Recensione Recensione di Trine
Recensione di Trine di Console Tribe
di: RedazioneSe c’è una cosa che non si può non ammettere, è che il PS Store,
nel corso dell’ultimo anno, si è arricchito di alcune
piccole perle che lo hanno reso una piattaforma di acquisto competitiva
e soprattutto ricca di prodotti alternativi ed “indie” che
il normale mercato avrebbe probabilmente ghettizzato. In un ambiente
che ha visto l’uscita di titoli quali il meraviglioso Wipeout HD, lo sperimentale Noby Noby Boy o l’onirico Linger in Shadow, fa il suo ingresso un nuovo titolo estremamente promettente: Trine. Sviluppato dai misconosciuti Frozenbyte, Trine
ha sin da subito attirato su di sé le attenzioni di critica e
pubblico, con il suo mix di azione, platform e puzzle game. Vediamo se
l’alchimia è riuscita.
Tre eroi, un solo corpo!
Una bella ladra, un mago nullafacente ed un cavaliere sovrappeso. Tre i protagonisti di Trine,
tre “eroi” altamente stereotipati che, per uno sfortunato
scherzo del fato, si troveranno a condividere un solo corpo a causa di
un artefatto magico che ne ha fuso le anime, per l’appunto il
“Trine” che da il titolo al gioco. Ovviamente i tre, ben
poco propensi a condividere un solo corpo per l’eternità,
intraprenderanno un lungo viaggio che li porterà a svelare non
solo gli arcani del misterioso artefatto che li ha resi “un
trio”, ma anche il perché della misteriosa decadenza che
ha attaccato il mondo risvegliando, dalle viscere della terra, un
esercito di non morti. Una trama semplice, senza fronzoli, brevemente
illustrata all’inizio del gioco da alcuni meravigliosi acquerelli
e narrata da una voce fuoricampo che accompagnerà il giocatore
praticamente in ogni livello. Una storia dai toni schiettamente
fantasy, su cui però la software house ha deciso di non calcare
troppo la mano rendendola semplicemente una cornice scanzonata che fa
da contorno alla parte più succosa del titolo: il suo
“magico” gameplay.
Phisique…
Ambientato interamente in un mondo poligonale ma in due dimensioni, Trine
non tenta in nessun modo di nascondere la sua anima di platform
bidimensionale, citando in causa quelle che sono le meccaniche di gioco
che hanno fatto scuola da Super Mario sino a Crash Bandicoot.
Se però pensate che il gioco si limiti a proporre semplici salti
tra le piattaforme in salsa fantasy vi state sbagliando di grosso,
perché Trine unisce sapientemente ampie sezioni action
di scontri all’arma bianca, esplorazione e platforming condendo
il tutto con una progressione dei personaggi dall’impostazione
tipicamente RPG e con dei divertenti puzzle risolvibili
sfruttando non solo le caratteristiche dei tre protagonisti, ma anche
l’ottima resa della fisica implementata dal gioco. Trine
è concepito quindi come un ibrido, un prodotto che prende parte
delle sue meccaniche dal passato miscelandole alchemicamente con un
tocco di modernità. La caratteristica che fa da sfondo al tutto
è sicuramente la divertente possibilità di passare con
immediatezza da un personaggio all’altro del trio, il tutto
premendo semplicemente i L1 ed R1, a seconda che si voglia cambiare il
personaggio con quello alla propria destra o quello alla propria
sinistra. In questo modo Trine offre al giocatore ben tre
approcci diversi allo stesso livello, permettendo all’utente di
decidere di volta in volta quali delle abilità caratteristiche
di ogni personaggio sfruttare. Ovviamente il sistema funziona a dovere
solo in virtù dell’ottimo level design che non solo brilla
per complessità e bellezza (con decine di sezioni segrete da
esplorare), ma anche per varietà, presentando situazioni tanto
diverse da poter essere risolte praticamente con qualsiasi
abilità tra quelle a disposizione. Se per esempio siete dei
giocatori prettamente “fisici” non vorrete perdere
l’occasione di utilizzare la forza del guerriero, con i suoi
fendenti e la sua brutalità, se l’agilità e la
furtività sono il vostro forte chiederete, piuttosto,
l’intervento della ladra, agilissima e veloce, o ancora potrete
invece optare per il mago capace, con una semplice combinazione di
stick analogico e tasti dorsali, di spostare oggetti presenti sullo
schermo o evocarne di nuovi. Insomma, qualsiasi sia il vostro
“stile”, Trine cerca di sopperire al vostro modo di
giocare con un sistema di controllo rapido, intuitivo e soprattutto
molto dinamico. In supporto a quanto detto sopra c’è poi
la resa della fisica del gioco sapientemente gestita da Nvidia Physics, e capace di rendere alcuni puzzle, specie quando è in campo il mago, complessi ed allo stesso tempo divertentissimi.
