
Recensione No Sleep For Kaname Date – From AI: THE SOMNIUM FILES
di: Marco LicandroNo Sleep For Kaname Date si configura come il terzo capitolo di una delle saghe più apprezzate e intriganti del panorama videoludico recente: AI: The Somnium Files. Il titolo, sviluppato da Mizuki Productions sotto la direzione del veterano Kotaro Uchikoshi, prosegue la tradizione di un gameplay che fonde mistero, puzzle e narrazione ad alta tensione, regalando ai giocatori un’esperienza che li spingerà a pensare e agire in modo non convenzionale.

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Tra UFO, rapimenti, e giochi letali
La trama di questo nuovo titolo si colloca tra il primo AI: The Somnium Files e il successivo AI: The Somnium Files – Nirvana Initiative, facendo da ponte narrativo e tematico tra i due, e portando l’agente Kaname Date in una missione ancora più assurda e misteriosa.
La storia ruota attorno al rapimento di Iris Sagan, una giovane idol dalla personalità eccentrica, la cui passione per il paranormale si trasforma in un incubo quando questa viene rapita da un UFO e portata nello spazio. In un contesto che mescola mistero e sci-fi, l’agente Kaname Date dovrà affrontare una serie di prove che metteranno alla prova la sua intelligenza e la sua capacità di prendere decisioni sotto pressione, invitando il giocatore a trovare soluzioni alternative ed a pensare fuori dagli schemi, sempre con un occhio vigile sugli sviluppi narrativi che potrebbero riservare colpi di scena inaspettati.

Puzzle Novel
Kaname Date, l’introverso ma determinato protagonista della serie, torna ancora una volta affiancato dalla sua intelligenza artificiale AI-Ball, o Aiba per gli amici, che grazie alla sua capacità di analizzare oggetti, ambienti e persone, aiuterà Date a raccogliere informazioni cruciali per risolvere il caso. Nonostante il suo comportamento da donnaiolo ai limiti del cringe, Kaname è un agente dalla mente acuta, e il suo legame con Aiba è centrale nell’evoluzione della trama.
Come gameplay ci troviamo di fronte a quanto già visto nei precedenti titoli con qualche novità. Infatti, una delle novità più interessanti di questo capitolo è la possibilità per il giocatore di prendere il controllo di altri personaggi, come Iris Sagan, a seconda delle circostanze, arricchendo ulteriormente l’esperienza, ed offrendo una varietà di punti di vista e prospettive uniche. Strutturalmente abbiamo fasi di dialogo che ricordano le classiche visual novel, ma con la possibilità di scegliere le risposte o le domande da porre ai vari personaggi; aspetto che certamente aumenta il senso di immersione, permettendo al giocatore di personalizzare il proprio approccio alle conversazioni, aggiungendo così varietà e personalizzazione. Tramite un cursore potremo selezionare ciò che ci attira l’attenzione ed analizzare e fare domande, muovendo la visuale con la levetta analogica.
La parte più dinamica dell’esperienza arriva durante le sequenze di puzzle, dove il giocatore si troverà a interagire direttamente con l’ambiente in terza persona, esplorando scenari e risolvendo enigmi. Ogni fase è costruita attorno all’analisi dettagliata degli oggetti e all’uso di una serie di strumenti, che aggiungono un ulteriore strato di complessità al gameplay. La parte visiva e testuale fanno da perno dell’esperienza, in quanto viene richiesta attenzione ai dettagli, spesso aggiungendone altri solo per fuorviare il giocatore.
Generalmente ci troveremo di fronte ad una situazione incomoda, apparentemente senza uscita, o dall’andamento sconosciuto. Alcuni puzzle sono infatti a tempo o con un numero di interazioni limitato, creando un senso di urgenza che obbliga il giocatore a prendere decisioni veloci e talvolta rischiose. In queste fasi, l’adrenalina è palpabile, e ogni errore potrebbe portare a un game over, costringendo il giocatore a riflettere bene prima di agire.

