo videogioco dedicato all’abitante più famoso di Bikini Bottom, ovvero SpongeBob SquarePants: The Cosmic Shake.

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Desideri pericolosi

Quando ci sono di mezzo SpongeBob e Patrick, è difficile che anche la più normale delle situazioni non finisca con il tramutarsi in un qualcosa di rocambolescamente imprevedibile. E la visita che il nostro strampalato duo organizza al parco di divertimenti Glove World non poteva certo rappresentare una brava eccezione. È di ritorno da questa innocua gita, difatti, che i due fanno la conoscenza di Madame Kassandra, una misteriosa venditrice di chincaglieria che donerà alla spugna più folle di sempre un magico sapone, capace di esaudire i desideri dei puri di cuore. Insomma, niente di così tragico, se non fosse che a Bikini Bottom c’è sempre spazio per l’imprevisto, che si materializza nella sparizione repentina di parte degli abitanti e degli edifici della cittadina sottomarina. Catapultati in mondi paralleli, per Sandy, Gary, Mr. Krab e tutti gli altri, l’unica possibilità di fare ritorno al proprio luogo di origine è rappresentato, guarda un po’, dal dinamico duo di strampalati eroi. E così spetterà a SpongeBob e Patrick, adesso trasformato in un bizzarro palloncino senziente (per quanto possa esserlo la nostra stella marina preferita), farsi strada attraverso 7 distinti mondi, ognuno caratterizzato da una peculiare tematica, che ci porteranno a viaggiare lungo lande in salsa smaccatamente western, lugubri città halloweeniane, improvvisati set cinematografici e molto altro, in quello che è un platform 3D dai toni e dalla meccaniche decisamente old school. Pur non inventando e proponendo nulla di nuovo per i giocatori, grazie all’indubbio carisma della coppia di protagonisti, e di una manciata di trovate in grado di caratterizzare ciascun mondo di gioco, il titolo Purple Lamp riesce comunque a divertire pur senza strafare. Oltre a strappare più di un sorriso, in virtù di una sceneggiatura fuori di testa, capace di dare vita a situazioni che i fan di SpongeBob e compagni conoscono molto bene.

Salta, colpisci, ruota, plana…

SpongeBob SquarePants: The Cosmic Shake non è sicuramente prodigo di rivoluzioni in ottica di puro gameplay, quindi largo ad ampi livelli, collegati dall’hub centrale che risponde al nome di Bikini Bottom, al cui interno la spugna si muoverà come nei classici platform 3D di una volta. Spazio, pertanto, a doppi salti, planate, attacchi normali ed in salto, in modo analogo a quanto già sperimentato nel fortunato Battle for Bikini Bottom (sia in versione originale che “reidratata”), a cui però gli sviluppatori di Purple Lamp hanno deciso di abbinare qualche piacevole trovata extra. Ciascuno dei vari livelli, difatti, proporrà alcune meccaniche uniche, che diverranno indispensabili in ottica backtracking, visto il modo in cui, una volta rese disponibili, permetteranno di aprire percorsi secondari negli stage già completati: tra surf fantasma, gigantesche fionde ed ami in odor di liana, le opzioni messe sul piatto sono sufficienti a garantire un benvenuto tasso di imprevedibilità, che va di pari passo con i minigame che, di tanto in tanto, spezzeranno il flow dell’azione. Ed anche in questo caso, tra gare a bordo di cavallucci marini, sessioni di preparazione dei mitici Krabby Patty, sfide di tiro al bersaglio e molto altro ancora, è evidente l’impegno profuso dal team, che dimostra di non essersi semplicemente adagiato all’interno della mera riproposizione di idee e meccaniche davvero più che abusate. Al di là del puro incremento del monte ore, l’introduzione del backtracking sposa anche un altro degli aspetti di gioco, ovvero la presenza di numerosi costumi bonus per il nostro Spongy che, introdotti per pure esigenze di trama, ci permetteranno di modificare in un corposo numero di modi (tutti buffissimi) l’aspetto del nostro eroe. E se saranno necessarie circa 6-7 ore per completare il tutto, preparatevi a quasi duplicare il tempo in questione, qualora foste intenzionati ad avere accesso a tutto il guardaroba presente nel titolo. Quest’ultimo sarà legato al reperimento di particolari dobloni che, se è vero che in molti casi saranno legati a doppio filo allo sblocco delle varie abilità, in altri si troveranno celati in modo efficace all’interno degli stage, e sarà necessario fare affidamento principalmente al nostro acume per poterli recuperare.

Italiano, dove sei?

Nonostante SpongeBob SquarePants: The Cosmic Shake si basi su di un brand decisamente popolare e conosciuto, è evidente come il budget messo a disposizione dei ragazzi di Purple Lamp non sia certo quello di un tripla A. Ecco, quindi, che l’aspetto tecnico della produzione, pur essendo pulito ed in linea con le aspettative, non si discosta poi molto da quanto visto nella versione riveduta e corretta del già citato Battle for Bikini Bottom. La grafica, per quanto pulita e colorata, è estremamente essenziale e nonostante la correttezza del tutto, difficilmente vi farà strabuzzare gli occhi. Fortunatamente, tale semplicità permette al titolo di scorrere fluidamente e senza intoppi, anche nelle situazioni decisamente più caotiche. Buono il comparto audio, che propone una serie di motivetti non certo memorabili, ma comunque ben calzanti, a cui si accompagna il doppiaggio in lingua inglese che può fregiarsi delle voci originali. In tal senso spiace constatare come i voice over siano stati realizzati in numerosi idiomi (alcuni anche davvero impensabili), ma tra i quali non figura purtroppo il nostro. Vero che comunque i testi sono tutti localizzati in italiano, ma per i fan (come il sottoscritto), sentire anche in questo caso la voce di Claudio Moneta e compagnia avrebbe rappresentato un gradito plus.

SpongeBob SquarePants: The Cosmic Shake non vuole certo stravolgere le carte in tavola, anzi, visto il modo assai canonico e prevedibile in cui i ragazzi di Purple Lamp hanno scelto di declinare la nuova incursione di SpongeBob all’interno del mondo dei videogiochi. Al netto del suo essere sin troppo classico nelle meccaniche, però, il team è riuscito a impreziosire la sua ultima fatica con una manciata di gradevoli variazioni sul tema che, pur non spostando gli equilibri generarli, riescono a fornire un pizzico di brio aggiuntivo a questa bizzarra scorribanda nel multiverso. Divertente e colorato, pur nella sua estrema semplicità, SpongeBob SquarePants: The Cosmic Shake avrebbe potuto sinceramente osare un po’ di più, ciò nonostante quello che abbiamo giocato è riuscito a divertirci e tenerci impegnati in maniera più che soddisfacente e dignitosa. Se poi siete fan della buffissima spugna in questione, sentitevi pure liberi di modificare il voto a vostro piacimento.