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Recensione Operation Serpens

di: Simone Cantini

Il tempo è un concetto assai bizzarro e mutevole, capace di assumere i connotati più disparati a seconda delle situazioni: a scuola o lavoro sembra dilatarsi come se non ci fosse un domani, mentre fugge via rapido come sabbia tra le dita quando ci si diverte come matti. E pesa come un macigno ogni volta che ci approcciamo ad un prodotto videoludico che torna sul mercato, ad anni dal suo debutto originale. Come nel caso di Operation Serpens, che a distanza di ben quasi 4 anni dal lancio originale, giunge infine anche su PSVR2, portandosi però in dote tutti i limiti di una produzione VR figlia in tutto e per tutto del suo tempo.

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One shoot, many kills

Che Operation Serpens sia un titolo VR privo di fronzoli inutili si intuisce sin dal primissimo avvio, che si aprirà su di uno sbrigativo ma completo tutorial, utile a farci prendere confidenza con gli intuitivi controlli di gioco. Esaurito questo benvenuto in una rapidissima manciata di minuti, saremo catapultati direttamente nel bel mezzo dell’azione, all’interno di quella che è la prima missione dell’esile campagna del titolo firmato GINRA TECH. Campagna che ruoterà attorno all’uccisione (o cattura) di alcuni super criminali, a cui arriveremo dopo aver eliminato un corposo numero di soldati, invero carne da macello pura e semplice. E lo faremo all’interno di livelli dalla struttura blindata, in cui saremo bloccati in una posizione predefinita (salvo qualche rara eccezione), pronti a crivellare di proiettili gli avversari che il gioco ci vomiterà contro. A nostra disposizione avremo, per fortuna, un corposissimo numero di bocche da fuoco, che spazieranno dalle classiche pistole da 9mm, a mitragliatrici, shotgun fucili da cecchino e molto altro (presente anche il dual wielding). A queste si aggiungeranno medikit iniettabili, granate esplosive e flashbang, che potranno semplificarci la vita nelle situazioni più affollate. Tutto molto canonico e semplice in definitiva, nonostante qualche variazione del caso che di tanto in tanto arriverà a movimentare le cose, come civili da risparmiare o detonatori da evitare. Niente di rivoluzionario, soprattutto se paragonato agli shooter attuali, capaci di far impallidire per profondità Operation Serpens. A non latitare, comunque, sono il divertimento e l’immediatezza, capaci di rendere il titolo appetibile per tutti coloro che cercano uno sparatutto senza troppi orpelli, con cui trascorrere qualche momento a cervello spento.

Punta al top!

Superata la campagna, che difficilmente porterà via più di un paio di ore (ma che potremo affrontare a vari livelli di difficoltà), Operation Serpens non esaurisce tutte le sue cartucce, dato che ci presenterà alcune modalità aggiuntive. Si parte con una sorta di tiro a segno a tempo, nel quale dovremo abbattere quanti più bersagli possibili prima dello scadere del timer, così da accumulare il maggior punteggio possibile e dare così la scalata alle classifiche online. Si prosegue con la modalità Zombie, ovvero la classica orda, anche in questo caso regolata da punteggi e leaderboard condivise. Chiude il pacchetto la modalità multigiocatore, ma purtroppo durante le mie prove non sono mai riuscito ad incrociare il fucile con altri player, sicchè non posso esprimermi in merito. Quello che emerge, pur al netto del gameplay comunque essenziale ed in linea con la campagna che permea questi add-on, è la volontà di intrattenere in maniera più corposa il giocatore, pur in assenza di ogni velleità di profondità.

Figlio del suo tempo

Che sia un titolo non di primo pelo si evince anche dal comparto tecnico che caratterizza Operation Serpens, invero assai minimale ed essenziale. La grafica non fa certo gridare al miracolo, pur essendo comunque molto simpatica in quanto a caratterizzazione, ma visti i muscoli che PSVR2 ha saputo mettere in mostra, è evidente come il titolo GINRA TECH non rappresenti certo il miglior biglietto da visita per l’headset Sony. Senza infamia e senza lode il comparto audio, animato da una recitazione in inglese non certo memorabile, e da un’effettistica calzante ma comunque abbastanza anonima.

No, di sicuro non tirerete fuori Operation Serpens per far strabuzzare gli occhi ai vostri amici, vista l’effettiva pochezza tecnica del titolo. Magari lo spolvererete se vorrete farli provare uno shooter immediato e senza troppe pretese, magari solo per fargli prendere confidenza con il mondo VR. La produzione firmata GINRA TECH, difatti, si porta dietro il suo essere stato sviluppato oramai quasi 4 anni fa, situazione che ci restituisce un gioco esilissimo in quanto a struttura e complessità, capace di divertire solo se si è in cerca di un’esperienza scacciapensieri destinata però ad esaurirsi abbastanza in fretta. A meno di non voler primeggiare nelle classifiche globali.