…du Role
Altra apprezzatissima componente del gioco è certamente la sua basilare anima RPG
che permette al giocatore la gestione di tre piccoli inventari (uno per
ogni personaggio), nonché l’apprendimento ed il
miglioramento di alcune abilità che, se doverosamente sfruttate,
ampliano, e non di poco, la varietà delle situazioni e delle
“soluzioni”. Si parte da caratteristiche molto semplici,
come il miglioramento della forza, sino ad arrivare ad attacchi
speciali o a nuove evocazioni. La particolarità del tutto sta
nel fatto che le nuove abilità non saranno sbloccabili solo con
una semplice progressione, ma talvolta dovranno addirittura essere
trovate in alcune casse disseminate per i livelli di gioco, cosa che a
conti fatti richiede un bel po’ di pazienza ed una buona
abilità esplorativa. Stessa cosa dicasi per i punti esperienza,
accumulabili grazie ad alcune ampolle verdi che verranno rilasciate sul
campo dai nemici sconfitti; altre volte potranno trovarsi ampiamente
disseminate per i livelli in zone apparentemente inaccessibili.
Insomma, comunque la si rigiri, per “evolvere” occorre
esplorare a fondo! Peccato solo che tutto sommato le abilità
effettive siano solo tre per personaggio, lievitate a nove se si tiene
conto di tutti i power-up effettuabili, ma del resto questo è un
platform.
My puzzle solving
Pensando al gameplay di Trine non si possono non spendere
due parole su quanto di buono è stato messo in piedi per
ciò che concerne il sistema di puzzle solving.
A questo punto della recensione lo avrete ormai capito, la parola d’ordine di Trine
è “varietà”, paradigma che ben si legge tra le
righe di un sistema di risoluzione dei puzzle tanto dinamico quanto
semplice. In pratica non c’è enigma che possa essere
risolto in maniera univoca, tanto che ci si troverà ad
intentare, nel corso di una sola sessione di gioco, almeno tre o
quattro diverse alternative di risoluzione tra le varie disponibili.
Tale sistema, detto molto grossolanamente, fa piacere per due motivi
fondamentali: il primo è quello di dare al giocatore il completo
controllo della situazione, permettendo una risoluzione ponderata e mai
casuale, proprio perché si arriva presto alla presa di coscienza
che esistono molte vie alla soluzione di ogni singolo puzzle; in
secundis, permette al giocatore di restare “bloccato” molto
raramente, o comunque per tempi molto brevi. Insomma, il massimo della
varietà va di pari passo con il massimo
dell’accessibilità. L’esperienza single player si
dimostra quindi soddisfacente e completa, peccato solo per la sua
longevità che si assesta sulle dieci ore scarse utili a
completare il gioco, poche di più se si intende completare il
tutto al 100%. Discorso pressoché identico per il multiplayer
(fino a tre giocatori), con l’unica variante di avere a portata
di mano un divertente platform da condividere con due amici.
Lo stato dell’arte (fantasy)!
