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Recensione Severed

di: Marco Licandro

Severed, il nuovo titolo dei DrinkBox Studios (Guacamelee, Tales from Space: Mutant Blobs Attack!) arriva finalmente sulla portatile di Sony. È ora quindi di spolverare le vostre PS VITA per buttarci nello strano mondo di Severed, fatto di lame, nemici, ed uno strano universo parallelo.

Un nuovo risveglio

Tutto cambia nella vita di Sasha, guerriera abile addestrata grazie alla madre, nel momento in cui si risveglierà in un mondo sconosciuto ed in rovina. Dopo aver ottenuto una spada da una misteriosa ed inquietante creatura, Sasha inizierà il suo cammino per trovare la sua famiglia e tentare quindi di tornare a casa.

La storia in sé non è quindi delle più articolate, ma è sicuramente un inizio per un’avventura. Spaesati, e senza guida, ci ritroveremo a camminare, con la telecamera in prima persona, per un paesaggio arido, fatto per lo più di rocce. Dal punto di vista dello stile grafico siamo indubbiamente di fronte ad un piccolo capolavoro artistico, grazie a colori acidi e vivi, con sfumature omogenee dal viola al rosso, al blu, che rendono il tutto come un surreale No Man’s Sky. Tuttavia il gameplay non è proprio ciò che ci si può aspettare.

La mappa di gioco viene visualizzata man mano che procederemo con l’esplorazione, mostrandoci varie stanze interconnesse tra loro tramite passaggi, o porte, per uno dei quattro punti cardinali, a mo’ di una vecchia avventura testuale, e tutte della stessa grandezza come create su di una griglia. Utilizzare il d-pad o la levetta analogica sinistra (destra se mancini) servirà per guardarci intorno, unico movimento concesso. Non vi è possibile infatti possibile muoversi nell’ambiente, avendo come unica possibilità secondaria quella di avanzare verso una stanza connessa, il tutto sotto forma di transizione, senza quindi effettivamente camminare. Ci ritroveremo quindi sempre al centro di una stanza quadrata, per poi muoverci alla successiva. Ma veniamo all’azione.

Slide’n’Slash

Particolarità del titolo è quella di utilizzare il touch screen. In un breve flashback, Sasha ricorderà di aver imparato a combattere grazie alla madre, e seguirà quindi un tutorial per imparare gli attacchi di base ed i contrattacchi. Fare uno slide con il dito significherà attaccare nella direzione appena effettuata. Più lunga è la falciata, più danno verrà effettuato. Un cerchio al di sotto dei nemici indicherà invece un attacco in arrivo, oltre che la barra della salute del nemico. Occorrerà avere un buon tempismo per colpire l’arto che starà tentando l’attacco, diventando rosso per un attimo, in maniera tale che lo slide venga effettuato in maniera opposta ad esso, annullandone l’attacco.

Questo genere di gameplay non è nuovo ad i vari giocatori mobile, avendone ormai constatato la funzionalità grazie ad uno dei capisaldi quale è Infinity Blade. Nulla di nuovo in questo fronte, perciò, ed una volta imparatone il tempismo potremo finalmente addentrarci nei vari dungeons del gioco.

Ogni nemico incontrato avrà un sistema di attacco e difesa unici. Bisognerà tentare di capirne il movimento e memorizzarlo, poiché ne incontreremo diversi durante il gioco, e di diverso tipo. Anche più di uno contemporaneamente. Quando verremo circondati, i cerchi che visualizzano gli attacchi saranno in basso, e dovremo tenerli d’occhio, spostando la visuale verso il nemico e colpendolo così da rimandare l’attacco e spostarci quindi ad un altro, tentando di farlo fuori. Come potete perciò intuire, la dinamica di gioco è abbastanza semplice per quanto riguarda i movimenti ma dal ritmo frenetico per quanto riguarda invece i combattimenti.

