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Recensione Parasol Stars: The Story of Bubble Bobble III

di: Simone Cantini

Se penso che sono trascorsi quasi 40 anni dal mio primo incontro con Bub e Bob, non nego che un po’ mi sale il magone. Insomma, quattro decadi non sono certo poche, e vedere così lontano nel tempo quel bambino che inseriva 100 Lire nel cabinato di Bubble Bobble, per poi devastarsi a casa grazie alla conversione per C64, non può che far crescere la malinconia. Vediamo però il lato positivo della faccenda, visto che se, a dispetto di tutti questi anni, oggi sono ancora qua a parlarvi di Parasol Stars: The Story of Bubble Bobble III, è segno che ho ancora nascosto dentro di me quello spensierato ragazzino.

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Under my umbrella, ella, ella, eh

Ve lo devo davvero dire che i protagonisti di Parasol Stars: The Story of Bubble Bobble III sono due Bub e Bob non più draghetti? Se conoscete a menadito la saga Taito, difatti, saprete già come il duo di sparabolle più celebre dei videogiochi abbia abbandonato le scaglie già dal precedente Rainbow Island, per tornare a vestire maglietta e pantaloni anche in questa terza installazione che, ancora una volta, stravolge i meccanismi ludici alla base del successo. Dopo aver riposto arcobaleni e, in parte, innocenti (mica tanto) bolle, i nostri beniamini scelgono di affidare a degli ombrelli la difesa degli 8 (più 2) pianeti bisognosi del loro aiuto. Saranno, difatti, questi inusuali strumenti le armi che avremo a disposizione per sbarazzarci delle bislacche minacce che animano la produzione, in quello che è un titolo sfacciatamente arcade ancora oggi fresco e divertentissimo, nonostante un concept datato 1991.

Le meccaniche, come tradizione vuole per i classici immortali, sono semplici ma dannatamente efficaci: premendo il tasto di fuoco potremo sferrare colpi con il nostro ombrello, così da stordire il nemico di turno, che dovremo quindi raccogliere con il parapioggia per poi scagliarlo via, eliminandolo del tutto, magari coinvolgendo nel lancio altri malcapitati. A questa meccanica base, in occasione di alcuni stage e degli scontri con i boss di fine mondo, si andranno ad affiancare delle redivive bolle, in grado di dare vita ad attacchi speciali: accumulare quelle d’acqua scatenerà una sorta di fiume in grado di travolgere tutto; le sfere di fuoco renderanno rovente la superfice su cui le lanceremo; i fulmini ci permetteranno di scagliare letali saette. È in questi frangenti che le nuove meccaniche si fondono con il capostipite della trilogia, facendo sentire a casa i veterani, senza però che la sensazione déjà vu sia mai troppo palese. Quello che resta, alla fine, è un mix di novità e tradizione (ironico dirlo per un titolo con così tante primavere sulle spalle) divertente ed impegnativo che, soprattutto se giocato in coppia, risulta ancora oggi spassosissimo.

Piccoli sprazzi di modernità

Se è vero che la conversione in questione risulta essere fedelissima all’originale, dato che parliamo di un prodotto destinato agli hardware attuali, era quanto mai lecito attendersi qualche piccola introduzione volta a migliorare la qualità dell’esperienza. Ed in tal senso, Parasol Stars: The Story of Bubble Bobble III presenta una manciata di feature accessorie, sebbene il loro numero sia ridotto al minimo indispensabile. Al di là della possibilità di optare per la versione Americana o Giapponese del gioco, il menu delle opzioni ci consentirà per giocare alla versione Arcade o Standard: nel primo caso avremo unicamente a disposizione la bellezza di 99 crediti extra come unica facilitazione (davvero un po’ troppi a mio avviso), mentre nel secondo caso potremo beneficiare di salvataggi e riavvolgimento. Presente anche una funzionalità che ci chiederà semplicemente di raggiungere il punteggio massimo con un solo credito a disposizione, con l’obiettivo di scalare le classifiche online.

E naturalmente non potevano mancare le varie opzioni grafiche, che si limiteranno a simulare la resa visiva di varie tipologie di schermo, a cui si affianca la possibilità di beneficiare di un sistema di controllo più moderno. Ci troviamo, pertanto, al cospetto di un lavoro sicuramente apprezzabile per quanto riguarda la fedeltà generale, ma che lascia un po’ a desiderare relativamente a tutti quei goodies in grado di rendere più appetibili anche agli utenti storici simili operazioni, magari introducendo materiale inedito o piccoli dietro le quinte. In tal senso Teenage Mutant Ninja Turtles The Cowabunga Collection resta ancora tra I top del genere. Dal canto suo, Parasol Stars: The Story of Bubble Bobble III fa quello che tutti si sarebbero aspettati, ovvero ci ripropone ad un prezzo tutto sommato convincente (parliamo di 9,99 Euro) uno dei vecchi classici del gaming di primi anni ’90.

C’è davvero poco da dire in merito a Parasol Stars: The Story of Bubble Bobble III, visto che al netto di qualche piccola miglioria in chiave moderna, il titolo Taito si presenta all’appello nella sua originale incarnazione. Il che non è certo un peccato mortale, dato che la terza avventura di Bub e Bob risulta ancora oggi dannatamente godibile e divertente. Certo, si poteva chiedere qualche ulteriore coccola in ottica materiale bonus, ma considerando anche il prezzo decisamente contenuto a cui il pacchetto viene proposto, possiamo comunque ritenerci abbastanza soddisfatti. Un titolo da rigiocare se, come me, lo avete già divorato più e più volte a suo tempo, ma anche da scoprire se siete tra coloro che non avete potuto apprezzarlo su hardware ben più vetusti degli attuali.