Recensione Railway Empire
di: Marco LicandroIn qualità di redattore, è la prima volta che mi ritrovo di fronte ad un simulatore gestionale così complesso su console. Solitamente questa è sempre stata “roba da pc” gamers, abituati maggiormente alla tipologia del titolo sin da quando le console non avevano ancora le possibilità odierne in fatto di performance e resa visiva. Oggi, però, Gaming Mind Studios ci porta Railway Empire direttamente nel nostro salotto, con un titolo pensato per essere sfruttato dal nostro amato controller anziché da mouse e tastiera. Se foste quindi appassionati di treni e delle loro dinamiche, mettetevi in carrozza, perché si parte.
accettare i cookie con finalità di marketing.
Il titolo, ambientato nell’America del nord, si pone in un arco temporale che va pressappoco dal 1800 al 1900, e sarà nostro compito produrre le primissime locomotive dell’epoca, creando stazioni, collegamenti, e fornendo per la prima volta un metodo rapido e comodo per favorire il commercio tra le città, soddisfando la domanda e facendole fiorire. Avremo a disposizione diverse modalità di gioco, partendo dalla Campagna, ad altre secondarie e più libere come gli Scenari, che ci metteranno alla prova con alcune sfide, la modalità Libera dove potremo sbizzarrirci per il solo gusto di farlo, oltre che per far pratica, e la modalità Sandbox dove si può giocare in un’epoca prestabilita.
Impostate un nome per voi e la vostra compagnia ferroviaria, e siete pronti a partire. Iniziando da una regione ed epoca, ci ritroveremo di fronte ad un territorio, con visuale dall’alto (riducibile tramite zoom e prospettiva a visuale treno), dove potremo avvistare città, campi di grano, fattorie, tutte ovviamente non collegate fra loro, così come era realmente ai tempi. Grazie all’aiuto di un vasto tutorial, costruiremo quindi binari, locomotive, ed imposteremo la comunicazione tra le città, che potranno trasportare passeggeri e carico. Creare una stazione tra una o più aree di produzione, e connetterle ai binari principali, ci permetterà di fornire merci alle città, che inizieranno a fiorire e generare profitti. I giorni trascorreranno, ed i profitti andranno ad aumentare o diminuire a seconda delle nostre scelte, con il gioco che ci proporrà man mano diversi obiettivi più o meno complessi, dove la difficoltà nel completarli sarà basata sulle nostre capacità manageriali e su come struttureremo le comunicazioni nel gioco.
Vi sono alcuni limiti reali che il giocatore dovrà non solo prevedere, ma anche risolvere, come due locomotive passanti su un unico binario. In questo caso il titolo mostrerà dei video su come costruire sezioni parallele di binari e settare poi dei segnali di stop. Se questo non bastasse, la sezione tips & tricks regalerà tutte le informazioni necessarie per capire meglio i princìpi di gioco e come risolvere i problemi che potremo incontrare nel percorso.
La bellezza di questo gestionale simulativo è quello di essere accessibile sia dai “so tutto” dei treni, che dai neofiti, grazie a sfide complesse da affrontare ed al realismo generale del titolo, ma anche grazie ad opzioni della partita che fanno veramente la differenza. Impostare la modalità facile, ad esempio, annullerà la collisione fra i treni. Ciò significa che dovremo smetterci di preoccuparci di controllare tre volte i tracciati ogni volta che aggiungeremo una locomotiva, per essere sicuri che questa non vada in conflitto con quelle esistenti. La modalità treniaco, invece, fa sì che il gioco non vada in pausa durante la costruzione e demolizione di tracciati, o di qualsiasi modalità che normalmente fermerebbe il tempo così da ragionare con calma. Man mano che i giorni passano, e l’epoca avanza, avremo a disposizione un fitto albero di aggiornamenti, accessibili sbloccando quello precedente, che ci permetterà tra l’altro di sbloccare nuove tecnologie, nuove locomotive, ridurre i costi di sviluppo, ed altro ancora.
Railway Empire è un gioco estremamente complesso, ma al contempo accessibile, così che il giocatore trovi una sfida continua man mano che prende dimestichezza con i controlli e migliori con l’esperienza. Ad esempio, se volessimo aggiungere un nuovo collegamento ad una città, dovremo prima ingrandire una stazione così che questa abbia più binari d’accesso, e spesso, per la complessità dei tracciati, dovremo rimuovere e ricreare parti di binario affinché si intersechino con più naturalezza ed armonia. Gli amanti dei treni, ma anche le persone attratte ma meno avvezze, potranno imparare dal titolo molte curiosità e tecnicismi, nonché apprendere le difficoltà reali nello strutturare una comunicazione reale tra le città, forse diventando un po’ più tolleranti di fronte ai leggendari ritardi di Trenitalia (…mai!). Un titolo completo e realmente ben fatto, che farà felice sicuramente gli amanti dei gestionali.