Recensione Snake Pass
di: Andrea "Macchiaiolo" BarbaraDevo dirvi la verità, quando lessi che i Sumo Digital stavano lavorando ad un platform vecchio stile che ricordasse la Rare di un tempo ho storto più volte la bocca.
Questo non perché gli sviluppatori non fossero in gamba, anzi il loro curriculum vanta prodotti di altissimo livello, ma tra i tanti giochi sviluppati pochissimi hanno l’atmosfera che sembrava trasparire dai primi trailer di Snake Pass, forse giusto Littlebig Planet 3 e Sonic All Star Racing.
Eppure i primi secondi di Snake Pass sono stranianti.
Più volte il cervello è partito e si è immaginato di essere di fronte ad un Nintendo 64, in attesa del caricamento della nuova partita di Banjo&Kazooie, complici i colori accesi, la grafica cartoon ma soprattutto un approccio semplicistico e senza tanti fronzoli che nel giro di pochissimo tempo ci porta a controllare il personaggio principale.
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Una commistione di sensazioni ci inebria mentre muoviamo i primi passi, se così possiamo dire, in questo mondo. Un forte odore di antico e di autentico, un gameplay puro dove non è necessario giustificare le nostre esistenze o creare un impalco narrativo che ci porti a voler raggiungere un particolare obiettivo, si mescola ad una straniante sensazione di nuovo, la consapevolezza di toccare qualcosa di mai visto.
Dopo pochi minuti in cui cerchiamo di prendere confidenza con i controlli la prima domanda che ci poniamo è “perché finora non l’ha fatto nessuno?”.
La base del gameplay è di una semplicità disarmante eppure finora nessuno l’aveva sfruttata se non per qualche piccolo enigma.
Snake Pass ci mette alla guida di Noodle, un serpente dormiglione con l’obiettivo di recuperare le 3 gemme che riattiveranno il portale che ci porterà al prossimo livello.
Guidare l’eroe è la base di tutto il gioco, infatti Noodle è un serpente in tutto e per tutto, può solo strisciare, sollevare la testa per provare a salire sopra elevazioni e stringere le sue spire per aggrapparsi.
Tutto il resto è gestito da un motore fisico che fa interagire il corpo del nostro personaggio con il mondo di gioco.
Per salire sopra una scala dovremo ruotare intorno ai gradini cercando di bilanciare il nostro peso, sfruttando le nostre spire creeremo un appoggio sicuro e da lì procederemo verso i gradini successivi.
A parole sembra complesso ed infatti lo è, almeno nei primi momenti di gioco.
I comandi a nostra disposizione sono la levetta analogica sinistra per direzionare la marcia del serpente, il grilletto destro per avanzare, il tasto A (nella versione per Nintendo Switch da noi esaminata) per sollevare leggermente la nostra testa, il grilletto sinistro per stringere le nostre spire e creare un maggiore grip e il tasto Y per chiedere a Doodle il nostro iperattivo amico colibrì di sollevare la nostra coda ed aiutarci nel bilanciamento del peso.
Dopo diverse imprecazioni riusciamo a capire l’arcano dietro ad una giocabilità così strana e all’improvviso tutto si colora e diventa così affascinante e palese da chiederci perché non ci eravamo arrivati prima: dobbiamo ragionare come un serpente.
Il vero puzzle, la chiave di volta dell’intera produzione, siamo proprio noi e il nostro corpo allungato, immersi in ottimo level design.
Spesso la frustrazione sarà dietro l’angolo, perché il nostro cervello tenderà a riportare il nostro approccio al gioco ad un semplice platform con un eroe bipede o quadrupede in grado di saltare o muoversi normalmente e in quel momento Noodle cadrà nel vuoto, morendo. Noodle è un serpente, il gioco ce lo ricorderà in modo piuttosto punitivo ogni volta che penseremo di fare cose che non sono nella sua natura.
Sumo Digital non ci ha fortunatamente abbandonato a noi stessi e grazie ad una curva di apprendimento ben studiata arriveremo ad affrontare i livelli più complessi sempre con maggiore dimestichezza e padronanza dei controlli. Non solo, dopo aver raggiunto un buon livello di abilità, potremo tornare ai livelli già affrontati per raggiungere quei collezionabili che ci sembravano irraggiungibili.
Tutto questo ovviamente non può funzionare senza un level design in grado di valorizzare il nuovo ed stregante gameplay che Snake Pass ci offre.
Quello che ci troveremo davanti sembra essere stato partorito da una Rare di altri tempi, ogni cosa, ogni cannetta di bambù, ogni scala improvvisata, trova una sua giustificazione all’interno dei 15 livelli di gioco divisi in 4 mondi differenti tra loro per ambientazione e soluzioni di gameplay. L’esplorazione sarà necessaria per individuare sia le gemme che gli altri collezionabili sparsi all’interno dei livelli, ossia 20 gocce d’acqua facilmente individuabili e 5 monete d’oro che invece richiederanno un occhio molto attento nonostante la loro generosa dimensione e una buona padronanza del nostro amico ofide.
La presenza dei checkpoint ci aiuta a non impazzire in caso di morte. Queste piattaforme possono essere attraversate in ogni momento del gioco e memorizzeranno oltre alla nostra posizione di ripartenza in caso di prematura dipartita anche il nostro attuale progresso a livello di collezionabili. Un ottimo modo seppur dal sapore arcaico per non dover ripetere manovre che ci avevano richiesto copioso sudore della fronte per ottenere quella pulciosissima moneta. Ovviamente dobbiamo essere noi a ricordarci di ritornare sopra la piattaforma per salvare il nostro operato.
Il colpo d’occhio è molto piacevole su Nintendo Switch, anche se è evidente che la risoluzione nativa a cui gira il gioco non è elevatissima e questo si evidenzia sui pannelli di dimensioni più grandi per la presenza di scalettature intorno al nostro eroe in modalità dock. Su tablet la situazione migliora grazie soprattutto alle dimensioni molto contenute dello schermo della console.
La fluidità è soddisfacente nonostante non brilli per velocità, questo grazie al gameplay molto lento e meditativo.
L’effetto retrò è garantito grazie anche ad un’eccellente colonna sonora composta dal leggendario David Wise, un tuffo nel passato grazie a sonorità semplici e allo stesso tempo coinvolgenti. Personalmente mi sono ritrovato ad ascoltarle in loop anche mentre lavoro in ufficio da quanto sono piacevoli e vi consiglio di fare un salto su youtube e saggiarne la qualità.
Snake Pass si presenta come un platform innovativo che fino ad oggi non abbiamo avuto l’occasione non solo di giocare, ma anche di pensare, confezionato ad arte con uno stile cartoon che ci catapulta in un passato colorato dove la serietà era solo nelle meccaniche di gioco e una colonna sonora come non se ne sentivano da troppo tempo.
La difficoltà sopra la media potrebbe spaventare qualcuno, soprattutto se è facilmente tendente alla frustrazione, ma la soddisfazione nel riuscire ad arrivare dove vogliamo è molto elevata, soprattutto quando ci troveremo a ragionare come fossimo realmente un serpente.
Qualche incertezza grafica, come una risoluzione piuttosto bassa e un framerate che poteva essere spinto di più non riescono a pregiudicare un ottimo prodotto che porta una ventata di aria fresca e strizza l’occhio a noi anzianotti che spesso guardiamo al passato con nostalgia.
Potremo acquistare Snake Pass al costo di €19.99 in versione digitale, un prezzo perfettamente in linea con l’offerta data dal prodotto.