Recensione Project CARS
Il potere della community di videogiocatori può essere davvero fondamentale per la realizzazione di alcuni progetti. Ne sono l'esempio i vari videogiochi che sempre più spesso vengono finanziati tramite delle campagne di raccolte fondi su Kickstarter. Project CARS non ha intrapreso la strada del finanziamento sulla piattaforma già citata, ma si è affidata a World of Mass Development che è stata creata proprio per far partecipare attivamente i giocatori nello sviluppo di un progetto. Chi finanziava il videogioco in questione infatti non solo poteva provare ogni mese o settimana una nuova build del gioco, ma anche fornire agli sviluppatori feedback fondamentali per la riuscita dello stesso, non è infatti un caso che il CARS nel titolo sia un acronimo di Community Assisted Racing Simulator. A guidare il progetto è stato Slighty Mad Studios, software house inglese che può vantare nel proprio curriculum i due Need for Speed: Shift che probabilmente sono tra i capitoli più riusciti della serie racing game di Electronic Arts nella scorsa generazione di console. Davvero in tanti aspettavano l'uscita di Project CARS, in particolare gli utenti PS4 che finora ancora non hanno potuto mettere le mani su un simulatore di guida vista l'assenza di un Gran Turismo, ma finalmente l'attesa è finita. E possiamo già anticiparvi che è valsa la pena aspettare.
di: Luca SaatiIl potere della community di videogiocatori può essere davvero fondamentale per la realizzazione di alcuni progetti. Ne sono l’esempio i vari videogiochi che sempre più spesso vengono finanziati tramite delle campagne di raccolte fondi su Kickstarter. Project CARS non ha intrapreso la strada del finanziamento sulla piattaforma già citata, ma si è affidata a World of Mass Development che è stata creata proprio per far partecipare attivamente i giocatori nello sviluppo di un progetto. Chi finanziava il videogioco in questione infatti non solo poteva provare ogni mese o settimana una nuova build del gioco, ma anche fornire agli sviluppatori feedback fondamentali per la riuscita dello stesso, non è infatti un caso che il CARS nel titolo sia un acronimo di Community Assisted Racing Simulator. A guidare il progetto è stato Slighty Mad Studios, software house inglese che può vantare nel proprio curriculum i due Need for Speed: Shift che probabilmente sono tra i capitoli più riusciti della serie racing game di Electronic Arts nella scorsa generazione di console. Davvero in tanti aspettavano l’uscita di Project CARS, in particolare gli utenti PS4 che finora ancora non hanno potuto mettere le mani su un simulatore di guida vista l’assenza di un Gran Turismo, ma finalmente l’attesa è finita. E possiamo già anticiparvi che è valsa la pena aspettare.
Lode alla velocità
Iniziamo questa recensione nell’analizzare quello che sicuramente è uno degli aspetti fondamentali per un prodotto del genere: il modello di guida. Pur trattandosi di un videogioco sviluppato per gli amanti del genere simulativo, Project CARS cerca di abbracciare anche i meno esperti in questo campo che cercano un prodotto più accessibile. All’inizio del gioco infatti vengono proposti tre modelli di guida: il primo ovviamente offre tutti gli aiuti attivi e viene incontro proprio ai meno esperti, il secondo invece è quella via di mezzo con pochi aiuti attivati capace di soddisfare quella fascia di giocatori che cercano il giusto mix tra simulazione e accessibilità, infine il terzo è ovviamente dedicato a chi mangia pane e simulatori con tutti gli aiuti disabilitati per il massimo realismo possibile. È bene comunque sottolineare che nelle opzioni è possibile andare a mettere mano su tutti gli aiuti così da permettere ai giocatori di personalizzare la propria esperienza di gioco.
Se avete già giocato i Need for Speed: Shift, troverete in Project CARS una certa familiarità nella guidabilità dei mezzi. Slighty Mad Studios infatti ha ripreso il Madness Engine apportandogli le opportune modifiche per sfruttare la potenza dei nuovi hardware. La fisica delle vetture è stata migliorata molto e una volta a bordo si sente la differenza tra un mezzo e l’altro. Guidare un kart trasmette sensazioni completamente differenti dal guidare un auto da strada, così come guidare quest’ultima tipologia di auto non è come trovarsi a bordo di Formula A. La fisica dei veicoli è davvero ottima e già al livello di simulazione intermedio viene richiesta una certa pratica per padroneggiare ogni singola auto, per non parlare poi della guidabilità dei mezzi sotto la pioggia o quando si hanno degli pneumatici usurati. Solo il modello fisico di qualche veicolo non è riuscito ad appagarci completamente, ma si tratta di andare a cercare il pelo nell’uovo.
