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Recensione Recensione di Sam & Max: The Devil’s Playhouse Ep.4

Recensione di Sam & Max: The Devil's Playhouse Ep.4 di Console Tribe

di: REdeiDESIDERI

Episode 4: Beyond the Alley of the Dolls

Passano i mesi, si aggiorna lo store Sony, ed ecco che – preciso come il proverbiale orologio svizzero – spunta online anche il quarto capitolo della serie più folle del momento. Chi ha la mente un tantino elastica (e stagionata al punto giusto) avrà già capito di che stiamo parlando, per tutti gli altri chiariamo sin da subito che di altro non si parla che di The Devil’s Playhouse, terza scoppiettante stagione del punta e clicca made in Telltale: Sam & Max. Prendete un bianco coniglio psicotico, associatelo ad un cane bonaccione ma risoluto (ed ovviamente incravattato) ed avrete la più solerte coppia di freelance police della storia dei videogame. In barba a chi non si è neanche degnato di dare una possibilità a questo capolavoro digitale, eccoci qui a recensire, only for you, la quarta (e penultima) puntata della saga a base di poteri mentali, alieni e forze demoniche. Welcome back folks! Welcome to…

Beyond the Alley of the Dolls (loosely based on the forbidden scrimshaw carvings of Bob Keeshan)

Risolto l’impellente problema di restituire un cervello al corpo di Max (o un corpo al cervello che dir si voglia), e sconfitta la tirannia crono-spaziale del temibile e folle faraone Sammun-Mak, i nostri si trovano ora in balia di una minaccia ancor più improbabile e pericolosa! Un’orda di misteriosi cloni di Sam, sta infatti mettendo a soqquadro la città, girovagando per i sobborghi (rigorosamente in mutande!) alla ricerca di magici giocattoli del famigerato Devil’s Toybox. Incapaci di arginare l’avanzata canina, i nostri eroi si ritroveranno barricati nella tavola calda del vecchio Stinky dove, tra una citazione e l’altra (rigorosamente in salsa survival – horror), prenderà definitivamente avvio questo quarto, imprevedibile, capitolo.

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Penultimo giro di ruota (dei poteri)

Con un inizio scoppiettante e di sicuro impatto, prende quindi il via la nuova avventura del dinamico duo, portando con sé non solo tante aspettative, ma anche una carica di ottimismo decisamente giustificata, vista l’abilità di Telltale di cambiare, per ben tre volte di fila, le carte in tavola del gameplay di gioco. Ci facciamo strada attraverso la prima sparuta manciata di enigmi, mentre nel ristorante di Stinky gli zombie/cloni canini cercano di fare breccia attraverso le finestre. Telltale pare di nuovo pronta a stupire quando, ripescato il primo potere perso nei capitoli precedenti (le magiche carte di The Penal Zone, con cui è data a Max la possibilità di leggere le menti), il gioco subisce un inatteso ritorno alla normalità! Nessun artificio narrativo che ci porti nel passato, nessun nuovo modus operandi delle situazioni di gioco, niente di niente! Dopo averci coccolato con cambiamenti tanto inattesi quanto gustosi, TellTale ritorna alle origini del punta e clicca, con sessioni, a dirla tutta, forse anche un tantino noiose. Cosa è successo in pratica? Molto semplicemente Beyond the Alley of the Dolls non presenta alcuna novità rispetto al passato, strutturandosi come un’avventura estremamente lineare, sia per trama che per enigmi. Quest’ultimi, a dire il vero, sono forse la più grande delusione di questo quarto capitolo. Se in passato si era visto l’utilizzo di artifici che incastravano perfettamente narrazione, utilizzo dei poteri di Max e pensiero laterale, in questo quarto capitolo il tutto si è fatto estremamente più semplice, sebbene i poteri siano ancora li, finalmente liberamente selezionabili vista la ruota delle opzioni finalmente completa di tutti i malefici giocattoli. Certo, proprio per le variegate possibilità offerte dai poteri di Max (che spaziano dalla preveggenza alla telepatia e così via), il team di sviluppo ha potuto inserire un bel po’ di enigmi diversificati in base all’uso dei giocattoli, ma si tratta comunque di roba già vista, già provata, forse addirittura troppo semplice! Esclusi infatti un paio di enigmi, le tre ore di gioco scorrono lisce come l’acqua, mentre il cane ed il coniglio arrivano alla soluzione di praticamente ogni mistero lasciato irrisolto sino ad ora. Unica novità, seppur piuttosto superflua, è ricercabile nelle cosìddette “azioni inutili”, ossia tutta una serie di interazioni ambientali che, almeno sulla carta, dovrebbero rallentare la logica della risoluzione degli enigmi (sfociando, perché no, in qualche simpaticissima gaffes). Il tutto, manco a dirlo, si risolve con “inceppi” facilmente evitabili dal giocatore, seppur carichi di una riuscitissima verve comica.