Se vi aspettavate un titolo low budget dalla realizzazione tecnica altalenante, Trine
saprà stupirvi! Il gioco è una gioia da vedere dalle
prime (acquerellate) schermate introduttive sino ad arrivare ai primi
scorci di gioco, semplicemente bellissimi. In effetti il titolo fa
della direzione artistica uno dei suoi punti forti, presentando livelli
sempre diversi, curatissimi e ricchi di dettagli grafici. Un traguardo
più che notevole che lo rende, probabilmente, il più bel
platform a scorrimento orizzontale mai creato! Complici gli scenari
curatissimi, i numerosissimi dettagli ed una gestione del parco luci ed
ombre semplicemente perfetta: evocativa e coinvolgente. Stesso discorso
si può fare per i personaggi, i cui modelli sono dettagliati ed
animati ad arte e ricchi di personalità. Però lo stesso
non si può dire per i nemici che, afflitti anche da un
pesantissimo respawn, sono quanto mai anonimi e poco vari. Di
controcanto, se si può dire tanto bene del comparto grafico, non
si può dire altrettanto per quello acustico che, ad eccezione
delle campionature dei suoni, gode di un doppiaggio poco coinvolgente e
delle musiche più noiose che si siano mai sentite in un gioco,
orecchiabili nei primi livelli, e destinate a diventare delle nenie
ripetitive sino alla fine del titolo. Un obiettivo decisamente mancato.
Little Big Masterpiece
Frozenbyte ha decisamente confezionato un piccolo masterpiece! Trine
riprende meccaniche abbandonate da decenni trasformandole in un gioco
tanto semplice e divertente quanto adeguatamente realizzato. Una trama
tutto sommato banale ed alcuni difetti minori non ledono assolutamente
l’esperienza di gioco offerta da questo titolo innovativo e
dinamico, capace non solo di offrire sessioni coinvolgenti
dall’inizio alla fine, ma anche una modesta complessità.
Certo, i più lamenteranno un prezzo esoso, ma se si tiene conto
della completezza del gioco, della sua bellezza e della sua ricchezza,
vi renderete probabilmente conto che i 20 € utili
all’acquisto del titolo sono soldi spesi più che bene. Ad
incoraggiare il tutto ci sono poi dei trofei che vantano numerosissimi
argenti, nonché addirittura un platino ed una modalità
cooperativa che potrà sopperire alla mancanza di un titolo da
giocare con gli amici.
Tirando le somme Trine è quindi un acquisto che vi consigliamo caldamente.
nel corso dell’ultimo anno, si è arricchito di alcune
piccole perle che lo hanno reso una piattaforma di acquisto competitiva
e soprattutto ricca di prodotti alternativi ed “indie” che
il normale mercato avrebbe probabilmente ghettizzato. In un ambiente
che ha visto l’uscita di titoli quali il meraviglioso Wipeout HD, lo sperimentale Noby Noby Boy o l’onirico Linger in Shadow, fa il suo ingresso un nuovo titolo estremamente promettente: Trine. Sviluppato dai misconosciuti Frozenbyte, Trine
ha sin da subito attirato su di sé le attenzioni di critica e
pubblico, con il suo mix di azione, platform e puzzle game. Vediamo se
l’alchimia è riuscita.
Tre eroi, un solo corpo!
Una bella ladra, un mago nullafacente ed un cavaliere sovrappeso. Tre i protagonisti di Trine,
tre “eroi” altamente stereotipati che, per uno sfortunato
scherzo del fato, si troveranno a condividere un solo corpo a causa di
un artefatto magico che ne ha fuso le anime, per l’appunto il
“Trine” che da il titolo al gioco. Ovviamente i tre, ben
poco propensi a condividere un solo corpo per l’eternità,
intraprenderanno un lungo viaggio che li porterà a svelare non
solo gli arcani del misterioso artefatto che li ha resi “un
trio”, ma anche il perché della misteriosa decadenza che
ha attaccato il mondo risvegliando, dalle viscere della terra, un
esercito di non morti. Una trama semplice, senza fronzoli, brevemente
illustrata all’inizio del gioco da alcuni meravigliosi acquerelli
e narrata da una voce fuoricampo che accompagnerà il giocatore
praticamente in ogni livello. Una storia dai toni schiettamente
fantasy, su cui però la software house ha deciso di non calcare
troppo la mano rendendola semplicemente una cornice scanzonata che fa
da contorno alla parte più succosa del titolo: il suo
“magico” gameplay.
