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Recensione SoulCalibur VI

di: Ulell

I picchiaduro hanno sempre avuto un’orda di fan spropositata, se paragonata alla loro semplicità d’idea: due personaggi che si menano fino a sfinirsi. Ma tutti quelli creati fin’ora hanno sempre aggiunto un pizzico di originalità e di storia che ha, nel tempo, creato una fanbase che conosce a menadito ogni movimento dei personaggi e tutta la loro storia. SoulCalibur VI segue il filone di questi giochi, apportando quel pizzico di novità e di nostalgia canaglia che ogni amante del genere ricerca… ma andiamo con ordine.

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Sword

Cervantes è stato finalmente sconfitto. La Soul Edge potrebbe essere finalmente distrutta ma la spada maledetta non è disposta a farsi da parte, e così s’impossessa di un altro lottatore disposto a vedergli la propria anima in cambio del potere. Su questo incipit semplice si basano ben due modalità di SoulCalibur VI: le Cronache dell’Anima e la Bilancia dell’Anima. Nella prima potremo impersonare i panni di tutti i personaggi del gioco per seguirne, in rigoroso ordine cronologico, tutta la storia (ogni character infatti ha una sua linea del tempo, che ci indicherà l’esatto momento in cui entra in campo la sua avventura). Una scelta corretta e talmente semplice che ci stupisce come sia stata poco sfruttata nei vari giochi del genere; si evita infatti che i giocatori si trovino davanti a personaggi già uccisi durante il corso della storyline principale. In Bilancia dell’Anima invece vivremo le avventure di un personaggio da noi creato. Sicuramente questa è la modalità più divertente per il single player, infatti dovremo guidare il nostro personaggio attraverso la storia su di una mappa esplorabile liberamente (spendendo un po’ di moneta di gioco e rischiando combattimenti non previsti), dove vivere svariate avventure, ed in base alle scelte fatte il nostro personaggio diventerà sempre più influenzato dal male che è dentro di lui, oppure finirà per debellarlo, sino a giungere allo scontro finale con il nemico di questo capitolo del gioco: Azwel. Inoltre potremo aumentare le sue abilità, oppure recarci dal fabbro per aumentare la forza delle armi, o ancora cambiare l’equipaggiamento utilizzato senza alcun problema (basandoci sempre sui personaggi principali del gioco) o ancora, recarci in un dojo dove potremo allenarci in tutte le tecniche di combattimento.

Fight!

Il sistema di combattimento, come in tutti gli esponenti di questa serie, è basato sostanzialmente sui quattro tasti principali del pad e su di una serie infinita di combinazioni fra esse. Il timing fra i colpi sarà sempre essenziale per portare a termine le combo di ogni personaggio, e questo richiederà numerose ore di allenamento soprattutto per i personaggi più complessi da utilizzare. Sono stati recuperati e leggermente modificati i moveset di tutti i lottatori, cosa che renderà felici i giocatori storici, oltre ad aggiunte importanti che possono cambiare totalmente la strategia di approccio ai combattimenti. In primis troveremo la rielaborata Soul Charge, un power up che ci permetterà per un breve periodo di potenziare i nostri personaggi. Esso non sarà mai uguale e varierà i suoi effetti a seconda del tipo di lottatore utilizzato. Una nuova meccanica di gioco è invece il Taglio Invertito: una mossa che ci permetterà di contrastare qualsiasi attacco dei nostri avversari ed entrare in una specie di modalità “sasso carta forbici” di alto livello che se ben usata ci permetterà di ribaltare i momenti critici dei combattimenti con mosse spettacolari. Essa però potrà essere facilmente evitata dai combattenti più esperti, quindi va usata con moderazione perché ci lascia completamente scoperti per un bel po’ di tempo.

Online it’s megl che offline, editor!

Ma il cuore pulsante di ogni gioco di combattimento che si rispetti è sicuramente l’online. Anche da questo punto di vista Soul Calibur VI non delude. I server reggono bene anche con combattimenti transoceanici com’è capitato a noi durante il periodo di prova, quando i server europei erano sostanzialmente vuoti. Certo, il matchmaking è lento soprattutto per la modalità competitiva e ci potrebbero volere svariati minuti prima di scovare un avversario, ma speriamo che questo si risolva via via che aumenteranno i giocatori che possiedono Soul Calibur VI. Il netcode è stabile e non abbiamo mai rilevato problemi di lag e latenza, deleteri per una corretta fruizione di questa modalità. Grazie all’editor avanzato potremo inoltre crearci da zero i nostri personaggi, basandoli su tutte le razze presenti nel gioco, che siano umani, mummie, demoni, angeli e alla via così. Insomma, un gran bel divertimento per chi vuole ricreare i propri personaggi preferiti di ogni serie anime, tv, film e videogame che dir si voglia.

Ma non è tutto oro…

A far da contraltare a quanto su indicato, purtroppo, c’è una grafica non proprio all’altezza per un gioco del 2018. Forse per necessità derivate dall’editor, i personaggi sono composti da fin troppo pochi poligoni, e spesso non sfuggirà agli occhi più attenti una brutta compenetrazione poligonale, soprattutto con i personaggi creati da zero. A questo ci aggiungiamo degli stage non proprio animatissimi, dove molte volte gli sfondi saranno sfocati e poco visibili. Le musiche sono di buon livello, ed il doppiaggio (a scelta fra inglese e giapponese) è ben fatto, con il solito difetto delle voci inglesi poco adatte ai personaggi assegnati.

SoulCalibur VI è senza dubbio il miglior esponente della sua famiglia. Una modalità storia lunga e variegata, un editor profondo e un online stabile e ben fatto lo rendono sicuramente un must have del panorama dei picchiaduro. Sia giocandolo con il joypad standard che con un arcade stick il gioco si rivelerà divertente e variegato, adatto ad ogni tipo di giocatore.