Recensione Romance of the Three Kingdoms
di: Gianmarco Forcellal Romanzo dei Tre Regni è uno dei capisaldi della letteratura cinese, in cui si raccontano ben cento anni di storia del popolo cinese, fino alla fine della Dinastia Han.
Koei Tecmo, in occasione dei suoi 30 anni, ha deciso quindi di rilasciare un gioco che ricorresse fedelmente la storia trattata nel celebre romanzo.
Una Cina nel caos
Il Romanzo dei Tre Regni racconta quindi uno dei periodi più bui della Cina, costellato di molte battaglie tra le varie dinastie dell’epoca.
Per far sì che il giocatore possa cercare di capire al meglio, gli sviluppatori hanno quindi pensato di inserire una modalità, la “Hero Mode”, il cui obiettivo è proprio quello di introdurre lentamente tutti i dettagli necessari per apprezzare appieno sia l’ambito storico (caratteristica principale del romanzo di Luo Guanzhong) che il prodotto videoludico.
Completato ciò, si ha a disposizione un roster molto vasto di personaggi da giocare, ed in base al rango ed alle statistiche (come il carisma) dell’avatar scelto, verranno influenzati gli obiettivi e, di conseguenza, anche la strategia.
Romance of the Three Kingdoms è infatti uno strategico in cui bisogna, naturalmente, calcolare tutto: le truppe infatti non saranno illimitate e si ha, quindi, necessità di organizzare le formazioni e scegliere il tempo giusto per gli attacchi. Ma una cosa da tenere d’occhio, come in ogni titolo della serie “Dynasty Warriors”, le cui vicende sono proprio tratte dal romanzo di Guanzhong, è il morale delle truppe nemico: più questo sarà alto, più difficile sarà sconfiggerle.
Alla fine di ogni battaglia poi, sia il proprio personaggio che l’esercito guadagna un po’ di esperienza, in modo da poter fare level up ed aumentare il proprio rango: più obiettivi si porteranno a termine, maggiore sarà la possibilità di ottenere più punti e la possibilità di aumentare il proprio rango.
Oltre alle fasi di battaglia, però, sarà possibile spostarsi per le città delle tre dinastie cinesi dell’epoca (Wei, Shu e Wu) per, principalmente, tentare di stipulare varie alleanze: ed è proprio qui che tornano in gioco il rango e le statistiche del personaggio con cui si sta giocando. Per poter convincere infatti alcuni personaggi di stringere alleanze, statistiche come il carisma ed il rango stesso giocano un ruolo cruciale. E se questi non dovessero bastare, bisognerà prima cercare elementi nella città in cui ci si trova per poter far valere le proprie ragioni in modo da far scattare una sorta di “mini duello”, in cui vince il primo che azzera la vita dell’avversario.
Conclusioni di una lunga guerra
Stilisticamente parlando, il gioco offre sia un comparto audio che grafico abbastanza povero e poco ricco di dettagli, rendendo il tutto poco realistico.
Romance of the Three Kingdoms è un titolo che poteva avere le potenzialità per rivelarsi una vera sorpresa ma, a nostro modo di vedere, ha alcune problematiche: tra queste, il rischio di diventare stancante e ripetitivo dopo poche ore e la storia, che è anche il suo punto di forza.
Storicamente, i giochi della serie “Dynasty Warriors” sono sempre stati rivolti a tutta la fanbase che Koemi Tecmo è riuscita a crearsi nel corso di quest’anni e Romance of the Three Kingdoms non è da meno: nonostante sia uno dei più bei romanzi della letteratura cinese, vengono rilasciate al lettore fin troppe informazioni e nomi fin dai primi momenti di gioco, rischiando di confonderlo e portarlo fuori strada in pochissimi minuti.
L’ultimo titolo Koei fallisce quindi nel consegnare al giocatore un’esperienza solida e facile da seguire.