Phisique…
Ambientato interamente in un mondo poligonale ma in due dimensioni, Trine
non tenta in nessun modo di nascondere la sua anima di platform
bidimensionale, citando in causa quelle che sono le meccaniche di gioco
che hanno fatto scuola da Super Mario sino a Crash Bandicoot.
Se però pensate che il gioco si limiti a proporre semplici salti
tra le piattaforme in salsa fantasy vi state sbagliando di grosso,
perché Trine unisce sapientemente ampie sezioni action
di scontri all’arma bianca, esplorazione e platforming condendo
il tutto con una progressione dei personaggi dall’impostazione
tipicamente RPG e con dei divertenti puzzle risolvibili
sfruttando non solo le caratteristiche dei tre protagonisti, ma anche
l’ottima resa della fisica implementata dal gioco. Trine
è concepito quindi come un ibrido, un prodotto che prende parte
delle sue meccaniche dal passato miscelandole alchemicamente con un
tocco di modernità. La caratteristica che fa da sfondo al tutto
è sicuramente la divertente possibilità di passare con
immediatezza da un personaggio all’altro del trio, il tutto
premendo semplicemente i L1 ed R1, a seconda che si voglia cambiare il
personaggio con quello alla propria destra o quello alla propria
sinistra. In questo modo Trine offre al giocatore ben tre
approcci diversi allo stesso livello, permettendo all’utente di
decidere di volta in volta quali delle abilità caratteristiche
di ogni personaggio sfruttare. Ovviamente il sistema funziona a dovere
solo in virtù dell’ottimo level design che non solo brilla
per complessità e bellezza (con decine di sezioni segrete da
esplorare), ma anche per varietà, presentando situazioni tanto
diverse da poter essere risolte praticamente con qualsiasi
abilità tra quelle a disposizione. Se per esempio siete dei
giocatori prettamente “fisici” non vorrete perdere
l’occasione di utilizzare la forza del guerriero, con i suoi
fendenti e la sua brutalità, se l’agilità e la
furtività sono il vostro forte chiederete, piuttosto,
l’intervento della ladra, agilissima e veloce, o ancora potrete
invece optare per il mago capace, con una semplice combinazione di
stick analogico e tasti dorsali, di spostare oggetti presenti sullo
schermo o evocarne di nuovi. Insomma, qualsiasi sia il vostro
“stile”, Trine cerca di sopperire al vostro modo di
giocare con un sistema di controllo rapido, intuitivo e soprattutto
molto dinamico. In supporto a quanto detto sopra c’è poi
la resa della fisica del gioco sapientemente gestita da Nvidia Physics, e capace di rendere alcuni puzzle, specie quando è in campo il mago, complessi ed allo stesso tempo divertentissimi.
…du Role
Altra apprezzatissima componente del gioco è certamente la sua basilare anima RPG
che permette al giocatore la gestione di tre piccoli inventari (uno per
ogni personaggio), nonché l’apprendimento ed il
miglioramento di alcune abilità che, se doverosamente sfruttate,
ampliano, e non di poco, la varietà delle situazioni e delle
“soluzioni”. Si parte da caratteristiche molto semplici,
come il miglioramento della forza, sino ad arrivare ad attacchi
speciali o a nuove evocazioni. La particolarità del tutto sta
nel fatto che le nuove abilità non saranno sbloccabili solo con
una semplice progressione, ma talvolta dovranno addirittura essere
trovate in alcune casse disseminate per i livelli di gioco, cosa che a
conti fatti richiede un bel po’ di pazienza ed una buona
abilità esplorativa. Stessa cosa dicasi per i punti esperienza,
accumulabili grazie ad alcune ampolle verdi che verranno rilasciate sul
campo dai nemici sconfitti; altre volte potranno trovarsi ampiamente
disseminate per i livelli in zone apparentemente inaccessibili.
Insomma, comunque la si rigiri, per “evolvere” occorre
esplorare a fondo! Peccato solo che tutto sommato le abilità
effettive siano solo tre per personaggio, lievitate a nove se si tiene
conto di tutti i power-up effettuabili, ma del resto questo è un
platform.
