Recensione PGA Tour 2K21
di: stefano.petPartito dall’anonimato HB Studios ha saputo conquistare una bella fetta di pubblico grazie alla serie The golf club: prezzo budget, ma un gameplay solido e divertente, con l’aggiunta di un editor di percorsi che ha permesso agli utenti di sbizzarrirsi e al contempo avere una quantità potenzialmente infinita di percorsi su cui giocare. Il successo di questa serie ha giustamente attirato l’attenzione di 2K Sports, che ha deciso di pubblicare il successivo titolo cambiandone il nome in PGA Tour 2k21, grazie all’acquisizione di una delle tante licenze che sono state inserite nel titolo. Con una base solida e un publisher di alto livello le aspettative sono alte: vediamo insieme se sono state rispettate e fino a che punto.
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DIVERTIMENTO ASSICURATO
Che il punto di forza di Pga Tour 2k21 sia il gameplay lo si capisce appena acceso il gioco, quando si viene fiondati nel tutorial. Sorprendentemente breve, ma efficace in pochi minuti ci mette a disposizione tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per poter giocare, malgrado le opzioni di tiro e i fattori di cui tener conto siano molti.
Le operazioni di tiro si effettuano con una delle levette analogiche, che potremo scegliere in base a qual’è la nostra mano dominante. Prima di tirare, oltre a valutare il vento, il terreno e le sue pendenze e l’eventuale presenza di ostacoli, potremo decidere dove colpire la palla, per farla fermare subito o farla scorrere sull’erba, se dargli o no un effetto laterale, ad esempio per aggirare un albero, e scegliere la mazza e il tipo di tiro da effettuare. Nozioni che vengono naturali a chi è affine ai giochi di golf, ma che anche i neofiti acquisiscono velocemente con un po’ di pratica. Una volta impostato si tira tirando la levetta analogica prima in basso, poi in alto con un movimento fluido. Il gioco tiene conto di tre fattori: la direzione, la velocità e la potenza con cui effetuiamo lo swing. La precisione è data da una striscia che vedremo nell’hud, al centro della pallina: durante lo swing dovremo sempre rimanere al suo interno cercando di essere il più precisi possibile e la striscia diventa più stretta all’aumentare della difficoltà del tiro. La velocità influenza l’efficacia del tiro e consiste nel ritmo con cui effettuiamo l’intero movimento: bisogna essere fluidi e non essere ne’ troppo veloci ne’ troppo lenti. La potenza è regolata da una barra in basso che si riempie dutante il backswing.
Prima del tiro è importante studiare il percorso e il gioco ci mette a disposizione molti strumenti. C’è una mappa gps della buca, l’indicatore del vento e la visuale del punto ipotetico di atterraggio della pallina e, per il green, gli indicatori di pendenza del terreno.
Pga tour 2k21 ci mette a disposizione tutto ciò che ci serve per giocare correttamente, in modo tale che sia un esperto che un novizio possono approcciarsi al gioco con immediatezza. Inoltre c’è la possibilità di scegliere, oltre ai livelli di difficoltà preimpostati, come settare ogni singolo aspetto del gioco decidendo, ad esempio, il livello degli avversari oppure quanto il vento o l’impatto con il terreno influenzino il tiro. Il risultato è un gioco alla portata di tutti che, a differenza dei predecessori, si apre al grande pubblico permettendo sia di giocare completamente senza aiuti che con un tiro quasi automatico, con tutte le sfumature del mezzo, ovviamente.
In conclusione il gameplay è immediato, ma al contempo profondo ed è il punto di forza di questo titolo. Divertente fin dai primi colpi, lo diventa sempre più man mano che si fa esperienza.
RICCO DI CONTENUTI
Appena finito il tutorial il gioco ci fa creare il nostro alter ego attraverso un editor abbastanza ampio in termini di opzioni di personalizzazione. Peccato che il risultato finale non brilli qualitativamente a prescindere dalla nostra bravura a causa dei modelli di base tra cui scegliere, ma dell’aspetto grafico ne parleremo più avanti. Oltre all’aspetto fisico si potranno personalizzare vestiti e accessori, che sono solo estetici, e la borsa delle mazze, che influenzano decisamente il gameplay. All’inizio avremo poche scelte sbloccate e, man mano che faremo esperienza e aumenteremo di livello, avremo sempre più scelte a disposizione. Gli ogetti andranno acquistati attraverso valuta ingame facilmente reperibile giocando, ma non mancano le microtransazioni per chi vuole affrettare i tempi. Le licenze ufficiali ci sono e sono abbondanti, con solo il set iniziale di mazze creato da zero dagli sviluppatori.
La modalità carriera è abbastanza lineare e consiste in una serie di percorsi che ci faranno partire dalle serie inferiori fino ad arrivare a competere con i “grandi”. Che sia un tour di qualificazione o un campionato tutto si riduce a una serie di percorsi da fare in sequenza con pochissimo altro di contorno. A mettere un po’ di pepe sono le sfide degli sponsor e quelle specifiche delle buche, che ci chiederanno di compiere azioni o ottenere risultati specifici in cambio di soldi, esperienza o oggetti unici. Ci sono inoltre le rivalità con i giocatori, ma risultano molto marginali. A compensare questa mancanza di brio ci sono un grosso numero di percorsi ufficiali fedelmente riprodotti e la presenza di 12 golfisti reali da sfidare nei tornei più importanti.
