
Recensione RoadCraft
di: Simone CantiniNel campo dei simulativi puri Saber Interactrive è riuscita a ritagliarsi un proprio spazio al sole, grazie a titoli come MudRunner e SnowRunner che, con il tempo, sono riusciti a garantire al team un consistente numero di fan affezionati. È giunto, però, il momento di aggiungere un nuovo tassello a questa solida nicchia di produzioni, abbandonando per un attimo la trazione su terreni alquanto difficili dei veicoli più disparati, in favore di un’esperienza strettamente più lavorativa, per quanto sempre pronta a mettere sul piatto un’attenta gestione dei mezzi. E diciamoci la verità, chi non ha mai sognato di costruire e riparare strade, oltre a rimettere in sesto territori sconvolti da disastri atmosferici? Ecco, se la risposta alla domanda è affermativa, RoadCraft è proprio il gioco che fa al caso vostro.

accettare i cookie con finalità di marketing.
La strada per il successo
Avete visto la vostra città devastata da una violenta alluvione? Non sapete come rimettere in piedi le fabbriche di famiglia squassate da un capriccioso tifone? Niente paura, basta solo assoldare la ditta che sarà possibile mettere in piedi all’interno di RoadCraft. Il focus del nuovo simulativo di casa Saber, difatti, ruoterà tutto attorno al processo di ripristino dei luoghi e delle strutture presenti nelle mappe che scandiscono le varie campagne presenti nel titolo. Il nostro compito sarà quello di mettersi alla guida di vari mezzi utili all’esplorazione e alla ricostruzione, il tutto dovendo scendere a patti con mappe di gioco pronte a mettere a dura prova la nostra pazienza e capacità di gestire gli strumenti a disposizione. Non c’è una vera storia di fondo, in definitiva, dato che i setting disponibili presenteranno unicamente dei task progressivi, ma vista la tipologia ludica in questione sarebbe stato sciocco pensare altrimenti.

Il ritmo di gioco di RoadCraft, come gli altri titoli della serie Runner, sarà volutamente lento e compassato, pertanto pariamo di un prodotto diretto ad una precisa categoria di giocatori, che sanno già in anticipo cosa li aspetterà una volta avviato il tutto. Generalmente, il primo passo sarà quello di prendere possesso di un veicolo dedicato all’esplorazione della zona in questione, così da scoprire i vari punti di interesse e, soprattutto, comprendere lo stato delle strutture e delle strade di cui dovremo prenderci cura. Fatto ciò, man mano che andremo a sbloccare nuovi mezzi da lavoro, verrà il momento di risistemare le vie di comunicazione, recuperare macchinari ed organizzare percorsi di spostamento e trasporti vari. Naturalmente, trattandosi di un’esperienza simulativa, non sarà tutto immediato come potrebbe accadere in un SimCity a caso, ma dovremo letteralmente costruire un tassello alla volta, dovendo tra le altre cose scendere a patti con il complesso sistema fisico che gestisce le interazioni con gli oggetti, il sistema di guida ed il terreno dinamico.

La potenza è nulla senza controllo
Già solo muoversi sui sentieri accidentati, magari in presenza anche di guadi fangosi o altre asperità, richiederà una buona dose di abilità, dato che ciascun veicolo ci permetterà di intervenire sul sistema di trazione, la lunghezza delle marce e la gestione del differenziale. Modificare al bisogno tali strumenti, sarà la chiave per superare indenni, con la dovuta calma e pazienza, anche il più breve e accidentato dei percorsi. A tal proposito c’è davvero da rimanere colpiti dal modo realistico con cui il terreno reagisce al nostro passaggio, deformandosi in tempo reale e rispondendo in maniera coerente a sollecitazioni ed elementi atmosferici. Sotto questo punto di vista, c’è davvero poco da obiettare al lavoro svolto dal team con RoadCraft.