My puzzle solving
Pensando al gameplay di Trine non si possono non spendere
due parole su quanto di buono è stato messo in piedi per
ciò che concerne il sistema di puzzle solving.
A questo punto della recensione lo avrete ormai capito, la parola d’ordine di Trine
è “varietà”, paradigma che ben si legge tra le
righe di un sistema di risoluzione dei puzzle tanto dinamico quanto
semplice. In pratica non c’è enigma che possa essere
risolto in maniera univoca, tanto che ci si troverà ad
intentare, nel corso di una sola sessione di gioco, almeno tre o
quattro diverse alternative di risoluzione tra le varie disponibili.
Tale sistema, detto molto grossolanamente, fa piacere per due motivi
fondamentali: il primo è quello di dare al giocatore il completo
controllo della situazione, permettendo una risoluzione ponderata e mai
casuale, proprio perché si arriva presto alla presa di coscienza
che esistono molte vie alla soluzione di ogni singolo puzzle; in
secundis, permette al giocatore di restare “bloccato” molto
raramente, o comunque per tempi molto brevi. Insomma, il massimo della
varietà va di pari passo con il massimo
dell’accessibilità. L’esperienza single player si
dimostra quindi soddisfacente e completa, peccato solo per la sua
longevità che si assesta sulle dieci ore scarse utili a
completare il gioco, poche di più se si intende completare il
tutto al 100%. Discorso pressoché identico per il multiplayer
(fino a tre giocatori), con l’unica variante di avere a portata
di mano un divertente platform da condividere con due amici.
Lo stato dell’arte (fantasy)!
Se vi aspettavate un titolo low budget dalla realizzazione tecnica altalenante, Trine
saprà stupirvi! Il gioco è una gioia da vedere dalle
prime (acquerellate) schermate introduttive sino ad arrivare ai primi
scorci di gioco, semplicemente bellissimi. In effetti il titolo fa
della direzione artistica uno dei suoi punti forti, presentando livelli
sempre diversi, curatissimi e ricchi di dettagli grafici. Un traguardo
più che notevole che lo rende, probabilmente, il più bel
platform a scorrimento orizzontale mai creato! Complici gli scenari
curatissimi, i numerosissimi dettagli ed una gestione del parco luci ed
ombre semplicemente perfetta: evocativa e coinvolgente. Stesso discorso
si può fare per i personaggi, i cui modelli sono dettagliati ed
animati ad arte e ricchi di personalità. Però lo stesso
non si può dire per i nemici che, afflitti anche da un
pesantissimo respawn, sono quanto mai anonimi e poco vari. Di
controcanto, se si può dire tanto bene del comparto grafico, non
si può dire altrettanto per quello acustico che, ad eccezione
delle campionature dei suoni, gode di un doppiaggio poco coinvolgente e
delle musiche più noiose che si siano mai sentite in un gioco,
orecchiabili nei primi livelli, e destinate a diventare delle nenie
ripetitive sino alla fine del titolo. Un obiettivo decisamente mancato.
Little Big Masterpiece
Frozenbyte ha decisamente confezionato un piccolo masterpiece! Trine
riprende meccaniche abbandonate da decenni trasformandole in un gioco
tanto semplice e divertente quanto adeguatamente realizzato. Una trama
tutto sommato banale ed alcuni difetti minori non ledono assolutamente
l’esperienza di gioco offerta da questo titolo innovativo e
dinamico, capace non solo di offrire sessioni coinvolgenti
dall’inizio alla fine, ma anche una modesta complessità.
Certo, i più lamenteranno un prezzo esoso, ma se si tiene conto
della completezza del gioco, della sua bellezza e della sua ricchezza,
vi renderete probabilmente conto che i 20 € utili
all’acquisto del titolo sono soldi spesi più che bene. Ad
incoraggiare il tutto ci sono poi dei trofei che vantano numerosissimi
argenti, nonché addirittura un platino ed una modalità
cooperativa che potrà sopperire alla mancanza di un titolo da
giocare con gli amici.
Tirando le somme Trine è quindi un acquisto che vi consigliamo caldamente.