Un gioco fatto interamente di slide e tempismo è già di per sé una bella sfida. Se poi uniamo anche l’ergonomia di PS VITA ed il dover comunque muoverci utilizzando la levetta analogica sinistra, arriverete anche voi a conclusione che giocare non è poi così semplice. Servirà infatti poggiare la console su di un supporto, come può esserlo il tavolo o le proprie gambe, oppure vedersi costretti a sorreggere l’intera console con la mano sinistra, mentre con la destra saremo impegnati a fare delle frenetiche slide con il dito. Non proprio il massimo.

Ti faccio a pezzi

I vari nemici affrontati, sempre con sembianze mostruose, potranno rivelarsi utili se fatti letteralmente a pezzi. Un occhio, o un braccio, e ancora una mano di mostro, potranno essere gli ingredienti giusti per fare un upgrade delle nostre abilità. Il perché non è chiaro, ma così è. Portare al livello 2 l’abilità Pelle di Roccia, che riduce il danno ricevuto del 12%, costa 8 mani e 5 occhi. Per convertire il 15% del danno in uscita in salute, ce la caveremo invece con 13 mani ed una coda di mostro. Ma non sarà facile procurarceli, ovviamente. Dovremo mantenere la barra del focus alta, effettuando attacchi a ripetizione senza che essi vengano parati, o senza venir colpiti. Se infine, all’uccisione del mostro, la nostra barra del focus sarà al massimo, avremo pochi attimi per effettuare dei tagli precisi, a mo’ di Fruit Ninja, così da ricavare una o più parti di mostro da utilizzare per i già citati upgrade.

Altre parti indecifrabili di mostro, o qualunque cosa essa siano, che troveremo sparsi per i livelli, avranno invece diversi effetti, come servire da chiave per aprire delle porte mostruose che spalancheranno le fauci per farci passare. A volte troveremo dei frutti che, se mangiati, ci ridaranno porzioni di salute. Nulla accade realmente nel caso la perdessimo, vedendoci semplicemente costretti a ricominciare qualche stanza prima e con la salute piena. Per evitare di rimanere a corto, comunque, potremmo impegnarci per risolvere strani enigmi e recuperare pezzi di cuore, utili per espandere la barra della salute.

Come si sviluppano questi enigmi? Essendo il sistema di gioco molto limitato, spesso si tratterà di fare qualche slide sui muri per trovare mattonelle segrete, o ancora compiere qualche movimento tra le stanze secondo un ordine stabilito, così da vedere una nuova porta aprirsi magicamente. E ancora tirare una leva per aprire un cancello precedentemente chiuso, scoprire il significato di simboli su porte e pareti sfruttando il dì e la notte, e ancora presentarsi di fronte agli enigmi possedendo alcuni oggetti acquisiti nel gioco, e via discorrendo.

Conclusione

Severed è un gioco particolare. Seppure con una trama scarna e pressocché invisibile, lo stile grafico e l’azione rapida dei combattimenti lo porta ad intrattenere e spingere il giocatore ad addentrarsi nei vari dungeons presenti, sembrando alla fin fine un titolo godibile. Tuttavia non si può non tener presente il fatto di trovarci di fronte ad un gameplay che non ha davvero nulla di nuovo, puntando il titolo a sfruttare il solo touch superiore della PS VITA senza sfruttare i pulsanti, o il retro, o il giroscopio, e mostrando niente che non sia nella scena mobile da parecchio tempo. Le musiche, psichedeliche e misteriose, necessariamente da disattivare dopo un’ora di gioco in quanto snervanti, senza contare i continui rumori di lama ogni qualvolta tenteremo uno slide. Non vi è praticamente sfida, in quanto una volta memorizzati i semplici attacchi e difesa dei nemici, sarà solo noioso il doverli affrontare ancora ed ancora. Gli enigmi presenti sono tali solo una volta presentatici davanti, poiché proseguendo con l’avventura vengono praticamente automaticamente risolti, limitando la curiosità iniziale a semplice disinteresse, contando in una risoluzione postuma. In conclusione, Severed è perciò un titolo che tenta con un accattivante stile grafico di conquistare il giocatore, fallendo tuttavia nell’intento, fornendo un gameplay che sa di già visto e bassa sfida, per un gioco che, dopo Guacamelee, ha generato più aspettative che soddisfazioni.