Recensione Recensione di DanceStar Party
Recensione di DanceStar Party di Console Tribe
di: RedazionePantaloni rigorosamente a zampa di elefante, che ben si accompagnano alla vostra giacchetta di pelle bianchissima, sulla quale avete avuto cura di non far cadere nemmeno una goccia di quella scintillante brillantina che vi impomata un ciuffo così rigidamente anni ’70. Per non parlare delle lucide scarpe di vernice, munite dell’inseparabile tacco, che vi fasciano amorevolmente due piedi pronti ad esibirsi nel più frenetico dei balli.
A pensarci bene, però, i gloriosi seventies sono passati da un bel po’… forse è il caso di chiamare qualche amico, spolverare il vostro Move e ripiegare con precisione nel cassetto quegli abiti decisamente retrò: fate spazio nel vostro salotto e siate pronti a scatenarvi al ritmo di DanceStar Party!
Fever night
Dopo aver messo a dura prova le nostre corde vocali, oltre le orecchie dei nostri sventurati compagni di bisboccia, con svariati episodi della fortunata serie di Singstar, i London Studios sono pronti a testare la resistenza dei pavimenti delle nostre abitazioni in questa loro incursione nel mondo dei party game dedicati al movimentato mondo del ballo. A patto che abbiate a vostra disposizione un controller Move, una PlayStation Eye e, ovviamente, una PS3.
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Una volta inserito il disco nel tray della vostra console ed aver assistito alla breve sequenza introduttiva, un menu assai funzionale ci srotolerà davanti agli occhi tutta la serie di opzioni che il nuovo lavoro del team inglese ha in serbo per noi. Le modalità di gioco offerte da questo DanceStar Party sono quanto di più canonico ci si possa aspettare e spazieranno tra esibizioni in singolo, in coppia o in un più sostanzioso multiplayer. La prima che incontreremo è la classica modalità di avvio rapido, tramite la quale potremo cimentarci senza tanti sbattimenti nel coreografare, più o meno correttamente, una delle 40 canzoni presenti sul disco, sia in solitaria che in compagnia di un’altra persona. A patto, ovviamente, di avere un secondo Move a portata di mano. Scelto il livello di difficoltà che più ci aggrada, fra i tre messi a nostra disposizione, giungerà il momento di scendere in pista per dimenarci a più non posso. Il gameplay di DanceStar Party è assai semplice: sullo schermo vedremo riprodotta la figura di un ballerino e nostro compito sarà quello di mimarne correttamente le movenze, il tutto mentre sul minimale sfondo scorrono le immagini del video ufficiale relativo alla canzone che abbiamo scelto. Oltre a ciò verranno in nostro aiuto delle figure stilizzate che hanno il compito di illustrare, invero non troppo felicemente, le movenze che saremo chiamati a riprodurre. Tutto qua: in pratica niente che non si sia già visto all’interno di altri esponenti del genere apparsi su altre macchine.
Da subito ci si renderà conto di come il Move risponda, al solito, benissimo ai nostri input, peccato che il gioco rilevi unicamente la posizione di quest’ultimo poiché non è presente una mappatura completa del corpo del giocatore. Questo elemento rende alquanto inutile la riproduzione fedele di tutte le movenze richieste dalla coreografia: può essere difatti sufficiente seguire i movimenti del braccio al quale è associato il controller per riuscire a portare a termine con successo ogni sessione di gioco, un difetto che comunque è comune a tutti i prodotti simili che non basano il gameplay sul tracciamento completo della figura umana. Ma di sicuro chi decide di acquistare questa tipologia di videogame non sceglie certo di sborsare una bella sommetta mosso unicamente dal desiderio dell’high score, quindi appare ovvio sin da subito che per poter apprezzare al 100% la produzione London Studios è necessario chiudere un occhio su questa mancanza, lasciandosi così rapire da quel subdolo ballerino celato in ognuno di noi.
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Tutti in pista!
Come ogni party game che si rispetti, anche DanceStar Party non esula dall’assioma che vede questa tipologia di gioco dare il meglio se affrontato in compagnia: fino ad un massimo di 20 giocatori, infatti, potranno darsi battaglia, in una lotta all’ultimo passo, all’interno della modalità Party, vero fulcro su cui ruota l’esperienza ludica della produzione britannica.
Utilissima, per poter avere la meglio sui vostri avversari, è la funzione Studio di Ballo, tramite la quale sarà possibile studiare passo dopo passo le varie sequenze che compongono le coreografie dedicate alle canzoni della tracklist. In aggiunta a ciò troviamo anche una modalità denominata Allenamento, con cui potremo cimentarci in un percorso fitness a suon di musica e tenere sotto controllo il conteggio delle calorie bruciate dimenandosi davanti allo schermo TV. Niente di trascendentale, sia ben chiaro, ma se visto come un semplice diversivo per impegnare il disco anche quando il nostro appartamento non è invaso dagli amici, riesce a svolgere egregiamente il suo dovere. Se poi vogliamo dare sfogo all’Enzo Paolo Turchi nascosto tra le pieghe del vostro ego, i ragazzi di London Studios hanno messo a nostra disposizione la possibilità di creare delle coreografie personalizzate: sarà sufficiente scegliere una canzone e registrare tutte le nostre movenze che, una volta salvate su disco rigido, potranno essere richiamate all’interno di una qualsiasi delle varie modalità di gioco.
Chiude il cerchio delle funzionalità aggiuntive la possibilità di memorizzare le nostre performance migliori sull’hard disk della PS3, siano esse immortalate in forma di brevi video o fotografie, di modo da poterle condividerle in tempo reale su Twitter e Facebook.
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Musica maestro!
Come scritto poche righe fa, la tracklist di DanceStar Party annovera al suo interno un totale di 40 brani, il cui numero può essere incrementato acquistando i pacchetti di espansione tramite il PlayStation Store: al momento sono presenti online due pack aggiuntivi, contenente ognuno 4 canzoni, e proposti al non proprio invitante prezzo di € 6.99 ciascuno. Ma conoscendo la cura con cui London Studios ha da sempre supportato i propri lavori, siamo sicuri che in breve tempo il negozio virtuale di Sony si andrà rimpolpando cospicuamente. Speriamo che a ciò faccia seguito un adeguamento del prezzo di vendita che, al momento, non ci pare affatto appetibile.
Comunque, anche per chi non ama spendere ulteriori Euro in DLC, bisogna sottolineare come il quantitativo di tracce presenti sul disco e su cui potremo scalmanarci è già assai elevato, così come la varietà di epoche che esse vanno a coprire. Si spazia da classici anni ’70, come l’indimenticabile Kung Fu Fighting, passando per le sonorità decisamente più eighties di Billy Idol e della sua Dancing With Myself, scivolando lungo le note del tormentone Macarena, fino a giungere ai giorni nostri con hit di Rihanna e Lady Gaga. Insomma ce n’è per tutti i gusti, anche se, a parer nostro, qualche pezzo storico in più non avrebbe certo guastato, ma si tratta comunque di un parere del tutto soggettivo.
Murder on the dancefloor
DanceStar Party è un titolo strano, dalla duplice faccia. Se è vero che, anche in questo caso, la periferica di motion control di Sony riesce a gestire alla perfezione il compito di accompagnare i nostri movimenti, è anche vero che la mancanza di un tracking completo del corpo rende inutili tutte le movenze estranee alle gesta che coinvolgono il Move. Ciononostante, se giocato in compagnia, il lavoro di London Studios riesce a risultare dannatamente divertente, complice una tracklist di tutto rispetto capace di accontentare (quasi) tutti i palati.