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“Holy H. P. Lovecraft spinning through the 13 abyssal planes on a propane grill!”

Anche se un po’ amareggiati dalla sostanziale carenza di enigmi e novità, Beyond the Alley of the Dolls resta comunque fedele, anzi fedelissimo, all’impostazione originale della serie, conservando tutto il sarcasmo, la sagacia ed il divertimento di cui i personaggi a schermo sono capaci. In effetti la storia, le sue conclusioni e l’incredibile mole di freddure e battute presenti nell’opera, sono forse il vero motivo per cui vale la pena portare a conclusione anche questo quarto capitolo di The Devil’s Playhouse, costituendo di fatto un tassello narrativo non solo fondamentale, ma anche profondamente divertente per chi ha seguito la storia sino ad ora. Similmente a quanto aveva fatto già con le Tales of Monkey Island, TellTale confezione un preambolo al finale di sicuro effetto dove, come già detto, tutte le sotto-trame generate sin dal primo capitolo trovano degna e (il)logica conclusione. Il tutto è ovviamente condito da un copione scritto per i personaggi a regola d’arte, capace di non imbruttire, semmai di impreziosire, ogni singola riga di testo. Anche graficamente il titolo si attesta sulla bontà dei precedenti episodi, senza storpiare lo stile della serie, neanche nelle situazioni più improbabili (e fidatevi, ce ne sono un bel po’!). Acusticamente, poi, siamo su livelli ineccepibili, con ottime ed ispirate musiche di accompagnamento ed un doppiaggio (purtroppo ancora SOLO in inglese) capace davvero di competere con produzioni ben più blasonate. Una gioia da vedere e da sentire. Sam & Max style insomma!

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“Well, here we are”

In conclusione, potrebbe venire quasi da pensare che questo quarto capitolo sia una vera e propria “ciofeca”. Eppure così non è, o almeno non è del tutto vero. La produzione TellTale resta fedele a se stessa per ciò che concerne la ricchezza dei personaggi, la qualità delle ambientazioni (qui anche presenti in numero maggiore rispetto al solito), e la divertente bellezza della trama. Quello che proprio ci ha deluso è la sostanziale mancanza di novità nel gameplay, ad oggi variato nella forma e nei contenuti in ognuno dei precedenti tre capitoli. Perché con quella voglia di osare in più che già avevamo apprezzato in passato, e magari con qualche enigma davvero degno del nome di Sam & Max, Beyond the Alley of the Dolls sarebbe stato il quarto centro consecutivo! Ci tocca invece, in mancanza di quanto detto, accontentarci di un buon passatempo, fondamentale se non altro per arrivare a sciogliere alcuni dei complessi e misteriosi risvolti della trama. Ora non resta che attendere il mese di Settembre, quando verrà rilasciato sul PSN il quinto ed ultimo capitolo della serie: “The City that Dares Not Sleep”. Riuscirà TellTale a stupirci di nuovo ed a risollevare le sorti (in picchiata) di questo quarto capitolo? Staremo a vedere.

“It’s time to boil the Haggis!”