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Recensione Recensione di Deadstorm Pirates

Recensione di Deadstorm Pirates di Console Tribe

di: Giorgio "Nadim" Catania

Di recente è stata rilasciata per PlayStation 3 una versione in alta definizione e riadattata per il Move di Time Crisis: Razing Storm. In questo titolo, sviluppato da Namco Bandai, il giocatore ha la possibilità di cimentarsi in sparatorie di ogni tipo su tre differenti videogiochi, tutti masterizzati nello stesso disco: Time Crisis: Razing Storm, da cui deriva il titolo ufficiale del prodotto, Time Crisis 4, con tutte le modalità del gioco com’è uscito anni fa, e Deadstorm Pirates, sparatutto su binari in cui massacrare decine di zombie e fantasmi dove i pirati sono i protagonisti.
Ecco, recentemente sul PlayStation Network è stata rilasciata la versione digital delivery dell’ultimo dei tre giochi menzionati, venduta ad un prezzo di 19,90 €.
Ma vale davvero la pena spendere tutti questi soldi – perché a conti fatti non sono per niente pochi – per un titolo simile?

YO-OH-OH!

Lo spirito di questo videogioco è davvero scanzonato, e altrettanto scanzonata è la storia che fa da background al tutto. Un manipolo di improbabili pirati è intento a trovare un immenso tesoro maledetto. La missione però si rivelerà assai complicata, visto che questi poveracci dovranno vedersela con creature provenienti dagli inferi, il cui unico scopo è quello di difendere l’oscuro bottino. Cosa fare, quindi, se non sfoderare le Golden Gun, leggendarie armi dai poteri magici, e affrontarle tutte quante, ad una ad una?
Ecco riassunto il tutto in poche righe, per un plot narrativo abbastanza scialbo e poco originale, che sembra una cattiva copia di quello de La Maledizione della Prima Luna della Disney. Anche le ambientazioni, per quanto evocative, sanno di già visto. Si parte da una nave che solca il solito mare in tempesta per passare attraverso miniere abbandonate e giungle rigogliose abitate da animali giganteschi.
Ovviamente storia e ambientazioni sono semplici pretesti per dare il via a sparatorie serrate…

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Aaaaarh! Corpo di mille balene!

Una volta impugnato il Move e calibrato in pochi istanti, vi sarà data la possibilità di affrontare una manciata di livelli e sparare pressoché a tutto quello che si muove. In singolo o in coppia, con un altro amico anche lui armato di Move, si dovrà semplicemente tenere puntato il controller verso lo schermo e sparare incessantemente, quasi senza pause, ad ogni essere che vi si parerà davanti, come se non esistesse un domani. Non avrete la possibilità di cambiare arma, si potrà utilizzare al massimo un bonus capace di aumentare il rateo di fuoco delle Golden Gun, e gli unici extra presenti durante le sparatorie saranno rappresentati da alcune casse da aprire sparandoci sopra con ottimi riflessi, capaci di aumentare il punteggio complessivo o, in taluni casi, di donarvi una parte di vita persa – in delle scelte casuali in cui viene premiata la fortuna.
Il gameplay quindi non gode di grande varietà, e i colpi infiniti e il non dover ricaricare l’arma non aiutano certamente a renderlo più profondo. I pochi momenti in cui non si sparerà si avrà il semplice compito di muovere il timone della propria barca o di qualche altro mezzo di fortuna con l’obiettivo di evitare tempestivamente gli ostacoli presenti sul cammino – o, nel caso si mirasse con qualche cannone, di distruggerli direttamente -, pena una riduzione drastica della propria vita.
I nemici che affronterete, per fortuna, si rivelano un po’ vari: si va dai semplici scheletri armati di sciabola e pistola a fantasmi che impugnano falci, da animali troppo cresciuti a schifose e appiccicose sanguisughe. Ognuno di loro va battuto con un numero variabile di proiettili, ma bisognerà eliminarli tutti visto che cercheranno di colpirvi e distruggervi ad ogni costo. Certo, loro dovranno portare a segno una manciata di colpi prima di abbattervi, e l’intelligenza di cui godono di certo non brilla, ma essendo sempre in gran numero su schermo vi daranno del filo da torcere. Specialmente se si considera che in talune occasioni alcune bestie vi attaccheranno in gruppo.
E alla fine di ogni livello, come da tradizione, vi sarà lo scontro contro i boss di fine livello, tutti enormi e pericolosi, in cui ancora una volta riflessi e velocità saranno i vostri compagni migliori. Queste battaglie si rivelano di sicuro più intense e concitate, e saranno divise in più parti, aumentando un briciolo la varietà e mantenendo l’azione sempre concitata.
Peccato che talvolta i controlli non si rivelino perfettamente precisi – cosa che può influenzare gli scontri, in cui la celerità può cambiare l’esito della partita – e che a volte basta sparare agitando a casaccio il controller verso ogni direzione per eliminare il grosso dei nemici, rendendo il tutto sicuramente meno tattico e studiato.

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E il Rum e Whiskey… beviamoci su!

Deadstorm Pirates a conti fatti è uno sparatutto su binari per nulla eccelso. Se infatti alla estrema linearità del gameplay – tipica di questo tipo di sparatutto -, povera per di più nei contenuti, si accostano una longevità davvero risibile – vi basteranno un paio di ore e un po’ di bravura per concludere l’avventura, dopodiché poco altro vi rimarrà da fare – e una grafica accostabile in qualità più ad un titolo PS2 che ad uno PS3, con alcune texture davvero scialbe ed effetti speciali che sfigurano rispetto a quelli della maggioranza dei titoli odierni, capirete come spendere ben 19,90 € sia più uno spreco che un affare. Soprattutto se si pensa che Time Crisis: Razing Storm viene venduto a poco più del doppio, e offre due titoli in più, e che inoltre quasi tutti gli altri titoli PSN, oltre a godere di una qualità superiore e di una longevità sicuramente maggiore, costano molto di meno.
Quindi, per un gioco appena discreto, perché spendere così tanto? Meglio lasciarlo da parte o, se siete proprio dei patiti di questa tipologia di videogiochi, aspettare un qualche sostanzioso sconto.