Escape Room digitale
Dopo aver giocato un po’ il titolo ho capito perché la serie abbia una fan base così accanita. Dai personaggi carismatici, alle situazioni improponibili, The Somnium Files regala delle sfide anche impegnative, e dalle idee originali.
Nonostante la meccanica di gioco sembri inizialmente un po’ legnosa, l’uso del cursore è comunque un’ottima trovata che avrei voluto per intero nel gameplay, visto che questo evita che il giocatore scopra immediatamente le possibili interazioni presenti a schermo. Come giocatore delle avventure grafiche anni 90 sono completamente d’accordo con la scelta, ma al contempo, nelle fasi tridimensionali, dovremo muoverci nell’ambiente ed analizzare tutto ciò che ci circonda muovendo direttamente il personaggio, raccogliendo oggetti quando è possibile, e combinandoli anche tra loro quando è necessario. Questo cambio di controlli tra le fasi narrative e quelle dei puzzle non mi ha convinto completamente, ma è immancabile come questo aggiunga sicuramente varietà alle fasi.
Le varie modalità offerte dal titolo permettono di esplorare gli ambienti, perlustrare ogni dettaglio, analizzare ogni oggetto, nonché sperimentare su ogni oggetto e personaggio, grazie alle azioni disponibili durante l’interazione stessa, che aggiungono sicuramente divertimento e possibilità al gameplay.Proprio come in una escape room, gli indizi sono tutti di fronte a te, a volte anche venendo dagli stessi personaggi, e spesso il titolo permetterà di interagire anche con oggetti che non sono utili per la soluzione del mistero. A questo verrà in aiuto la modalità scanner, che consente di evidenziare gli elementi cruciali per il progresso, aiutando ad evitare frustrazioni nei momenti più complessi. Tuttavia, questo sarà disponibile o meno a seconda della difficoltà scelta, anche in un numero limitato di volte, spingendo comunque il giocatore a scervellarsi sul da farsi o cambiare la difficoltà.
L’opzione di cambiare quest’ultima dinamicamente, in risposta ai tentativi errati, è un altro elemento che permette al titolo di essere accessibile a un pubblico ampio, pur mantenendo la sfida per i più esperti. La possibilità di scegliere una modalità meno severa in caso di difficoltà crea un bilanciamento interessante tra i giocatori che preferiscono un’esperienza più rilassata e quelli che vogliono una sfida più intensa.

Una piccola nota tecnica
Dal punto di vista grafico, No Sleep For Kaname Date offre una buona resa visiva, con textures dettagliate e un design che si adatta perfettamente alle specifiche della Nintendo Switch. Il motore grafico non brilla per la qualità dei dettagli o il numero di poligoni, ma offre una resa visiva stile anime convincente, oltre ad ottime performance, in particolare sulla prima Nintendo Switch.
Per quanto riguarda la 2, sono presenti due opzioni grafiche: qualità, solo per le TV ad alta risoluzione, e performance, impostato automaticamente nella modalità portatile o in una TV a bassa risoluzione. Tuttavia, la differenza è in realtà minima. Sì, la versione per Nintendo Switch 2 offre caricamenti più rapidi, una grafica più pulita, e supporto al controllo via mouse. Nonostante ciò, il boost alla risoluzione non porta significativi miglioramenti visivi per via di un motore grafico ormai datato e adatto sicuramente alla Switch 1.
Se avete quindi intenzione di acquistare il titolo ora e successivamente acquistare una Switch 2, è importante tenere presente che i salvataggi non sono trasferibili tra le versioni, quindi pensateci bene prima di fare l’acquisto.
Da far notare obbligatoriamente anche l’assenza dell’italiano, sia nei dialoghi che nei sottotitoli, essendo il gioco disponibile solo in inglese, giapponese e cinese, cosa che sappiamo già quanto sia rilevante per i giocatori nostrani, che vorranno valutare bene le loro abilità linguistiche prima di valutare se giocare o meno.

Valutazione finale
No Sleep For Kaname Date ripropone la formula vincente degli altri due titoli, associando dei puzzle divertenti ad una storia interessante. La semplicità della trama è sorretta dalle trovate creative che non mancheranno di sorprendere il giocatore, mentre i puzzle, cuore portante del titolo, propongono varietà e originalità ad un gameplay che inizia tuttavia a risultare un po’ datato. Degne di lode le performance su entrambe le Nintendo Switch, offrendo un’ottima resa indipendentemente da che console possediate.