Menzione a parte merita l’editor di percorsi, già fiore all’occhiello della serie The Golf Club. Questa modalità ci permette di creare un nostro percorso personale scegliendo praticamente tutto, dal tema del percorso alla forma della buca e dei suoi particolari. Si può modificare praticamente tutto, dalla presenza di ostacoli quali bunker o pozze d’acqua fino al posizionamento del pubblico o di torri televisive. Una volta creato il nostro percorso c’è la possibilità di condividerlo con la community e, di conseguenza, si potranno scaricare i percorsi creati da altri utenti. Questa opzione non solo da longevità al titolo, ma si è già dimostrata con i lavori precedenti un’attrattiva per l’utenza che l’ha accolta molto positivamente fin da subito malgrado il suo utilizzo richieda una certa dose di pratica e pazienza.
Online abbiamo varie modalità di gioco, tutte con un matchmaking relativamente rapido e lag quasi nullo. Oltre al classico 1 contro 1 chiamato matchplay, si può giocare 2vs2 al miglior punteggio oppure a una modalità particolare chiamata Scommessa per 2 o 4 giocatori che assegna una skin per la vittoria alla squadra vincitrice e in cui vince chi alla fine della partita ottiene più skin.
Oltre a queste modalità c’è la possibilità di raggupparsi, fino a un massimo di 16 giocatori, nelle società: un amministratore stila una scheda di percorsi o buche e tutti si sfidano a completarla nel miglior modo possibile. Una modalità che non ho avuto modo di testare a fondo, ma che sulla carta sembra la scelta migliore per i giocatori che vogliono creare il proprio gruppo privato.
SOLIDO, MA NON BRILLANTE
Dal punto di vista tecnico PGA Tour 2k21 è un gioco che offre ottime prestazioni, con nessun calo di frame e pochi bugs, ma al netto di un livello grafico abbastanza modesto. In generale si notano molte ombre e qualche texture a bassa risoluzione, aliasing e un pubblico che andava decisamente curato di più. Oltre a questi difetti avrei voluto una maggiore caratterizzazione dei golfisti professionisti, che sono resi bene esteticamente, ma poco distinguibili in termini di stile di gioco e caratteristiche peculiari. L’impatto generale dei percorsi è molto buono e sono stati fatti passi avanti rispetto ai predecessori sotto tutti i punti di vista, però non si può fare a meno di notare che graficamente sembra un titolo uscito qualche anno fa piuttosto che nel 2020. Le animazioni sono buone, ma non sopra le media: visto che c’era un unico personaggio per volta da animare si poteva lavorare decisamente di più a questo aspetto. Se avessero applicato la stessa cura dei particolari usata nella gestione del gameplay anche al reparto grafico saremmo di fronte al gioco di golf definitivo. Poco male perché dopo un po’ non ci si fa più caso grazie, appunto, alla bontà del gameplay che coinvolge al punto da far tollerare altre mancanze.
In un gioco di golf la fisica è un aspetto fondamentale e in questo PGA Tour 2k21 svolge bene il suo lavoro seppur non sempre in maniera convincente. Le pendenze del terreno, il vento, l’effetto dato al tiro sono riprodotti in maniera molto realistica, ma a volte capita di vedere rimbalzi della pallina inspiegabili o reazioni altalenanti rispetto al vento. Problemi che hanno più l’aria di bug risolvibili che di errori veri e propri, anche alla luce del fatto che non si presentano in maniera costante per fortuna.
UN PASSO AVANTI, MA NON QUANTO CI SI ASPETTAVA
Che PGA Tour 2k21 sia un passo avanti rispetto ai precedenti titoli di HB Studios è evidente. Ci sono miglioramenti sotto ogni aspetto: graficamente, come licenze e come contenuti di gioco. Malgrado questo non nego di non essere stato convinto al 100% di questo titolo: se da un lato il gameplay rasenta la perfezione dall’altro abbiamo un aspetto tecnico che nel complesso è sufficiente, ma non brilla assolutamente e una modalità carriera troppo lineare, che si riduce a fare un percorso dopo l’altro e poco altro. Un titolo comunque molto buono, ma che poteva essere perfetto con qualche sforzo in più. La strada intrapresa per progredire rispetto ai capitoli precedenti è quella giusta, bisogna fare quell’ulteriore step per passare dall’essere un buon titolo al diventare un punto di riferimento del genere. La mano di 2K Sports sotto il profilo delle licenze si nota e tanto, per il futuro bisognerà ripartire da queste basi solide per creare un titolo all’altezza della concorrenza anche sotto il profilo grafico e contenutistico. PGA TOUR 2K21 è un gioco per tutti, che siate o meno appassionati di questo sport, grazie a un gameplay immediato, divertente, ma al contempo profondo. Accontenta sia il giocatore solitario, seppur non pienamente, che l’animale sociale però gli manca quel pizzico di sale che, seppur non rovinando la pietanza, lascia un po’ di amaro in bocca.