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Recensione Project CARS 2

di: Luca Saati

Il primo Project CARS ci era piaciuto e anche parecchio. Non era un gioco perfetto, in particolar modo dal punto di vista contenutistico c’era parecchio da migliorare, eppure considerando che si trattava del primo capitolo di un nuovo franchise e che nel periodo in cui ha visto la luce non c’erano molti competitor (in special modo su PS4), l’opera di Slightly Mad Studios era riuscita a conquistarci. Il team inglese però non si è adagiato sugli allori, e pochissime settimane dopo il lancio del primo Project CARS ha subito annunciato un sequel con l’obiettivo di colmare quelle lacune criticate dagli utenti e dalla stampa. La fine del 2017 è praticamente un periodo di fuoco per il genere, e, un po’ come accade con i derby sportivi come FIFA e PES, Project CARS 2 si infila come terzo incomodo nella lotta tra Forza Motorsport 7 e Gran Turismo Sport in uscita ad Ottobre. Un azzardo, direbbe qualcuno, eppure dopo aver passato giorni a bordo dei veicoli di Project CARS 2 siamo sicuri che l’opera di Slightly Mad Studios non ha nulla da invidiare ai già citati rivali, anzi, sono proprio quest’ultimi a dover prendere qualche lezione di scuola guida.

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Living CARS

Partiamo col dire immediatamente che il modello di guida proposto da Project CARS 2 si discosta da quanto si vede nelle serie Forza Motorsport e Gran Turismo. Se infatti quest’ultime puntano alla giusta via di mezzo tra simulazione e accessibilità offrendo comunque un gameplay realistico e stratificato, Project CARS 2 lo possiamo posizionare di più in quella fascia di prodotti dove troviamo ad esempio il buon Assetto Corsa degli italiani di Kunos Simulazioni. Con Project CARS 2 ci troviamo quindi più vicini alla simulazione estrema esattamente come il suo predecessore. Tuttavia Slightly Mad Studios ha ascoltato attentamente i feedback degli utenti venendo incontro ai classici piloti della domenica con una serie di aiuti che rendono l’esperienza di gioco molto più scalabile e personalizzabile. All’avvio troverete nelle opzioni le impostazioni di guida fissate su “Reale” con gli aiuti come l’ABS, il controllo di trazione e di stabilità disponibili solo in base all’auto che li supporta davvero; prendendo ad esempio un auto più vecchia, questa sicuramente non proporrà queste agevolazioni. Sempre guardando nelle impostazioni troviamo poi altri aiuti come la sterzata e la frenata assistita, i danni, il consumo del carburante e delle gomme, le penalità, e alcune indicazioni su schermo come la solita traiettoria di guida (che a dirla tutta non sempre funziona come si deve) e un indicatore di direzione che se attivo mostra su schermo una freccia in stile rally quando siamo in prossimità di una curva. Infine troviamo un livello di abilità degli avversari controllati dall’IA che può essere cambiato tramite una barra che va da 0 a 120, con gli avversari in grado addirittura di modificare l’assetto della macchina quando si imposta un valore superiore all’80; in più è possibile cambiare anche la loro aggressività sempre tramite una barra che va da 0 a 100. Project CARS 2 fa di tutto per venire incontro a qualsiasi tipo di giocatore, da quello hardcore a quello che cerca semplicemente di divertirsi con un racing game dall’impostazione realistica.

A prescindere dagli aiuti impostati e dal livello di difficoltà scelto, una volta scesi in pista Project CARS 2 si rivela una vera e propria goduria grazie a una fisica della macchina estremamente curata che restituisce un feeling semplicemente incredibile e appagante in ogni situazione. Ciascun mezzo è caratterizzato in maniera certosina con alcuni più indomabili e altri invece molto più semplici da controllare: insomma guidare un auto da strada non è come guidarne una simile ma pensata appositamente per le competizioni, oppure una Formula o una da Rallycross. A fare la differenza è anche il sistema di controllo: col pad Project CARS 2 risulta godibile nella stragrande maggioranza dei casi con solo alcuni momenti che abbiamo sentito la necessità di un volante dotato di force feedback. Prendiamo ad esempio una gara che ci è capitata di affrontare caratterizzata da un temporale che ha visto la formazione di pozzanghere in ogni dove, in questo caso siamo stati costretti addirittura ad attivare la sterzata assistita dalle opzioni per rendere il tutto ai limiti del giocabile con un pad, col volante invece la situazione è risultata decisamente più gestibile. Insomma se muniti di volante siete praticamente a cavallo con Project CARS 2, col pad invece bisogna scendere a compromessi in alcuni casi sporadici. In entrambi i casi comunque vi assicuriamo che il divertimento e la soddisfazione sono assolutamente garantiti.

