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Recensione One Piece Oddysey

di: Marco Licandro

One Piece non ha bisogno di presentazioni. La serie di Eiichirō Oda continua ad intrattenere i suoi fan, e non sembra neppure accennare a voler finire. I videogiochi sulla fortuita saga sono numerosi, e ne abbiamo recensiti svariati in questa sede. La particolarità di One Piece, rispetto ai giochi basati su altre serie, è in assoluto la varietà in termini di gameplay nonché di genere, graziando i fan con numerosi titoli ognuno diverso dall’altro. Abbiamo avuto Musou, giochi di azione, giochi di lotta, ed un “tentativo” di open world, ma con One Piece Odyssey crediamo che la serie abbia veramente raggiunto un nuovo livello qualitativo, con un JRPG sviluppato da ILCA e pubblicato da Bandai Namco che pensiamo vi possa realmente intrattenere.

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LOST in Memoria

Quanto amiamo perderci in un’isola misteriosa e sperduta, non è così? Sarà infatti proprio questo che succederà a Rufy e la sua ciurma, che una volta avvicinati a un’isola tempestata da fulmini, si ritroveranno scaraventati sulla spiaggia, dispersi e senza nave, alla ricerca dell’equipaggio sparpagliato nei dintorni. Da li a poco faremo conoscenza di due nuovi personaggi inediti: Adio Suerte, un esploratore anche lui bloccato sull’isola e con un passato più interessante di quanto si possa credere, e la misteriosa Lim, una giovane ragazza dalle poche parole che assolutamente odia i pirati. Non conoscendo la benevola ciurma di Rufy, Lim toccherà con le sue mani ognuno dei presenti, facendo sì che alcuni misteriosi cubi vengano proiettati dai corpi dei nostri personaggi e successivamente verranno sparpagliati per l’isola. Si scoprirà da qui a poco che questi non erano altro che una rappresentazione delle abilità di ognun personaggio, reso quasi inoffensivo dalla terrificante abilità della giovane, e dopo alcune spiegazioni la stessa Lim aiuterà i nostri eroi a recuperarle entrando in mondi passati ricreati dalla memoria. In questo modo rivisiteremo luoghi a noi conosciuti, dei cattivi già affrontati, e vecchi volti che non pensavamo di poter rivedere nuovamente, ma con la differenza che i ricordi non sono sempre fedeli al 100% e potremo quindi incappare in alcune differenze.

Importante: La storia di Odyssey si svolgerà dopo l’arco di Dressrosa, pressapoco l’episodio 750, e consigliamo i giocatori che non vogliano incappare in spoilers d’iniziare il gioco una volta raggiunta questa parte della trama.

Una svolta ai turni

Sono rimasto piacevolmente sorpreso nel giocare One Piece Odyssey, non solamente da grande fan dei JRPG, quanto per alcune novità aggiunte al gameplay tradizionale che rendono l’avventura una delle migliori uscite finora. Innanzitutto parliamo del mondo di gioco.

L’isola avrà svariate location che si differenzieranno per stile e paesaggio. Avremo a disposizione spiagge, giungla, deserti, cave, dungeons, rovine, e chi più ne ha più ne metta. La varietà di paesaggi è sicuramente un punto di forza, che rende l’avventura piacevole e non ripetitiva, grazie anche alla modesta grandezza delle varie mappe, mai troppo grandi da sembrare un open world, ma al contempo piene di elementi d’interazione, essendo appunto ridotte e gestibili. La maggior parte saranno tecnicamente dei corridoi, specialmente per quanto riguarda i dungeons o le città, mentre altre aree saranno molto più vaste e presenteranno spazi aperti dove vi saranno nemici da affrontare.

Potremo utilizzare un personaggio alla volta, ma potremo usarli tutti cambiandoli con l’apposito pulsante. Ognuno di loro potrà muoversi liberamente e persino saltare, ma la cosa interessante è che potremo sfruttare le abilità uniche dei nostri personaggi, come può esserlo l’allungarsi per raggiungere alture nel caso di Rufy, infiltrarci nei cunicoli con Tony Tony Chopper, scagliare sassi con la fionda utilizzando Usop, e altre abilità che abbiamo voglia scopriate da soli. Questo ovviamente comporta non solo varietà, quanto l’utilità di dover cambiare personaggio e non solo utilizzare il nostro preferito, così da poter sfruttare il più possibile il level design.