Altro elemento che abbiamo apprezzato non poco in Project CARS è l’intelligenza artificiale: anche in questo caso troviamo un’ottima scalabilità con un parametro che va da 1 a 100. L’IA non si limita a seguire la traiettoria ideale ma aggredisce gli spazi, azzarda i sorpassi, sbaglia proprio come un essere umano e, perché no, talvolta prende a sportellate gli avversari. Basti vedere la prima curva dopo l’inizio di una gara per rendersi conto della bontà dell’intelligenza artificiale tra chi riesce a compiere un sorpasso e chi invece sbaglia andando fuori pista nel cercare di guadagnare una posizione. Insomma nel complesso non ci sembra di esagerare affatto nell’affermare che Project CARS è la migliore simulazione di guida apparsa finora su console.
Stella nascente o campioni si nasce
Passiamo a descrivere i contenuti offerti da Project CARS. La creatura di Slighty Mad Studios offre una settantina di auto, un numero piuttosto limitato se confrontato con il parco auto degli ultimi Forza Motorsport o Gran Turismo, per fortuna che ci troviamo dinanzi a una discreta varietà di mezzi. Si poteva fare comunque di più sotto questo punto di vista in quanto troviamo diverse mancanze, ad esempio tra le fila delle marche italiane c’è solo Pagani ed è triste notare la mancanza di Ferrari, Lamborghini e Alfa Romeo, mentre a rappresentare il Giappone troviamo solo Mitsubishi. Avremmo gradito la presenza di almeno un centinaio di veicoli, a questo punto non ci resta che sperare in un supporto del gioco costante da parte degli sviluppatori con DLC a prezzi contenuti e soprattutto qualche contenuto gratuito.
Dove invece c’è da rimanere soddisfatti è nel numero di tracciati. Abbiamo un totale di 30 ambientazioni per una settantina di tracciati. Buona parte di questi hanno la licenza ufficiale come Monza, Laguna Seca, Nurburgring, Le Mans e molti altri ancora, alcuni invece sono ispirati alla realtà come Montecarlo che qui ha il nome di Azure Circuit.
Questi contenuti Project CARS li mette a disposizione in quattro modalità principali. Il menù di gioco è diviso in quattro finestre: Carriera, Da Solo, Online e Rete Piloti.
La Carriera è il fiore all’occhiello della produzione di Slighty Mad Studios. Dimenticatevi la classica modalità in cui l’obiettivo è quello di fare soldi per acquistare nuovi veicoli da aggiungere al proprio garage, qui troviamo una struttura completamente differente e abbiamo apprezzato non poco l’approccio utilizzato dalla sofware house inglese. La modalità propone tre obiettivi differenti: “Dalle stalle alle stelle”, “Campione in carica” e “Tre Corone”. Il primo richiede di vincere il torneo più importante, LMP World Championship in 10 stagioni, il secondo di difendere un titolo per tre anni consecutivi e il terzo di vincere tre campionati in tre differenti discipline. Spetterà a voi trovare il modo di perseguire questi obiettivi, il gioco infatti, dopo aver scelto nome, cognome, nazionalità, numero preferito e un nome per una sorta di account Twitter, vi permette di decidere dove iniziare la propria carriera con i vari campionati divisi in 8 differenti slot. Potete iniziare dal basso con i campionati di kart, direttamente dalla competizione più importante oppure da una via di mezzo. La carriera viene gestita tramite il classico calendario che permette di accedere ai vari eventi disponibili. Nell’hub della carriera troviamo la sezione notizie, la posta elettronica, e un social network in stile Twitter dove consultare i messaggi dei nostri fan. Troviamo infine il calendario che permette di accedere ai vari eventi disponibili. Ognuno di essi è composto da una o più gare, precedute dalle prove libere e dalle qualificazioni. Tra gli eventi non troviamo solo quelli validi per il nostro campionato, ma spesso capita di ricevere degli inviti per partecipare ad alcune manifestazioni a tema, molto utili per spezzare un po’ il ritmo e aumentare la varietà della carriera. Una volta terminata la stagione possiamo scegliere di rimanere con il team per cui abbiamo guidato fino a quel momento o decidere di firmare un nuovo contratto tra le offerte ricevute e magari passare alla categoria successiva.
Oltre alla modalità Carriera troviamo la modalità Da Solo che permette di accedere a delle semplici prove libere o a un weekend di gara completamente personalizzabile. Il gioco non solo ci offre la possibilità di scegliere quale auto utilizzare su uno dei tanti circuiti disponibili, ma permette di scegliere le regole, il numero di piloti, la classe di veicoli, se effettuare le qualifiche e persino l’ora del giorno e il meteo. Addirittura possiamo decidere di iniziare una gara in piena notte e farla terminare di giorno, grazie all’ottimo ciclo giorno/notte. La stessa personalizzazione è presente nelle condizioni meteorologiche: giusto per farvi un esempio possiamo iniziare una gara con una leggera pioggerellina che si trasforma in una vera e propria tempesta, per poi passare a una nebbia fitta e infine al cielo limpido. Anche in questo caso ci sentiamo di elogiare il meteo dinamico implementato in Project CARS.
