Recensione Ni No Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea Remastered
di: Marco LicandroDopo anni di attesa e speranze infrante, torna finalmente quello che fu personalmente uno dei migliori JRPG della scorsa generazione. Ni No Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea Remastered è un’opera d’arte che unisce lo studio Level-5 ai disegni e le animazioni leggendarie di Studio Ghibli (non presenti invece nel sequel uscito lo scorso anno), riproponendo la stessa storia migliorandone però l’aspetto grafico ed il framerate.
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Dalle origini su due schermi ai 4K
Pochi sanno che il titolo originale Ni No Kuni: Dominion of the Dark Djinn fu destinato al solo pubblico Giapponese, e uscì in esclusiva per Nintendo DS. Benché lo stile grafico e le sequenze animate siano le medesime, il gameplay e la sua struttura erano completamente differenti, molto più simili ad un Yokai-Watch o un Inazuma Eleven che al JRPG che conosciamo oggi, per via di una telecamera dall’alto non controllata dall’utente, combattimenti a turni tramite immissioni di comandi e struttura del team, ed in generale per via di un modello di gioco adeguato ad una console portatile. La nuova e rivista versione di Ni No Kuni – Wrath of the White Witch, fu praticamente un remake, e giunse in esclusiva PS3 sfoggiando grafiche 3D in cell-shadow, donando al titolo l’aspetto che più meritava, espandendo e migliorando l’esperienza globale, e aggiungendo un’ulteriore trama, quella appunto della Strega Cinerea, che mancava nella storia originale. Grazie al Remastered, non solo potremo giocare il titolo su Playstation 4 con risoluzione e framerate maggiori, ma finalmente i fan Nintendo vedranno tornare la loro creatura sulla loro piattaforma, grazie ad una copia 1:1 della versione per Playstation 3 per Nintendo Switch.
La storia
Il remastered di Ni No Kuni prende come modello la versione PS3 del titolo, che come citavamo prima presenta una storia aggiuntiva. Questa entrerà nel gameplay una volta terminata quella principale, che vede il nostro piccolo protagonista imbarcarsi in un’enorme avventura ambientata in un altro mondo, così da affrontare e sconfiggere il temibile Shadar, stregone malvagio pronto a consumare le anime delle persone per raggiungere i suoi scopi. Nonostante ciò, la nuova trama aggiuntiva viene inserita in maniera ingegnosa durante la storia principale, tramite sequenze animate, ed “altro” che non vogliamo specificare per regalarvi la stessa sorpresa che abbiamo avuto nel terminare il titolo. La particolarità di Ni No Kuni, aspetto comune all’intera serie ed al film uscito da poco in Giappone, è quella dell’anima gemella, ossia la manifestazione di una connessione tra due anime appartenenti a due mondi differenti, così che l’una influenzi in qualche modo anche l’altra. Poco dopo l’inizio del gioco, qualcosa di spiacevole accadrà alla madre del piccolo Oliver, il quale non avrà il tempo per affliggersi proprio in quanto nuovi eventi e personaggi lo spingeranno a tentare di salvarla cercando la sua anima gemella. Nel corso di questa incredibile avventura incontreremo svariati personaggi, ambientazioni, boss difficoltosi, e numerose sfide, nonché svariati colpi di scena ed evoluzioni della trama, i quali renderanno Ni No Kuni una vera esperienza indimenticabile.
Gameplay rimasterizzato
Prima di iniziare con questo paragrafo ci teniamo a specificare che i possessori della versione per Nintendo Switch non godranno delle migliorie grafiche e del framerate aggiuntivo, in quanto esclusive per la versione PS4 del titolo. Tuttavia potrete comunque godervi il gioco esattamente come fu per la versione PS3, che merita a prescindere. La versione recensita è quella PS4, che come appena citato presenta una pulizia dell’immagine e ben 60 frame per secondo, i quali regalano estrema fluidità che specialmente durante gli scontri tra i boss sono una gioia per gli occhi. Come però potrete immaginare, i 4K sono anch’essi esclusiva per la versione PS4 Pro, e ciò significa che la PS4 liscia godrà di una risoluzione a 1080p esattamente come fu per la cara vecchia PS3, con l’unica differenza di un contorno più definito e meno segmentato dei poligoni e maggiore chiarezza dell’immagine. La pecca principale che dobbiamo segnalare risiede nelle scene animate, quelle rinomate di Studio Ghibli, che per qualche ragione risultano spiacevoli alla vista come frutto di un’estrema compressione, o che comunque risaltano per difetto in confronto all’estrema nitidezza delle immagini presenti nelle fasi di gameplay unite la loro fluidità. Un peccato in quanto il gioco vanta la sua particolarità proprio grazie al suo essere un ibrido di media, mescolando animazioni fatte a mano e modelli poligonali in tre dimensioni, donando la sensazione che il team non abbia voluto o non abbia potuto lavorare nel rimasterizzare anche le scene animate in 4K, fatto che ci lascia con un po’ di amaro in bocca essendo questo un prodotto diciamo finale del gioco.
Il gameplay rimane quindi invariato, alternando fasi di combattimento a quelle di esplorazione, ed invogliando il giocatore ad aumentare di livello e migliorare le statistiche dei personaggi. La crescita del titolo per quanto riguarda il gameplay si nota visibilmente giocando, in quanto situazioni e luoghi richiederanno maggiore impegno aumentando la complessità generale del gioco, sia nelle fasi di lotta che in quelle di esplorazione. La mole di contenuti rimane identica, avendo già a disposizione un numero di missioni secondarie abbastanza alto, le quali non saranno fini a sé stesse ma aiuteranno con gli upgrade del personaggio. Nulla in più per quanto riguarda la trama ed i contenuti rispetto alla versione originale PS3, segno che gli sviluppatori si siano concentrati sul portare la stessa esperienza su piattaforme attuali così da regalare all’ampio target odierno l’opportunità di giocare questo incredibile RPG.
In conclusione
Ni No Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea Remastered è, come detto ad inizio recensione, un’opera d’arte che merita di essere giocata fino in fondo. Le migliorie del remastered non saranno forse molte, ma sicuramente fanno il loro lavoro nel rendere il prodotto ancora più fruibile e disponibile su più piattaforme, nonostante la triste mancanza dal catalogo di Xbox One. Un titolo le cui musiche accompagneranno l’intero viaggio come parte integrante dell’immaginario del gioco, ormai indelebili per tutti i fan, e piacevoli dall’ascoltare anche singolarmente. Peccato per la mancanza di qualchesia contenuto aggiuntivo, o per la compressione delle scene animate non all’altezza della pulizia dell’immagine globale. Consigliato a tutti gli amanti degli RPG Giapponesi, e a coloro che giocando il sequel vogliano scoprire dove tutto sia iniziato.