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Recensione Sam & Max: The Devil’s Playhouse Remastered

di: Simone Cantini

Io c’ero. C’ero quando in casa arrivo il Commodore 64 e tutti diventammo, anche solo per mezzo pomeriggio, dei programmatori in erba di palline rimbalzanti. C’ero quando Tetris piombò di botto sul mercato, cambiando per sempre la percezione del cambio di stagione e dei traslochi. E c’ero quanto le avventure grafiche firmate Lucasfilm rappresentavano uno degli appuntamenti più attesi del panorama videoludico. E sì, c’ero anche quanto la defunta etichetta diede i natali a quel compassato cane in impermeabile e al suo inseparabile compagno sghignazzante dalle sembianze di coniglio, che riuscirono in brevissimo tempo ad occupare il loro bravo posto di fianco a strampalati pirati, nerd occhialuti e tentacoli senzienti. E ci sono ancora oggi, per parlarvi di Sam & Max: The Devil’s Playhouse Remastered.

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A me i poteri!

No, non siamo più nel 1993 (anno di uscita di quel capolavoro di Hit the Road), ma neppure nel remoto 2010, quando la terza stagione delle avventure del dinamico duo ideato da quel mattacchione di Steve Purcell video la luce ad opera di Telltale. Eppure, nonostante siano trascorsi ben 14 anni, Sam & Max: The Devil’s Playhouse Remastered ha mantenuto intatto tutto il suo carisma, giungendo sul mercato per mezzo di una riuscita raccolta in grado di accorpare in unico pacchetto i 5 episodi che avevano caratterizzato l’ultima comparsata sugli schermi. Ancora una volta, pertanto, ci troveremo ad accompagnare i due investigatori in un folle viaggio, ricolmo di battute fulminanti e situazioni assurde che, oggi come allora, si aprirà a bordo della navicella del generale Skunkape, l’alieno scimmione che ambisce a recuperare dei particolari giocattoli dotati di mistici poteri. E saranno proprio tali elementi a caratterizzare in maniera marcata lo svolgimento delle vicende, fornendo a Sam & Max: The Devil’s Playhouse Remastered il pretesto per mutare in parte le carte in tavola, con il bizzarro coniglio ora in grado di scatenare esilaranti poteri psichici.

 

Spassosa e ricca di trovate calzanti con il background dei personaggi, la storia portata avanti nei 5 capitoli che compongono il pacchetto non mancherà di intrattenere vecchi e nuovi fan, che potranno (ri)scoprire un duo costruito attorno ad una scrittura sempre di assoluto spessore, oltre che scandita da tempi comici perfetti, in grado di dare vita a situazioni assolutamente esilaranti e fuori di testa. Peccato che, oggi come nel 2010, a latitare sia la localizzazione testuale nella nostra lingua, lacuna che, associata ad una mole testuale assai corposa (e non sempre semplicissima da comprendere), può facilmente tagliare fuori una buona fetta di appassionanti non proprio a loro agio con l’inglese. Peccato.

Basta la parola

Trattandosi di una riproposizione tirata a lucido, Sam & Max: The Devil’s Playhouse Remastered non presenta assolutamente alcun tipo di stravolgimento sul fronte del gameplay, che rimane praticamente invariato rispetto all’installazione originale. Siamo, pertanto, in presenza di un modo di intendere le avventure grafiche decisamente distante dai canoni resi tali da Lucasfilm, quando il fulcro dell’esperienza era fortemente oggettocentrico, con la necessità di destreggiarsi all’interno di un inventario sempre abbondante, in cerca delle interazioni necessarie a portare avanti lo sviluppo. In tal senso, il modus operandi che era in forza a Telltale sceglieva di sposare un approccio decisamente più verboso, infarcendo l’esperienza con una mole importante di dialoghi. Esaurire le varie opzioni disponibili di volta in volta, in una discreta quantità di situazioni, ci permetterà di andare avanti senza sforzo, sacrificando in parte la necessità di spremere a dovere le meningi.

Queste semplificazioni, figlie di una precisa cifra stilistica della defunta casa madre (già responsabile di The Walking Dead e The Wolf Among Us), non le trovo particolarmente calzanti con il brand in questione, ma è ovvio come si tratti di un pensiero personale, forgiato da anni di militanza nella golden age dele avventure punta e clicca. Tolto questo mio sassolino, ciò che resta è un quintetto di storie godibili, in cui gli enigmi da risolvere tramite l’ingegno sono sempre divertenti e stimolanti, soprattutto grazie anche alla citata introduzione dei poteri psichici di Max, ora davvero parte attiva del gioco ed in grado di mettere sul piatto delle idee di risoluzione assai creative e divertenti.

I lavori di rimasterizzazione, se è vero che non hanno assolutamente impattato sull’infrastruttura ludica (come è logico che sia), hanno portato decisi cambiamenti per quanto concerne il mero aspetto estetico. In tal senso l’opera di svecchiamento è quanto mai palese e palpabile, grazie ad una maggiore pulizia grafica che, in virtù di un deciso e completo restyling visivo, rendono la messa in scena quanto mai moderna ed attuale, non facendo in alcun modo avvertire i 14 anni che l’opera originale si porta sulle spalle. Peccato che, almeno per quanto riguarda le console, l’interazione per mezzo del pad risulti ancora un pizzico più macchinosa del dovuto, nonostante la possibilità di evidenziare, tramite la pressione di un tasto, i vari elementi interattivi.

Se vi piace il modo di intendere le avventure grafiche di Telltale (pur non raggiungendo le vette di essenzialità di The Walking Dead), allora difficilmente resterete delusi da Sam & Max: The Devil’s Playhouse Remastered. Il ritorno sulle scene dei due investigatori, difatti, mantiene intatto lo spirito che aveva caratterizzato questa terza stagione postuma, accorpando in un unico pacchetto i 5 episodi distribuiti nel 2010. Ad una infrastruttura ludica rimasta del tutto inalterata, con tutte le sue criticità del caso, si contrappone un comparto tecnico tirato davvero a lucido, capace di rendere quanto mai moderna ed attuale questa particolare visione del duo ideato dalla folle mente di Steve Purcell. Un pacchetto sicuramente completo ed interessante per tutti coloro che desiderano tornare (o iniziare) a sperimentare le folli situazioni che solo un cane detective ed uno psicotico coniglio sono in grado di vivere al meglio.