Recensione MXGP 2
di: Luca SaatiDopo la parentesi automobilistica con Sébastien Loeb Rally Evo, Milestone torna nel mondo del motociclismo con MXGP 2, il nuovo videogioco con la licenza ufficiale del campionato mondiale di motocross che arriva a poco meno di due anni di distanza dal suo predecessore. Scopriamo come se l’è cavata la software house milanese con questa nuova iterazione dedicata al motocross.
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Questione di peso
MXGP 2 non si discosta dalla tradizione di Milestone di offrire un prodotto accessibile ai neofiti e profondo allo stesso tempo ai giocatori più esperti. Questo grazie all’ottima scalabilità del modello di guida che con gli aiuti attivati semplifica di molto il controllo della moto, mentre con gli aiuti disattivati la questione si fa molto più interessante. Gli aiuti permettono di gestire manualmente la distribuzione del peso e di gestire in modo separato i due freni.
Guidare una motocross non è come guidare una qualsiasi moto, ci troviamo dinanzi a una guida più fisica in cui la sapiente distribuzione del peso può portare ad ottimi risultati. Ad esempio quando ci si approccia a un salto è importante tenere la moto dritta, quando si è in aria conviene non toccare l’acceleratore per una maggiore stabilità e quando si sta per toccare terra conviene posizione la moto in modo tale da essere pronti per non perdere troppo velocità. Anche imparare ad utilizzare i due freni è importante in quanto il freno anteriore risulta più utile nelle curve strette mentre quello posteriore svolge meglio la sua funzione nelle curve più semplici. Il terreno inoltre presenta col tempo sempre più solchi rendendo le curve ancora più difficoltose da fronteggiare richiedendo una certa abilità nella gestione dei due freni insieme allo spostamento del peso sulla moto. Insomma al livello di difficoltà più alto e senza aiuti il nuovo gioco di motocross di Milestone riesce a donare molta soddisfazione ai giocatori più esperti.
Non tutto è perfetto però dato che l’intelligenza artificiale degli avversari soffre di qualche magagna. A tratti la sensazione è quella che il nostro pilota non esiste con gli avversari che ci saltano addosso o fanno entrate spericolate in curva buttandoci a terra (fortuna che esiste il sistema di Rewind). A tal proposito anche la fisica delle collisioni non sempre è perfetta e meritava una maggiore cura visto che a noi per cadere ci vuole poco mentre gli avversari cadranno con molta più difficoltà. Un sistema fisico insomma talvolta incoerente con sé stesso.
Sulle orme di Cairoli
Altro punto che MXGP 2 ha in comune con le altre produzioni Milestone riguarda i contenuti. Il videogioco propone infatti un buon numero di modalità, tra cui la più importante è la Carriera. Dopo aver creato il proprio pilota e il proprio team potete dare inizio alla vostra carriera da pilota di motocross partendo dalla MX2. I primi due eventi fanno da antipasto e vi permettono di farvi notare da sponsor e altri team che, una volta ingaggiati, vi chiederanno di rispettare un obiettivo come il lottare per la metà classifica. La particolarità della carriera è che vi permette di poter rifiutare le offerte delle altre squadre per puntare tutto sul vostro team. Così facendo potete spendere i crediti ottenuti durante le gare per migliorare la vostra moto acquistando pezzi che aumentano le statistiche e cambiano l’aspetto estetico della due ruote esattamente come abbiamo visto in Ride, altro titolo di Milestone uscito lo scorso anno. Il sistema di personalizzazione coinvolge anche il pilota e permette di acquistare nuove tute, caschi e quant’altro. Il problema della modalità carriera è che le manca un po’ di mordente risultando alla fine della fiera un susseguirsi di gare in cui fare buone prestazioni per farsi notare dagli sponsor, arrivare alla MXGP e vincere il campionato mondiale.
Ad accompagnare la Carriera troviamo un’altra pletora di modalità singleplayer capaci di garantire altre ore di gioco. Oltre alla possibilità di effettuare una gara veloce o un campionato troviamo il Monster Energy FIM MXON, Stadium Series e gli Eventi Reali. Il Monster Energy FIM Motocross of Nation vede una selezione delle 11 nazioni più forte. Ogni rappresentazione prevede tre piloti provenienti da altrettanti classi, ovvero MXGP, MX2 e Open. Ogni evento è quindi diviso in tre gare, ognuna da affrontare in una differente categoria. A fine gara i tre punteggi verranno sommati e verrà decretata vincitrice la migliore nazione. Stadium Series invece offre la possibilità di affrontare delle gare in piste situate negli stadi. Questi tracciati sono molto spettacolari grazie alla presenza di numerosi salti da affrontare. Infine abbiamo la modalità Real Events che permette, come suggerisce il nome, di rivivere alcuni momenti che hanno caratterizzato il mondiale del 2015. A chiudere il tutto troviamo il multiplayer che permette di creare o partecipare a gare e campionati online contro altri giocatori.
Sporchi di fango
Graficamente MXGP 2 presenta aspetti positivi così come aspetti negativi. Tra i punti a favore troviamo sicuramente i modelli poligonali delle moto molto curati, l’effetto del fango che sporca la moto e il pilota, e l’illuminazione. Ben realizzati anche i tracciati anche se gli elementi di contorno non fanno gridare al miracolo. Da rivedere invece le animazioni del pilota che rimane praticamente immobile non appena cade a terra. Il frame rate si aggira sui 30 fotogrammi al secondo ma presenta qualche calo, specie nella prima curva dopo la partenza visto il grande numero di piloti. I caricamenti, da sempre tallone d’Achille di Milestone, sono eccessivi e fin troppo lunghi. Altro elemento che merita di essere rivisto è il comparto audio con il suono dei motori poco realistici.
Commento finale
MXGP 2 offre una buona quantità di contenuti capace di garantire diverse ore di divertimento e il modello di guida scalabile rende il gioco accessibile sia ai neofiti che ai giocatori più esperti. Purtroppo però il comparto grafico non si presenta al massimo della forma e la giocabilità risente dei problemi legati alla fisica e all’intelligenza artificiale. MXGP 2 quindi non è un videogioco perfetto, ma gli amanti del motocross possono trovare nel nuovo titolo di Milestone un prodotto di qualità a patto di chiudere un occhio sui suoi difetti.