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Recensione OneShot: World Machine Edition

di: Marco Licandro

Incuriositi dalle premesse del titolo, un gioco dove “il mondo sa che esisti”, abbiamo iniziato questa avventura in stile pixel art senza sapere molto riguardo il gameplay o la trama, e wow… siamo rimasti piacevolmente sorpresi. Questo titolo è in assoluto uno dei più originali e innovativi che abbiamo potuto provare, e vi consigliamo di provarlo voi stessi senza leggere questa recensione, proprio per evitare informazioni e indizi. Nel caso però vogliate comunque leggere qualcosa prima dell’acquisto, ecco a voi il resoconto del nostro viaggio.

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You only get one shot

OneShot sta per “un solo tentativo”. Il titolo, sviluppato da Future Cat e pubblicato da Komodo, uscì gratuitamente nel lontano 2014 e successivamente su PC nel 2006, ma è solo adesso, nel settembre 2022, che finalmente si aggiorna ed arriva sulle nostre console casalinghe. Ma cos’ha di speciale, e perché solo un tentativo?

L’avventura grafica di Future Cat narra di una persona dalle sembianze feline che si sveglierà in un mondo a lei sconosciuto. Niko, il nome della nostra protagonista, si ritroverà ad esplorare questo mondo senza sapere come ci sia arrivata né perché, ma arriverà presto a scoprire il suo destino. I vari abitanti di questo mondo in decadenza, aspettano da tempo l’avverarsi di una profezia, che vede un messia arrivare da un altro mondo, svegliarsi in un luogo buio, e portare con sé il “sole”, nel nostro caso una grande lampadina alimentata a quanto sembra dalla stesa Niko.

Il nostro scopo sarà quello di accompagnarla alla torre, dove si suppone che dovrà posizionare il sole lassù in cima, e portare nuovamente la luce nel mondo, ma c’è un ma: avremo solo un tentativo per farlo, dopodiché non sarà possibile ripetere l’avventura.

O almeno erano queste le promesse del gioco quando uscì nel 2014, ma che realizzò alcuni cambi al riguardo per la sua uscita su PC, e che eviteremo di raccontarvi per non rovinarvi ulteriormente la sorpresa.

Il mondo sa che esisti

Premessa interessante, ma cosa significa esattamente? Ebbene questo è effettivamente molto più di un gimmick, essendo difatti parte integrante della storia e dell’esperienza.

OneShot è una delle cose più meta che possiate immaginare. Pensate ad un videogioco dove l’intero mondo sa che esistete, e indirizzeranno il messia Niko nel mettersi in contatto direttamente con voi. Ciò significa che avremo modo di interagire con la protagonista, dandole informazioni (o scegliendo di non farlo) riguardanti il mondo in cui viviamo. Tutto ciò è assolutamente alienante, e porta a momenti di stallo da parte del giocatore, che per via dell’eccellente narrazione inizierà per un po’ a valutare il fatto che questo sia effettivamente possibile, e quasi temere quindi le conseguenze delle proprie azioni, a maggior ragione per il fatto che il gioco sembra assicurarci di poter fare un solo tentativo, e non uno di più.

Una misteriosa entità integrata nel codice, sarà anche a conoscenza di chi siamo, e fornirà informazioni e messaggi al di fuori del software di gioco “OneShot”, portandoci ad sfogliare cartelle, spostare documenti, e aprire file di testo e immagini, così da trarre indizi relativi alla storia e poter quindi aiutare Niko, che si chiederà come facessimo ad ottenere queste informazioni. Essendo il titolo nato per essere giocato su PC, e chiedendo al giocatore di interagire nel proprio sistema operativo Windows, la versione console vedrà appunto simularne uno per poter così far partire il titolo come fosse un software eseguibile. Questo OS sarà alquanto basico, ma sarà possibile comunque personalizzarne i colori e lo sfondo, nonché muovere le finestre includendo il gioco stesso, che sarà possibile giocare a tutto schermo o ridotto a finestra, o persino chiuderlo (con effetti sul mondo di gioco). È anche disponibile un puntatore del mouse, utile per navigare nel sistema ma anche per interagire con alcuni elementi presenti nel mondo che sarà possibile azionare solo dal giocatore, ma non dalla protagonista. È presente anche un sistema di collezionabili, dove tramite l’apposito software potremo visualizzare gli amici che avremo conosciuto durante l’avventura, e persino ascoltare separatamente le tracce della valida colonna sonora.

Tutto d’un fiato

La brillante narrazione, unita a puzzle in stile avventure grafiche vecchio stile, con raccolta oggetti, sistema di inventario, e combinazioni, creano una esperienza che incolla il giocatore allo schermo. Nonostante i ritmi possano essere lenti, in particolare quando non sapremo cosa fare o dove andare, la caratterizzazione dei personaggi e il dovere da parte del giocatore nei confronti della dolce Niko, saranno tali da spingere a concludere il titolo anche in un’unica sessione, benché ci vogliano un minimo di circa 5 ore per poterlo fare. I vari personaggi saranno benevoli e disponibili nei confronti della protagonista, essendo lei ben conosciuta grazie al sole che porta con sé, e sarà possibile conversare e fare alcune domande, scegliendo spesso tra svariati dialoghi, così come vuole il genere.

L’universo di gioco sarà diviso in sezioni concentriche, visitabili una alla volta, e ognuna di esse divisa in piccole mappe separate, e raggiungibili istantaneamente grazie all’opzione di viaggio rapido. Non vi è purtroppo una semplice distinzione su quando finisca un’area della mappa, portandoci spesso a viaggiare da una all’altra nonostante non fosse questa la nostra intenzione, ma ci si farà presto l’abitudine. La relazione tra il giocatore e Niko, nonché con i vari personaggi che faranno parte dell’avventura, si andrà a consolidare sempre di più, sino ad arrivare al tanto desiderato finale, che potrebbe tuttavia lasciarci una sensazione ben diversa da quella sperata.

In conclusione

OneShot è assolutamente un titolo imperdibile, nonostante la sua apparente semplicità grafica ed il sistema di gioco già comprovato, proprio grazie all’eccellente narrazione, alla caratterizzazione dei personaggi, ma soprattutto grazie alla caratteristica meta che mette in contatto giocatore e gioco, sfondando completamente la quarta parete, e unendoci ad un videogioco come pochi finora hanno saputo fare. La World Machine Edition è quindi una edizione assolutamente ben vista per gli utenti console che vogliono poter godere del titolo sulla tv o in maniera portatile, grazie all’introduzione di un sistema operativo che simula l’aspetto di un classico pc. Non possiamo fare altro che consigliarvi quindi di fare questo unico tentativo per salvare il mondo e riportare a casa Niko, e se questo viaggio davvero vi avrà lasciato qualcosa e non sarete soddisfatti di quanto lo sviluppatore vi abbia dato, chissà che la vostra volontà di insistere non venga premiata in qualche modo…