Non abbiamo citato per puro caso una delle gare che più emozionanti durante i nostri giorni passati con l’opera di Slightly Mad Studios nonostante i grattacapi avuti con i controlli. Project CARS 2 propone infatti il meteo dinamico più bello che si sia mai visto su console con condizioni che vanno dal classico sereno, alla pioggia leggera o più incessante, oppure alla tempesta, la nebbia e, perché no, anche le bufere di neve; il tutto varia anche in base alla stagione, una gara estiva non è proprio come una invernale. Il tutto viene esaltato dalla tecnologia LiveTrack 3.0 che ha permesso agli sviluppatori di effettuare lo scan di ogni pista con droni e laser consentendo loro di gestire la creazione delle pozzanghere, o delle lastre di ghiaccio in caso di neve, in modo estremamente realistico. Questo vuol dire che in ogni pista le pozzanghere cominceranno a formarsi nelle stesse posizioni di quanto si vede nella realtà. In parole povere iniziare una gara con un temporale incessante e assistere giro dopo giro alla formazione di pozze d’acqua che, successivamente, cominciano a ritirarsi pian piano non appena il meteo migliora è semplicemente spettacolare con ripercussioni sul gameplay e un effetto visivo che ci ha lasciato semplicemente sbalorditi. Da non dimenticare anche il ciclo giorno/notte con ad esempio la possibilità di iniziare una gara al tramonto per poi finirla a notte inoltrata.

Da un punto di vista grafico quindi Project CARS 2 si è rivelato un prodotto sontuoso che ci ha lasciato ammaliati non solo per la già citata gestione del meteo dinamico e delle conseguenze che comporta in pista, ma anche per la modellazione poligonale delle auto che risultano tutte splendide da vedere. Ci sono alcuni elementi di contorno della pista non proprio bellissimi da vedere, ma considerando che il tutto gira a 60 fotogrammi al secondo non si può che essere soddisfatti del lavoro svolto dalla software house inglese. Di grande livello anche il comparto sonoro, ad eccezione dell’anonima colonna sonora, con un rombo dei motori spettacolare ed altri piccoli effetti sonori, come il rumore delle ruote quando passano sopra una pozzanghera, che fanno davvero sembrare di essere a bordo del proprio mezzo. Se giocato con la visuale all’interno del casco e con un paio di ottime cuffie, Project CARS 2 risulta essere davvero uno spettacolo. Peccato solo per la presenza di qualche bug di troppo, alcuni risultano abbastanza fastidiosi come quello delle qualifiche che se saltate vedono l’IA realizzare tempi fuori dal comune costringendovi quindi a partire dall’ultima posizione a prescindere dal tempo che avete registrato. Qualche altro problema coinvolge il sistema di penalità che talvolta annulla un giro anche quando si va larghi in curva e l’intelligenza artificiale. In quest’ultimo caso possiamo dire che l’IA in generale è davvero ottima, peccato solo che nelle gare più estreme come le piste ghiacciate gli avversari risultano troppo semplici da battere. La sensazione è che Slightly Mad Studios abbia fatto di tutto per uscire prima dei rivali Forza Motorsport 7 e Gran Turismo Sport non ottimizzando a dovere il codice. Speriamo che la software house rilasci quanto prima una patch per risolvere i bug più fastidiosi.

