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Recensione Oceanhorn 2: Knights of Lost Realm

di: Luca Saati

Oceanhorn 2: Knights of Lost Realm alla fine si è fatto il giro di un po’ tutte le piattaforme: è partito come un’esclusiva Apple Arcade nel 2019 per poi approdare su Nintendo Switch l’anno successivo e infine recentemente su PS5 e Xbox Series X|S saltando inspiegabilmente PS4 e Xbox One. Per i possessori di Playstation e Xbox sarà valsa la pena aspettare così tanto per questo Zelda-like?

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Il cavaliere e la principessa

Nonostante il 2 nel titolo, il gioco pubblicato da FDG Entertainment e sviluppato da Cornfox & Brothers è in realtà un prequel ambientato mille anni prima gli eventi del capostipite permettendo così anche ai profani di immergersi in questo affascinante e colorato mondo. Come il più classico dei zelda-like, vestiremo i panni di un prode cavaliere che, accompagnato da Trin e il misterioso robot Gen, inizierà un viaggio per fermare l’esercito oscuro del malvagio Mesmeroth.

Un racconto, quello imbastito dai ragazzi di Cornfox & Brothers, tutto sommato semplice e dallo stampo tradizionale ma che nelle sue 12 ore per arrivare ai titoli di coda riesce a intrattenere con efficacia. Per scoprire tutti i dungeon e segreti supererete abbondandemente le 20 ore di gioco.

Superata la parte iniziale, Oceanhorn 2: Knights of Lost Realm apre al giocatore le porte del suo mondo, in un semi open world in cui a bordo di un piccolo battello possiamo raggiungere le varie isole in cui esplorare città, dungeon e quan’altro per avanzare nella storia o semplicemente per scoprire i segreti che racchiude. Il tutto è accompagnato da un level design non particolarmente intricato ma che tra nemici, puzzle ambientali e collezionabili si lascia giocare con estremo piacere.

Peccato per un combat system molto all’acqua di rose caratterizzato da un semplice tasto per attaccare, uno per la schivata e un altro per bloccare con uno scudo. Ci sarebbe anche un attacco speciale con la pressione prolungata di un tasto, ma risulta così inutile che ve ne dimenticherete in tempo zero. Neppure negli scontri con i boss il gioco riesce a risultare sufficientemente interessante e impegnativo. Sarebbe bastato l’inserimento di un attacco leggero e pesante, una maggiore fluidità dei movimenti e un minimo di varietà di nemici per rendere le cose un po’ più interessanti.

Altra nota decisamente dolente è la parte RPG dato che non c’è una vera e propria crescita del personaggio nonostante sia presente il level up. Si sale di livello acquisendo un certo quantitativo di esperienza, tuttavia risulta una cosa fine a se stessa poiché non c’è un effettivo aumento di statistiche. Sparse nel mondo di gioco ci sono delle reliquie che potenziano le armi, ma si tratta di veramente troppo poco.

Decisamente meglio sul fronte puzzle che fanno un largo uso di una pistola che sfrutta tre differenti tipologie di proiettili: quelli di fuoco per distruggere gli elementi dell’ambiente, quelli elettrici per attivare dei congegni, quelli di ghiaccio per creare piattaforme sull’acqua e raggiungere zone altrimenti inaccessibili. Puzzle che inoltre coinvolgeranno i compagni che vi affiancheranno nel corso dell’avventura o gadget come il rampino che sbloccherete progredendo nel gioco. Il tutto da alternate a brevi sequenze platform che a causa della mancanza di un vero e proprio tasto per il salto si sono rivelate limitanti. La meccanica del salto è purtroppo automatica e si attiva quando si corre verso un bordo di una piattaforma (o un muro da scalare) o quando si raggiunge ad esempio una cassa non più alta delle spalle del protagonista.

Sul fronte tecnico invece c’è davvero poco da criticare a Oceanhorn 2: Knights of Lost Realm. Il lancio su PS5 e Xbox Series X|S ha consentito agli sviluppatori di spingere il gioco al massimo delle sue comunque limitate capacità. Nella sua semplicità il comparto visivo del gioco risulta davvero piacevole alla vista grazie ai suoi colori brillanti e un comparto artistico di buon livello. Il tutto è poi enfatizzato da una risoluzione 4K e 60 fps granitici che regalano un’ottima nitidezza dell’immagine e una solidità anche nelle scene più concitate. Niente di ecclatante, ci teniamo a precisarlo, ma per la natura indie del progetto ci si può ritenere soddisfatti. Buono il doppiaggio in inglese (ci sono i sottotitoli in italiano) e la colonna sonora accompagna egregiamente per tutto il corso dell’avventura.

Commento finale

Resta un po’ di amaro in bocca una volta arrivati ai titoli di coda di Oceanhorn 2: Knights of Lost Realm al solo pensiero di ciò che poteva essere. Sarebbe bastato qualche sforzo extra per dare profondità al combat system e una maggiore libertà di approccio nel platforming per rendere Oceanhorn 2: Knights of Lost Realm un ottimo gioco invece di accontentarsi di qualcosa di appena discreto. Insomma quella di Cornfox & Brothers è un’opera piacevole se la affrontate con la giusta spensieratezza e a patto di chiudere un occhio su degli evidenti difetti.