Recensione Shadow Tactics: Blades of Shogun
di: Luca SaatiQuante volte ci ritroviamo sul nostro sito a parlare di un possibile Assassin’s Creed ambientato nel Giappone feudale? Tante, forse troppe. Un desiderio scaturito dal fatto che sono davvero pochissime le produzioni con questa tipologia di ambientazioni. Daedalic Entertainment e Mimimi Productions così tentano di riportare questa ambientazione in auge con Shadow Tactics: Blades of Shogun proponendo però delle meccaniche vecchia scuole rifacendosi agli strategici tattici in tempo reale classici come Commandos e Desperados. Un genere a cui i giocatori console probabilmente sono poco abituati, ma che in questa occasione si presenta in ottima forma non facendo rimpiangere affatto la coppia formata da mouse e tastiera.
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The Magnificent Five
Anno 1615, un nuovo Shogun riesce a prendere il sopravvento nel paese e assolda un gruppo di cinque uomini per mantenere la stabilità e la pace scongiurando possibili complotti da parte dei ribelli guidati da Kage-sama. La storia non è il punto forte di Shadow Tacticts: Blades of the Shogun, rivelandosi ben presto lenta, poco coinvolgente e un semplice pretesto per affrontare le 13 missioni che possono tenervi impegnati per circa 15 ore se non di più. Come potete intuire, stiamo parlando di una longevità di tutto rispetto visto che per finire ciascuna missione una prima volta a livello normale impiegherete come minimo un’ora, con alcune che addirittura rischiano di toccare le due ore.
Un ninja, un samurai e…
Vero fiore all’occhiello del gioco di Mimimi Productions è il suo gameplay estremamente profondo e ostico che mette a dura prova l’abilità del giocatore. Si inizia con un primo livello tutorial che spiega in modo davvero esaustivo passo dopo passo come affrontare l’avventura. Iniziamo con tre personaggi: il ninja Hayato che si trova a suo agio con un’azione furtiva e in grado di utilizzare uno shuriken per colpire dalla media distanza e di un rampino per arrampicarsi; Mugen è un letale samurai in grado di uccidere ogni nemico con un sol colpo e di eliminare più di un avversario contemporaneamente grazie a un’apposita abilità; Takuma è invece un cecchino formidabile perfetto per gli attacchi dalla distanza. Successivamente si fa anche la conoscenza di Yuki, una ragazzina specializzata nell’uso delle trappole, e Aiko, capace di infiltrarsi mediante l’uso dei travestimenti. Ovviamente in ogni missione non sarete in grado di utilizzare tutti i personaggi, ma solo una selezione in base a quello che il gioco vi mette a disposizione ogni volta.
La visuale dall’alto tipica del genere consente al giocatore di osservare con attenzione lo scenario e decidere così un piano da eseguire facendo sempre attenzione alle numerose pattuglie. Il merito di un gameplay così riuscito è di un sopraffino lavoro di level design che offre tanti modi per sbarazzarsi dei nemici e avanzare. Shadow Tacticts è un gioco che si evolve col tempo presentando ad ogni mappa caratteristiche uniche come pozzanghere che al nostro passaggio possono attirare i nemici, o altre in notturna che introducono le tipiche meccaniche stealth legate all’illuminazione. Scordatevi un approccio diretto visto che la morte di un solo personaggio equivale a game over, Shadow Tactics infatti predilige esclusivamente lo stealth in cui sfruttare cespugli, zone sopraelevate o ripari per stare lontani dal cono visivo dei nemici e sfruttare al meglio le peculiari abilità dei nemici.
Ad aiutarvi in tal senso interviene la modalità Ombra che permette di pianificare le azioni dei propri eroi per poi farle eseguire in contemporanea con la pressione di un solo tasto. Facciamo un piccolo esempio: ci sono due nemici che parlano tra loro mentre un altro fa da ronda, a Mugen ordiniamo di sfruttare la sua abilità per uccidere la coppia di avversari con un solo colpo, mentre ad Hayato di uccidere la ronda in modo tale da non fargli dare l’allarme nel momento in cui vede i corpi dei suoi compagni; una volta pianificate le due azioni con la modalità Ombra basta premere il tasto triangolo per vedere i due personaggi muoversi in simultanea svolgendo quanto ordinato.
A rendere l’esperienza di gioco ancora più profonda ci pensa anche un’ottima intelligenza artificiale così attenta da notare addirittura l’assenza dei propri compagni spingendoli a perlustrare la zona alla ricerca di tracce. Il livello di difficoltà è tarato verso l’alto con i ragazzi di Mimimi Productions che non prendono i giocatori per la mano guidandoli missione dopo missione, anzi lascia loro completa libertà portandoli spesso a riprovare e riprovare un passaggio prima di riuscirci. C’è un po’ di trial and error, ma è pur vero che è una caratteristica che fa parte del genere.
Buono il lavoro svolto con l’interfaccia di gioco e l’adattamento al pad. Il gioco di Mimimi Productions infatti non fa sentire la mancanza della coppia mouse e tastiera grazie a un’interfaccia sempre chiara e pulita. Le levette si occupano del movimento dei personaggi e della visuale che, in combinazione col grilletto destro, può essere ruotata o avvicinata, i tasti frontali servono per svolgere determinate azioni, il tasto dorsale destro a passare da un personaggio all’altro e il dorsale sinistro a cambiare abilità da utilizzare poi con il grilletto sinistro. L’unico vero problema del gioco riguarda la gestione della visuale che non segue il personaggio ma va gestita completamente in manuale; magari gli sviluppatori potevano inserire una doppia opzione in tal senso.
Chiudiamo con una piccola nota sul comparto tecnico che svolge il suo lavoro senza picchi né verso l’alto e né verso il basso. Diciamo che la visuale del gioco aiuta a mascherare determinati difetti del gioco come i modelli 3D non così di alta qualità. Buono infine il doppiaggio sia in inglese che in giapponese (presente la traduzione dei testi in italiano).
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Commento finale
Shadow Tactics: Blades of Shogun è una perla rara, un gioco vecchia scuola che solo un team indipendente poteva realizzare. Mimimi Productions se ne frega altamente di accontentare una larga fascia di pubblico puntando solo ai giocatori hardcore, gli unici in grado di apprezzare giochi di questo genere. Shadow Tactics: Blades of Shogun convince proponendo un gameplay profondo e difficile, ma in grado di dare tanta soddisfazione ogni qual volta si completa un livello. Peccato solo per una trama poco coinvolgente che con questa ambientazione poteva dare assolutamente di più e per qualche leggera imperfezione con la telecamera.