
Recensione Nintendo Switch 2 Welcome Tour
di: Marco RussiDurante la presentazione ufficiale di aprile, tra i titoli pensati per mettere in luce le potenzialità della nuova console Nintendo, spiccava Welcome Tour.
Il titolo si presentava come una serie di minigiochi utili a mostrare la reattività dei nuovi Joy-Con, la velocità dello schermo e l’efficienza generale della console.
La prima impressione fu chiara: un contenuto più simile a una demo tecnica che a un prodotto da vendere. Non a caso, all’epoca non ritenni nemmeno necessario scattare immagini di repertorio: sembrava qualcosa di destinato agli stand fieristici, non agli scaffali digitali.
Un tour educativo, non ludico

Nintendo definisce Welcome Tour come “una mostra interattiva”, e in effetti è proprio così che si presenta. Il gioco ti accompagna attraverso quiz, tutorial, mini-sfide e prove interattive pensate per familiarizzare con ogni angolo della console: Joy-Con 2, controller Pro, telecamera, volante, sensore di movimento… c’è tutto.
Il problema è che, passato l’effetto wow iniziale, l’interazione si fa sterile. Ogni sezione è troppo breve, ogni minigioco troppo scollegato dal resto, e alla fine ci si ritrova a completare per dovere più che per divertimento.
Simpatico ma dimenticabile

Ci sono momenti anche piacevoli: una partita a golf per apprendere il controllo tramite sensore, una corsa contro ostacoli per testare la precisione dei comandi. Li ho completati tutti, ho ottenuto tutte le medaglie… eppure, finito tutto, non mi è rimasto nulla addosso.
È difficile pensare di consigliare questo titolo. Non è brutto, ma nemmeno necessario. Ed è qui che Nintendo, forse, ha commesso un errore: chiedere 10 euro per qualcosa che, nella percezione comune, sarebbe dovuto essere preinstallato sulla console, esattamente come Astro’s Playroom su PS5.
Il valore (che non c’è)

In un mercato dove le esperienze gratuite sanno intrattenere, e dove per 10 euro puoi portarti a casa vere perle indie , Welcome Tour non riesce a giustificare il proprio prezzo. È “ok”, sì, ma in un mondo in cui “ok” non basta più.
Se fosse stato gratuito, magari come introduzione al mondo Switch 2 per i nuovi utenti, avrebbe avuto senso. Ma a pagamento, resta uno sfizio inutile per collezionisti o fan irriducibili.