Abbiamo infine il comparto multiplayer suddiviso in Online e Rete Piloti. Quest’ultima modalità permette di partecipare ad alcuni eventi organizzati dagli sviluppatori per la community dei giocatori, mentre la modalità Online permette di scegliere dall’elenco delle numerose partite create dai giocatori, oppure di lasciare alla sorte la scelta tramite la partita veloce. Infine è possibile creare la propria partita personalizzandola con le stesse impostazioni che vi abbiamo descritto un attimo fa per il weekend di gara in singleplayer. Il matchmaking risulta piuttosto veloce e il netcode nella nostra prova non ha causato particolari problemi risultando abbastanza stabile. In pista abbiamo notato che il regolamento applica giustamente molte più penalità per evitare le scorrettezze dei giocatori, la godibilità dell’esperienza multiplayer è comunque sempre legata alla sportività degli altri utenti: ci è capitato di partecipare a diverse gare splendide per la correttezza dei giocatori, così come raramente a corse in cui gli utenti credevano di trovarsi in un gioco di autoscontro. Nel complesso comunque possiamo ritenerci molto soddisfatti anche dall’esperienza online offerta da Project CARS.
Accecati dal sole
Oltre a un motore fisico di pregevole fattura, Project CARS vanta un ottimo comparto grafico. Le auto sono davvero belle da vedere, sono ottime per modellazione poligonali sia negli interni che negli esterni ricostruiti con dovizia di particolari, così come ottime sono le texture. Dello stesso livello anche la realizzazione dei circuiti che peccano solo in alcuni elementi di contorno come il pubblico sopra gli spalti. Buoni anche il sistema di danni, funzionale e estetico, dei mezzi anche se talvolta abbiamo notato qualche imprecisione come capita spesso nei racing game. La sensazione di velocità si percepisce grazie ai 60 fotogrammi al secondo, anche se abbiamo notato dei cali di fluidità in alcune situazioni concitate, come ad esempio alla prima curva con oltre 40 auto in pista e la pioggia battente ad accompagnarci.
Abbiamo già elogiato il ciclo giorno/notte e il meteo dinamico ma ci torniamo su per spendere qualche parola legata anche agli effetti e al sistema di illuminazione: quest’ultimo aspetto è stato particolarmente curato e i segni sono evidenti nei riflessi del sole sulla pista, sulle auto e sul cruscotto, spesso guidando con la visuale che ci permette di vedere dagli occhi del pilota (altro elemento che abbiamo adorato per il suo senso di immersione) siamo stati costretti ad abbassare con la levetta destra la telecamera per impedire ai bordi del casco di farci accecare dal tramonto o dall’alba. Non possiamo poi che elogiare gli effetti della pioggia che si schianta sul parabrezza dell’auto e scivola via quando si va a grande velocità o che viene spazzata via dal tergicristallo (che va attivato con la pressione di un tasto). Apprezzabile anche l’effetto delle pozzanghere che vanno a crearsi sulla pista e che via via si asciugano dopo il passaggio delle auto ad alta velocità.
Che dire poi del comparto sonoro a dir poco eccellente. I rombi delle varie vetture sono riconoscibili e l’uno differente dall’altro, le gocce di pioggia che sbattono sull’auto o il tuono durante un temporale fanno rabbrividire per quanto curati. Il nostro consiglio è di procurarvi un bel paio di cuffie e, perché no, di giocare con la visuale dagli occhi del pilota con i suoni ovattati dal casco per il massimo dell’immedesimazione.
Commento finale
Una delle parole che ci sembra adatta per descrivere Project CARS è personalizzazione. Abbiamo davvero apprezzato la completa e libera scelta offerta dal giocatore in tutti gli aspetti che compongono questo simulatore di guida. La creatura di Slighty Mad Studios ci ha colpiti per il suo modello di guida simulativo che al momento è quanto di meglio ha da offrire il mondo delle console. Avremmo gradito un parco auto un po’ più ricco, ma la loro varietà, il numero di circuiti e la struttura della divertente modalità carriera riescono a sopperire a questa mancanza. Chiudono il cerchio un buon comparto multiplayer e un ottimo comparto grafico e sonoro che ci hanno offerto qualche emozione in più di un’occasione. All’inizio di questo articolo parlavamo del potere della community, beh se questo potere è capace di creare videogiochi come Project CARS allora ben vengano questo tipo di progetti.
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Modalità carriera strutturata in modo diverso dal solito
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Ottimo comparto online
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Il meteo dinamico e il ciclo giorno / notte
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Sonoro da urlo
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Modello di guida simulativo e appagante…
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… ma la fisica di alcuni veicoli meritava una cura maggiore
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Qualche veicolo in più sarebbe stato gradito