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Recensione Paper Trail

di: Marco Licandro

Vi piacciono i puzzle? Volete un signor puzzle basato sulla carta e sugli origami? Allora guardatevi immediatamente questo trailer, e scendete più in basso, perché ne abbiamo giocato uno che farà sicuramente per voi.

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Un origami fatto gioco

Newfangled Games ha prodotto un puzzle game tutto basato sulla carta, chiamato Paper Trail. Questo ingegnosissimo e per niente banale puzzle si basa sul concetto dell’origami, piegando, come fosse carta, i vari livelli di gioco, per connettere strade e ponti, e permettere il prosieguo della protagonista Paige (che giustamente suona proprio come Page, pagina) nel corso della sua avventura. 

La storia di Paige che inizia una nuova avventura fuori casa non è che un pretesto per esplorare nuovi luoghi e interagire con svariati personaggi dal chiacchiericcio curioso. L’intera sequenza di livelli sarà infatti composta da una pagina a tutto schermo, a volte divisa in più fogli, tutta da piegare, così che la protagonista possa passare dal punto A al punto B e procedere al prossimo livello.

Come avrete intuito dal trailer, la genialità di questo titolo sta proprio nel concetto e nella realizzazione. Il fatto che il mondo di gioco sia illustrato su delle pagine, impresse su due facciate, fa sì che piegare i fogli porti l’illustrazione del retro finire sul davanti. Il tipo di pieghe può effettuarsi sia in orizzontale e verticale che in diagonale, senza però mai sovrapporre la carta né nascondere oggetti interattivi.

Un ponte o una strada rotti potranno essere estesi utilizzando parti presenti nel retro, permettendo a Paige di proseguire per una tratta inizialmente interrotta. La presenza di oggetti movibili come pietre, statue, fungeranno da ostacolo/chiave per superare alcuni punti che richiedono una via libera o un pulsante a pressione costantemente premuto.

Avremo persino leve azionabili, nonché lasers, che anche da soli creano sostanzialmente un puzzle, ma con l’aggiunta di una seconda dimensione piana data dal retro dei livelli. Alcune porte ci condurranno ad altre con lo stesso simbolo, ma questo a volte è visibile solo sul retro, complicando le cose in una maniera originale e assolutamente non banale, che richiederà un certo ingegno.

Ottimo concetto, geniale esecuzione.

Graficamente il titolo sfoggia delle grafiche molto carine, tutte illustrate e narrate, con personaggi unici e simpatici che parlano in un modo alquanto bizzarro, come The Sims ma più Bibidubante (questa la capirete solo nell’ascoltarli). Il design level l’ho trovato geniale, sia per il modo in cui sembra inizialmente semplice per poi complicarsi ulteriormente, sia per la sensazione che questo stuzzichi il mio ingegno costantemente.

La presenza di collezionabili in ogni dove crea quella necessità di raccoglierli tutti, complicando alcune vie più semplici per complicarle ulteriormente, creando sostanzialmente un puzzle all’interno del puzzle, visto che la posizione richiede delle pieghe e sequenze veramente interessanti. Potremo muovere sia Paige che piegare i fogli allo stesso momento, tramite la pressione dei due analogici e del grilletto (nonché del touchpad su PS4/PS5) permettendo due azioni in contemporanea, anche se la piega deve essere completata affinché la protagonista possa muoversi all’interno della stessa. 

Vi sono concetti da capire e applicare, come quello delle caselle numerate con i puntini come fossero dadi, attraversabili solo quando unite ad una casella identica, o ancora delle piattaforme mobili o rotanti che si sovrappongono alle pieghe della carta, così da creare percorsi unici ed inaspettati.

Se mai foste incappati in un vicolo cieco, e non riusciste proprio ad andare avanti, il gioco permette con la sola pressione di un pulsante di avere la soluzione a portata di mano, scegliendo di mostrare una o tutte le pieghe necessarie per proseguire nel livello, senza però spoilerare per completo il tutto, visto che l’interazione con gli oggetti e la scelta del percorso toccheranno comunque a noi scoprirle.

Considerazioni finali

Personalmente sono molto avvezzo al genere puzzle, perché come persona molto logica mi piace affrontare delle sfide di ingegno, e devo dire che Paper Trail centra il segno, con un titolo all’apparenza semplice ma effettivamente complesso e dal livello di sfida vario (a volte fin troppo).

La logica di piegare e creare nuovi percorsi non arriva poi così ovvia al nostro cervello, e occorrerà un certo numero di livelli per abituarsi alle dinamiche ed entrare nel loop, ma il livello di sfida rimarrà sempre lievemente impegnativo (anche se mai impossibile) proprio grazie ai cambi di dinamiche costanti che faranno si di non annoiarvi mai. Assolutamente consigliato, nonostante si completi in breve tempo.