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Recensione Sairento

di: Simone Cantini

Vista la sua diffusione maggiore rispetto ai concorrenti, il mercato delle esclusive PSVR migrate su altri lidi è decisamente più florido in confronto a quello che vuole il percorso inverso. Non mancano, però, situazioni volte a sovvertire questo ordine, anche se spesso si portano in dote l’apprensione di non essere all’altezza della situazione, viste le disparità hardware evidenti che vedono svantaggiato il visore Sony rispetto ai competitors PC. È proprio per questo motivo che l’arrivo di Sairento su PS4 è stato accolto con un pizzico di scetticismo, visto l’adrenalinico gameplay che contraddistingue il lavoro Mixed Realms che, almeno sulla carta, non sembrava sposarsi alla perfezione con gli oramai vetusti Move. Per fortuna ci siamo sbagliati tutti.

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La mia amica ninja

Dite la verità, chi non ha mai sognato, anche solo per un istante, di essere un letale rapidissimo ninja? Poter saltare ed affettare con precisione chirurgica, simili a novelli Goemon Ishikawa XIII (era un samurai, ma il paragone calza comunque), lasciando attorno a noi solo morte e distruzione, deve essere una sensazione decisamente appagante. A patto di confinare il tutto all’interno delle innocue pareti della fantasia, sia chiaro. Ecco, Sairento è capace di trasformare in pochi istanti un simile desiderio in spiazzante realtà, calandoci all’interno di un setting cyberpunk in cui saremo chiamati ad impersonare una letale guerriera. Non lasciatevi ingannare dallo story mode, messo in secondo piano sin da subito dallo stesso menu di gioco, il quale ha più lo scopo di fungere da esteso tutorial, piuttosto che di rappresentare una narrazione avvincente ed incalzante. Sì, perché la trama che fa da sfondo al lavoro Mixed Realms non brilla certo per originalità ed ispirazione, limitandosi a sbatterci in schematici livelli in cui il nostro obiettivo sarà, principalmente, quello di eliminare ogni minaccia avversaria. Certo, non mancano alcune esili digressioni a questa granitica formula, me è innegabile come le circa due ore che passeremo a seguire la campagna saranno quasi tutte all’insegna delle acrobazie mortali più spettacolari. Sì, perché la vera forza di Sairento risiede tutta nel suo esaltante gameplay, che è stato capace di mascherare e limitare in maniera incredibile il classico sistema di locomozione tramite checkpoint, tanto caro al mondo della realtà virtuale. La scelta vincente, difatti, è stata quella di gestire questi spostamenti come se fossero dei salti, così da rendere sempre fluida l’azione di gioco, pur non rinunciando comunque a presentare anche la possibilità di sfruttare il movimento libero, legato alla pressione di un tasto del Move, in abbinamento all’inclinazione della nostra testa (il tutto è compatibile anche con il 3dRudder). Correre, saltare, scivolare e fare wall running, ci faranno sperimentare un aspetto della realtà virtuale quanto mai divertente e spettacolare. Al di là della locomozione scelta, indispensabile sarà anche l’utilizzo delle nostre braccia, che ci permetteranno di utilizzare le 4 armi che potremo equipaggiare di volta in volta: il loro numero è cospicuo e spazia da pistole a fucili, passando per spade, shuriken ed altri utensili più consoni alle kunoichi. Tutto è, inoltre, imbevuto di alcuni benvenuti elementi ruolistici che, sfruttando delle reliquie da incastonare negli equipaggiamenti (che saranno droppate dai nemici) ed un serie di talenti potenziabili ad ogni passaggio di livello, riusciranno a rendere interessante anche la fase di pianificazione degli scontri. Dal punto di vista della confezione, Sairento dimostra una cura per i particolari davvero notevole, come evidenzia la sezione degli equipaggiamenti, ma che è ancor più acuito dal ricchissimo set di impostazioni, capaci di rendere il confort di gioco adatto veramente a chiunque.

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Come detto sopra, però, non di solo storia (fortunatamente) vive Sairento, visto che il nocciolo dell’esperienza sarà rappresentato dalle missioni, una vera e propria variante smaccatamente arcade di quanto assaporato nella campagna. Queste ultime ci presenteranno degli obiettivi generati in maniera randomica, la cui natura sarà influenzata da alcuni modificatori che potremo impostare liberamente prima di procedere, così da garantire un elevato tasso di rigiocabilità all’intera produzione. Interessante, inoltre, anche la possibilità di giocare in compagnia di un amico, sfruttando la rete, anche se in questo senso, vista la fisicità del gameplay, molto action e simile in tutto e per tutto ad un mix di shooter ed hack’n slash, spiace constatare come manchi un multiplayer competitivo. Sebbene fino ad ora abbia speso solo parole al miele per Sairento, è giusto evidenziare come il lavoro Mixed Realms non sia esente da critiche, anche se si tratta di imperfezioni non certo in grado di minare l’eccezionale bontà dell’esperienza. In primis spicca un’immagine non proprio impeccabile, tendente piuttosto all’anonimato, sia per quanto concerne il design generale che per ciò che riguarda la costruzione dei livelli. Da questo punto di vista fa comunque piacere constatare come, su PS4 Pro, sia presente un selettore che ci consentirà di privilegiare la fluidità o la qualità grafica: niente di eclatante, ma si tratta di un’opzione benvenuta. Completamente da rivedere anche la localizzazione del titolo, che per qualche oscura ragione ha scelto di accompagnare al voice acting ed ai testi in inglese, alcune sparute porzioni in italiano. Una scelta che trovo alquanto bizzarra ed incomprensibile.

Sairento è riuscito nell’ardua impresa di sbarcare senza contraccolpi su PSVR, vivendo con spiccata naturalezza l’inevitabile ridimensionamento tecnico a cui è stato costretto dall’hardware Sony. L’impoverimento dell’estetica generale è stato però il solo scotto da pagare di questo porting, dato che il gameplay è riuscito a mantenere tutta la sua dirompente efficacia, grazie ad un set di comandi cuciti alla perfezione attorno alle limitate capacità di PlayStation Move. Forte di un sistema di locomozione intelligente e ottimamente implementato, a cui si accompagna un’azione di gioco frenetica e galvanizzante, Sairento riuscirà a soddisfare senza riserve anche tutti coloro che vedono la realtà virtuale più adatta a meccanismi ben semplici e compassati.