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Recensione Rebel Galaxy

Spazio, ultima frontiera? Se spulciamo la lista delle produzioni extra orbitali che si stanno riversando copiose sulle macchine da gioco sembrerebbe proprio di sì. La conta dei titoli ambientati nel vuoto cosmico è, difatti, ogni giorno sempre più numerosa e proprio oggi, guarda caso, ne andremo ad analizzare un altro. Stiamo parlando di Rebel Galaxy, già uscito da mesi per PC e da pochissimo reso disponibile per Xbox One e PS4.

di: Simone Cantini

Spazio, ultima frontiera? Se spulciamo la lista delle produzioni extra orbitali che si stanno riversando copiose sulle macchine da gioco sembrerebbe proprio di sì. La conta dei titoli ambientati nel vuoto cosmico è, difatti, ogni giorno sempre più numerosa e proprio oggi, guarda caso, ne andremo ad analizzare un altro. Stiamo parlando di Rebel Galaxy, già uscito da mesi per PC e da pochissimo reso disponibile per Xbox One e PS4.

Aunt, where are you?

Vecchia zia Juno, sei sempre stata la scapestrata di famiglia. Tu e la tua Rasputin, quella sgangherata nave cargo, ne avete viste di tutti i colori, scorrazzando in lungo e in largo per le galassie. Poi, all’improvviso, sei sparita dal radar. In tutti i sensi. E solo oggi abbiamo ricevuto, dopo dieci lunghissimi anni, un tuo criptico messaggio, con il quale ci hai rivelato l’ubicazione della Rasputin e ci hai invitato a contattare il tuo vecchio amico Orzu. E allora, in nome della famiglia, chi siamo noi per lasciare inascoltate le tue parole? E ben presto, quella che era iniziata come la più classica delle puntate di C’è Quasar Per Te, finirà per coinvolgerci in un groviglio di situazioni che ci porteranno a saltellare a velocità luce da un punto all’altro dell’universo. Così inizia Rebel Galaxy, lavoro ad opera di due soli programmatori celati sotto lo pseudonimo di Double Damage. Un’avventura spaziale che strizza l’occhio a Elite Dangerous e Star Citizen, adottando però un approccio decisamente più soft e meno incline ai tecnicismi. Non per questo, però, venendo meno al divertimento.

Space driver

Il nucleo attorno a cui ruotano le azioni che è possibile compiere in Rebel Galaxy è costituito, come detto, dalla nostra fida nave spaziale, a bordo della quale si svolgeranno le principali funzioni di gioco. Oltre ad essere il nostro unico mezzo di locomozione, la Rasputin servirà per recuperare i materiali disseminati per le galassie, che potremo rivendere presso le stazioni orbitali, oppure per debellare pirati ed altri velivoli ostili, momento in cui le armi ospitate sul nostro vascello diverranno le protagoniste. I combattimenti, difatti, costituiscono uno degli elementi cardine del gameplay e risultano modellati sulla falsa riga di quanto visto in Assassin’s Creed: Black Flag. Gli scontri saranno gestiti di fatto in maniera bidimensionale, sfruttando le cannoniere alloggiate ai lati dello scafo. Dovremo quindi aggirare gli avversari di modo da poterli avere a portata di tiro, sfruttando però unicamente l’asse orizzontale. Talvolta, quando questi saranno fuori portata, potremo contare su delle torrette a ricerca, utili per fiaccarli in attesa del fuoco pesante. Importante, in occasione degli scontri ravvicinati, la gestione dell’energia degli scudi che, seppur consistente, costringerà a frequenti manovre evasive indispensabili per consentire la ricarica degli stessi. Ovviamente non si vive di sole battaglie, ma anche di commercio, indispensabile per poter accumulare i crediti richiesti all’upgrade della nostra navicella: una volta ormeggiati presso una delle numerose stazioni orbitali potremo accedere a svariate strutture, presso le quali acquistare e vendere materie prime rinvenute nel cosmo (poco importa se per saccheggio o incontro casuale), acquistare potenziamenti per la Rasputin (ma anche sostituirla), oppure scambiare quattro chiacchiere al bar, per assoldare qualche mercenario (utile supporto per le missioni più ostiche) oppure accedere alle molteplici missioni secondarie. Queste ultime, oltre a fornire un corposo supporto alla non troppo emozionante main quest, finiranno anche per impattare sul sistema sociale di Rebel Galaxy. L’universo di gioco, difatti, è composto da numerose fazioni in lotta tra loro e saranno per l’appunto le nostre azioni a determinare la loro inclinazione nei nostri confronti: scegliere di lasciar fuggire un temuto pirata spaziale, invece di annientarlo, porterà i malviventi a tollerare le nostre gesta, d’altro canto diverremo presto invisi ai tutori della legge. L’idea di base è interessante, ma purtroppo il tutto finirà per assumere un ruolo davvero marginale ai fini dell’azione ludica, dato che la nostra affiliazione ad una fazione piuttosto che un’altra non modificherà in alcun modo la natura delle quest che andremo ad affrontare. A dispetto di questo, però, il mondo di Rebel Galaxy si è rivelato davvero piacevole da esplorare, grazie anche a numerosi eventi casuali in cui è possibile imbattersi nel corso delle nostre peregrinazioni, piacevoli diversivi che spezzano i lunghi spostamenti.

Universo di colori

L’essere stato realizzato da un team ridotto davvero all’osso non ha minimamente impattato sull’aspetto estetico di Rebel Galaxy: il colpo d’occhio, grazie anche ad una palette cromatica molto accesa e ad una buona effettistica, è davvero gradevole. I velivoli sono modellati in maniera più che dignitosa e lo stesso si può dire per i vari personaggi con cui andremo ad interagire. La chicca, però, è costituita dall’accompagnamento sonoro, forte di brani hard rock dalle influenze country, che sottolineano con eleganza la natura di space cowboy del nostro alter ego. Unico neo è l’assenza di una localizzazione in lingua italiana, fortunatamente mitigata dalla presenza di un inglese non certo proibitivo.

Rebel Galaxy è una piacevole sorpresa che, seppur non in grado di rivaleggiare (ma non è certo questa la sua velleità) con i complessi simulatori citati in apertura, rappresenta una valida opzione per tutti coloro che amano scorrazzare in lungo e in largo per le autostrade stellari. Complice un gameplay ricco di sfumature e di cose da fare, la ricerca di zia Juno vi terrà piacevolmente incollati al pad per parecchio tempo. Poi, se non siete molto legati alla famiglia, ci penseranno comunque le numerose quest opzionali a farvi respirare abbondante aria cosmica.