Tale cura nella realizzazione emerge anche in fase di costruzione delle strade, che richiederanno prima di essere liberate da ostacoli, poi livellate per mezzo di una ruspa ed infine ricoperte di sabbia per coprire eventuali voragini. Tutto, in tale processo, reagisce e si comporta in maniera davvero credibile e coerente ai movimenti dei nostri mezzi, rendendo il lavoro molto immersivo (a patto di amare simili esperienze, ovviamente).

Non ho le mani (cit.)
Ovviamente, a dispetto del titolo del gioco, il gameplay non si ridurrà unicamente alla costruzione di strade, ma saranno presenti anche strumenti di raccolta di risorse, gestione delle stesse e degli altri automezzi in nostro possesso (ne potremo comprare sempre di nuovi e più performanti investendo il denaro guadagnato), oltre a doversi occupare direttamente anche dei processi più semplici, siano questi l’apertura di un cancello o il caricamento di travi e lastre su di un mezzo adibito al trasporto. In tal senso, un approccio un pizzico più snello ed automatizzato non avrebbe guastato, dato che trovo davvero assurdo dover ricorrere all’utilizzo di un verricello anche solo per aprire una porta, neppure stessimo parlando di una nuova iterazione videoludica di Cars. Convince poco anche l’IA che gestisce in autonomia gli spostamenti dei mezzi addetti al trasporto, che non riesce a reagire in modo puntuale e reattivo ad eventuali ostacoli in traiettoria (saremo noi in prima persona a creare le tappe dei vari spostamenti).

Laddove RoadCraft sceglie di essere più accessibile rispetto agli altri titoli simulativi di Saber è per quanto concerne la gestione del carburante dei mezzi, adesso assente e non più necessaria, così come il sistema di danni. Vero che parliamo di un prodotto dalle finalità differenti rispetto a Snow e MudRunner, ma forse avrebbe avuto più senso l’introduzione di simili elementi rispetto alle criticità che ho evidenziato poco sopra. Interessante, invece, la presenza del comparto multiplayer, feature che rende il tutto molto più divertente e dinamico, visto che la possibilità di spartire tra più giocatori i vari task processuali. Così facendo la progressione va ad assumere contorni assai più rapidi e meno tediosi, lasciando al player la possibilità di concentrarsi sul proprio comparto in maniera più efficiente e rapida.

Sul fonte tecnico, confermata l’assoluta bontà del motore fisico chiamato a gestire il tutto, convince anche la presentazione scenica che, per quanto sia marginale in simili produzioni, riesce a garantire comunque un colpo d’occhio soddisfacente. Presente una doppia modalità grafica, tramite i due consueti preset Qualità/Prestazioni, ma dato che non parliamo certo di un gioco che fa della frenesia il suo punto di forza, il mio consiglio è quello di optare per il primo settaggio. Senza infamia e senza lode il sonoro, ma di sicuro non sarà il rombo di una ruspa a farci innamorare del tutto.

RoadCraft è un titolo che riesce a ritagliarsi il suo spazio grazie a un’ottima implementazione delle meccaniche simulativa, in particolare per quanto riguarda la fisica e la fedeltà delle interazioni con l’ambiente, rendendolo l’espressione videoludica più vicina ai giochi di costruzione che facevamo da bambini. Parliamo di un titolo indicato principalmente a chi cerca un’esperienza meditativa e precisa, capace di regalare soddisfazioni nella ricostruzione passo dopo passo, e che non si lascia intimorire da una progressione volutamente lenta e ragionata. Le pecche più evidenti riguardano principalmente la macchinosità di alcune interazioni e l’IA dei trasporti, che avrebbero potuto rendere l’esperienza più fluida, unite all’eccessiva macchinosità di alcune interazioni. Nonostante ciò, la possibilità di giocare in multiplayer compensa in gran parte queste criticità, rendendo Roadcraft il compagno di serata ideale per tutti coloro che sono fan degli altri simulativi di casa Saber.