Recensioni

Recensione Shadow Warrior 2

di: Ulell

Lo Wang è tornato. Ed è più sboccato e traculento che mai. Se il reboot del 2013 di Shadow Warrior vi è piaciuto, sicuramente sarete interessati al suo seguito, vediamo dunque com’è “venuta” questa nuova avventura dell’erede spirituale della bocca di Duke Nukem!

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Una storia…in due

Le avventure del nostro Wang cominciano suo malgrado quando si trova costretto a trovare un modo per liberarsi di Kamiko, figlia di un boss della Yakuza che si trova temporaneamente ospite nel corpo del nostro “eroe” dopo che il suo si è ritrovato posseduto da un demone per via di un esperimento scientifico. Durante il gioco ci troveremo spesso a dialogare con la nostra “inquilina di testa” e approfondiremo la sua conoscenza. Inoltre ci donerà il potere di teletrasportarci fra le varie zone di gioco. I dialoghi con Kamiko sono divertenti, in quanto la ragazza è sarcastica e molto viziata, e fa da perfetto contraltare alla semi-pazzia alla Deadpool del nostro Wang. Per poterci liberare di lei dovremo affrontare orde di demoni, mafiosi, robot e tanto altro. Nonostante questo però, i personaggi non saranno per niente approfonditi, e alla fine del gioco non ricorderemo alcun punto dei dialoghi con grande piacere o divertimento, nonostante la profusione di turpiloquio e doppi sensi.

Giocando

Da quanto esposto sopra, si evince bene come gli sviluppatori polacchi abbiano puntato più sul gameplay che sulla narrativa del gioco. Infatti ci ritroveremo in un mondo pseudo-open, dove potremo muoverci a nostro piacimento per scoprire nuove armi, potenziamenti e skill. Le armi sono al centro del gioco; ce ne saranno tantissime e di ogni tipo, dalla motosega alle doppie spade, dalle pistole al fucile a pompa e mitragliette…e tutte saranno customizzabili tramite i menù di sistema, che si mostrano semplici ed intuitivi. Non tutte le armi saranno utilizzabili, infatti dovremo selezionare quali inserire all’interno di una ruota attivabile con il tasto L1, dove troveremo 10 slot dove inserire le nostre armi preferite, il che rende il gameplay sempre vario e adattabile allo stile di gioco dell’utente. Purtroppo però, le armi a distanza soffrono di una mira mal calibrata, e ci troveremo spesso a puntare alla testa e ad avere il colpo sul petto, che ovviamente toglierà meno punti vita al nostro avversario, e vi assicuro che quando ci si trova attorniati da molti nemici, questa cosa è molto fastidiosa. Per questo preferiremo spesso le armi meleè più che quelle a distanza, nonostante il rischio di restare incastrati fra i nemici e non venirne fuori neanche col doppio salto. Avremo inoltre quattro incantesimi, tutti abbastanza inutili tranne quello dedicato al recupero dell’energia, che consumeranno il nostro KI per ricaricare la barra verde che ci tiene in vita.

30 fps e Dialoghi

Per quanto riguarda la grafica, il gioco si difende bene. I 30 fps rimangono stabili e non abbiamo mai cali di framerate o bug particolari, a parte il già citato problema sulle armi a distanza. Le musiche sono buone e adatte al gioco. Le mappe generate in maniera procedurale finiscono sempre per assomigliare a se stesse, nonostante in linea teorica dovrebbero regalare un sistema di loot praticamente infinito e variabile. Unica vera pecca sono i dialoghi totalmente in inglese, molto frenetici (come tutto il gioco) e si farà molta fatica a seguirli durante i combattimenti, anche usando i sottotitoli. Peccato, perché si rischia di perdere alcune perle del nostro Wang davvero carine.

…e quindi…

Questa nuova versione di Shadow Warrior non ci dispiace. Rientra sicuramente in quei giochi che si fanno giocare e se si amano le frattaglie di demone, i b-movie pieni di parolacce e battute a doppio senso, questo gioco fa sicuramente per voi!