Dalle stalle alle stelle

Passiamo ora all’offerta contenutistica di Project CARS 2. Innanzitutto troviamo la classica gara personalizzata che vi consente di scegliere l’auto, il circuito e di impostare le condizioni meteorologiche. Nel gioco sono presenti ben 189 auto divise in 9 categorie e 29 serie diverse, 63 ambientazioni con la bellezza di 130 varianti di tracciati. Per quanto riguarda i veicoli troviamo una grande varietà con anche alcune novità come i già citati Rallycross, le Indy e non solo con in più alcuni graditi ritorni dal precedente episodio come i kart, tanto per citarne uno. Passando invece ai tracciati, si tratta del numero più alto che si sia mai visto in un racing game, passiamo da grandi classici come Monza, Laguna Seca, Silverstone ad altri più esotici come quelli da rally o quelli cittadini come la Costa Azzurra. Continuando con la disamina delle modalità troviamo i test privati con cui fare pratica, la Carriera e il multiplayer.

La Carriera riprende l’impostazione vista nel precedente episodio, dimenticatevi quindi della solita struttura che vi vede fare soldi per comprare una nuova auto e partecipare così ad altre competizioni. In Project CARS 2 il tutto si basa su una carriera vera e propria di un pilota partendo dalle categorie più basse per poi salire stagione dopo stagione. Si inizia col Tier 6 dove possiamo scegliere tra i Kart, la Formula Rookie o la Ginetta, e successivamente si apre un ventaglio di possibilità che consente di scegliere tra diverse categorie come le Prototype, Formula, Indy, GT, Rallycross e molto altro. In ogni stagione si prende parte a uno o più campionati con ogni weekend di gara composto da prove libere e qualifiche oltre alla classica gara. È possibile scegliere la strategia di gara (in caso di corse lunghe dove è necessario fare una sosta ai box) e persino i settaggi della macchina con un ingegnere pronto a soddisfare i nostri bisogni in caso di poca dimestichezza con la parte più tecnica della propria auto. Oltre ai vari campionati, troviamo anche una serie di eventi a invito a cui partecipare che rendono la progressione più variegata e divertente. Così come nel primo capitolo, la struttura della carriera di Project CARS 2 ci è piaciuta e ci ha entusiasmato molto di più delle solite campagne di Forza Motorsport e Gran Turismo, tuttavia le manca ancora qualcosina per poter essere coinvolgente al 100%. Ci riferiamo principalmente all’atmosfera, da questo punto di vista Codemasters ha fatto degli enormi passi da gigante. Speriamo che per un possibile terzo capitolo Slightly Mad Studios prenda ispirazione da alcuni elementi dei videogiochi dedicati alla Formula 1.

Chiude l’offerta ludica il multiplayer caratterizzato da una serie di eventi settimanali per la community, prove a tempo e classiche gare contro altri giocatori di tutto il mondo. Per rendere l’esperienza più equilibrata possibile, Slightly Mad Studios ha inserito un sistema di patenti che cambiano in base allo stile di gioco di ciascun giocatore. Per farla breve se siete i tipi da fare sorpassi azzardati in curva mettendo a rischio gli altri giocatori, finirete col giocare solo con questa tipologia di utenti. Questo sistema di reputazione, affiancato dai filtri da impostare prima del matchmaking, garantiscono un’esperienza di gioco meno frustrante e più in linea con i vostri gusti durante le partite multiplayer. Infine troviamo anche una sezione dedicata all’eSport che consente di guardare gli eventi su Twitch, di consultare un calendario e non solo. Un chiaro segno dell’intenzione della software house inglese di sfondare nel campo dell’eSport.

Commento finale

Se le oltre 1700 parole usate finora in questo articolo non vi sono bastate, per farla breve Project CARS 2 è uno dei migliori racing game simulativi di questa generazione. I ragazzi di Slightly Mad Studios hanno fatto di tutto per colmare alle mancanze del primo episodio con un numero di contenuti più grande e variegato, e un gameplay che cerca di venire incontro ai giocatori più casual senza compromettere minimamente l’esperienza di gioco all’utenza hardcore rendendola ancora più profonda e realistica grazie a una fisica ancora più curata e un meteo dinamico in grado di cambiare le carte in corsa. A Project CARS 2 manca pochissimo per raggiungere lo status di capolavoro ma, in fondo, ricordiamoci che neanche Roma è stata costruita in un giorno.