Una volta entrati a contatto con i nemici, in tre maniere diverse a seconda della direzione tra nemico e giocatore al momento dell’impatto, inizieremo quindi la battaglia a turni, potendo anche ricevere un bonus o uno svantaggio. Vi spieghiamo come funziona:

Innanzitutto non è necessario andare per ordine, che è una delle svolte più interessanti di Odyssey. Saremo noi a decidere quale dei nostri personaggi (per un massimo di 4 alla volta) attaccherà per primo, nonché i successivi. Questo ci permetterà di strategizzare al massimo i nostri attacchi, che saranno divisi in normali e speciali, e saranno soggetti a vantaggi e svantaggi basandosi su di un sistema stile carta-forbici-sasso basato sull’attributo. Tutti, dai nostri pirati di Cappello di paglia quanto i nemici, avranno infatti una efficacia che potrà essere di tipo Tecnica, Potenza, e Velocità. In qualsiasi momento potremo scambiare un personaggio dei quattro attivi con le riserve, permettendo quindi di utilizzare al massimo i nostri vantaggi in combattimento.

Combattimenti a zone

In aggiunta al piacevole cambio di gameplay a turni che ci permettere di scegliere l’ordine di gioco, il campo di battaglia sarà diviso a zone. Per spiegarlo in maniera semplice, la regola è che non ci si può spostare da una zona all’altra se prima non sconfiggiamo tutti i nemici presenti nella stessa. Ciò significa che se Rufy ha di fronte a sé un nemico con attributo migliore del suo in zona 1, e volessimo utilizzare quindi Zoro che nel frattempo si trova assieme ad un nemico in zona 2, Zoro dovrà prima sconfiggere il nemico affinché possa spostarsi nella zona 1 e aiutare quindi Rufy.

Fortunatamente, le mosse speciali arrivano in aiuto, essendo divise per raggio di attacco, coinvolgendo uno o più nemici, nella nostra zona o in una distante alla nostra.

In alcuni battaglie e in maniera casuale, potrebbero apparire delle sfide, chiamate scene drammatiche, che creeranno una situazione possibilmente scomoda per il giocatore, ma che superandola permetterà di accumulare EXP aggiuntivi, quindi mettetecela tutta!

Da notare che, per livellare rapidamente, vi è anche una opzione alquanto controversa che permette di far giocare la IA al vostro posto (!) un po’ come succede spesso nei giochi mobile, e che attaccherà costantemente i nemici fino a concludere lo scontro, spesso e volentieri vinto dato il basso livello di difficoltà generale.

In Odyssey dovremo esplorare, raccogliere punti esperienza, aumentare di livello, nonché trovare i cubi abilità per poterle ricordare e utilizzarle nelle prossima battaglie, il tutto diviso tra dungeons, puzzle ambientali, potenti boss, e luoghi/personaggi conosciuti.

Infine, perché sì vi è dell’altro, vi sono anche le Arti di legame, sbloccabili tramite missioni secondarie dentro di Memoria chiamate Collegamenti Ricordo, rivivendo le varie storie e completandole per poter utilizzare liberamente le varie Arti.

Le battaglie poi non sono tutto, nonostante siano sicuramente il cuore di questo JRPG che tanto ci ricorda Dragon Quest (nel caso siate fan e vi faccia piacere il paragone). Durante il gioco sarà possibile accampare in alcuni punti così da riposarci, creare oggetti, nonché utilizzare le doti di Sanji per cucinare piatti prelibati da utilizzare in battaglia, garantendoci alcuni bonus utili soprattutto contro i boss. Usop poi sarà in grado di creare le Biglie truccate, utili per potenziare la squadra o depotenziare i nemici.

Ogni personaggio avrà oltretutto un equipaggiamento che sarà possibile modificare a piacimento utilizzando i cubi incontrati durante la partita, o creati da Nico Robin più avanti durante il gioco.

In conclusione

One Piece Odyssey è sicuramente un prodotto eccellente, che farà felici i fan della saga e dei JRPG. È sicuramente necessario che vi piaccia il genere prima di avventurarvi in questo ultimo capitolo della saga, visto che differisce molto dai precedenti dallo stile molto più action e pigia tasti, rispetto a questo che al contrario è molto più tecnico e pacato, nonostante le meravigliose animazioni delle battaglie. Durante la recensione non abbiamo veramente menzionato punti deboli di questo titolo, in quanto il gameplay è veramente valido e soddisfacente. Unica pecca da far notare è forse la difficoltà tarata verso il facile, che farà in modo da poter giocare senza troppi fastidi, almeno fino ad incontrare i boss che invece ci daranno un minimo di filo da torcere. Le ambientazione e i personaggi sono fedeli all’anime, e non mancheranno di strapparvi un sorriso, in particolare dentro Memoria quando vecchi volti faranno la loro apparizione, e il pretesto di essere un ricordo non al 100% fedele all’originale aggiunge quel poco di incertezza nella storia che fa sì che il tutto sia godibile e non semplicemente un ripasso di quanto già accaduto. Assolutamente consigliato, e si spera che altri brand famosi prendano esempio da questo titolo per fornire nuove ed entusiasmanti storie in chiave RPG (Naruto, cough cough…).