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Recensione MLB The Show 21

di: Bruss Uein

San Diego Studios e baseball ormai sono sinonimo di garanzia. Anche quest’anno in concomitanza con la nuova stagione di baseball americano, arriva sul mercato il nuovo ed aggiornato MLB The Show 21. La prima grande novità non riguarda sistemi di gioco o feature tecniche ma il fatto che sia andata a cadere l’esclusività con la nipponica Sony: infatti per la prima volta dopo 15 anni il titolo fa il suo esordio anche sulla console Microsoft, e per di più già disponibile dal day one (16 Aprile 2021) sul servizio Game Pass. Un vero e proprio strike!

https://youtu.be/XpKlUDPpwN8

Strike One

Devo essere sincero con voi, mi sono approcciato al gioco con la curiosità di chi di questo sport conosce ben poco. Innegabile che al di fuori del territorio americano il baseball sia meno affascinante e di interesse, ma con questo titolo mi son dato molte risposte a domande che avevo da tempo. Resto convinto che un appassionato vero e proprio possa godersi il prodotto in modo decisamente superiore, ma ho comunque passato decine di ore divertendomi, quindi svolge in pieno il suo compito. Ottimo lavoro San Diego Studios.

L’arrivo sulla next gen non ha smosso di molto il già ottimo lavoro svolto sulla versione 2020. Alcune migliorie grafiche e di frame rate ci sono, ma non parliamo di un vero e proprio salto generazionale. Negli anni però la software house ha deciso di ampliare il suo bacino di utenza cercando di proporre il gioco anche a chi non vive in America, e l’arrivo sul Game Pass ne è una prova. Il team ha quindi deciso di concentrarsi molto sull’aspetto single player e su partite offline, per evitare problemi di connessione già presentati nei titoli precedenti, ma che vi permetteranno di ottenere comunque la maggior parte dei trofei disponibili.

Una delle modalità maggiormente arricchite è la Diamond Dynasty, dove grazie all’acquisizione di valuta in gioco, potrete ottenere delle bustine da aprire. Al suo interno vi aspettano i vari giocatori del campionato reale, e starà a voi quindi formare il team preferito e puntare al campionato. Fra le varie sfide che potete affrontare in MLB The Show 21 avrete molte occasioni di conquistare valuta in gioco e per mia esperienza non credo siano così necessarie le comunque presenti microtransazioni, il che è cosa buona e giusta.

 

Strike Two

Una delle aggiunte migliori del titolo del 2021 è sicuramente l’editor degli stadi, purtroppo disponibile solamente per le console di nuova generazione (PlayStation 5 ed Xbox Series X/S). Potrete decidere se iniziare da uno stadio già esistente nel database del gioco oppure partire completamente da zero. In tal caso avrete la possibilità di scegliere lo sfondo, il tipo di tribune, la loro lunghezza, altezza e larghezza. Il decidere se mettere una copertura per le giornate peggiori, posizionare tabelloni pubblicitari, illuminazioni e quant’altro. Potrete persino decidere il tipo di taglio dell’erba del campo di gioco. Se avete ore da destinare a quest’attività vi ritroverete con esattamente ciò che la vostra immaginazione vuole mettere in piedi. 

Mi è piaciuta molto anche la parte dell’editor del personaggio da utilizzare nella campagna single player. Potrete scegliere non solo la classica corporatura, volto e capelli, ma anche andare a modificare una serie di accessori che il giocatore sfoggerà nelle partite. Il tipo di guantone, di mazza, guanti, maniche, calzini e quant’altro. Sono state aggiunte molte animazioni di corsa, battuta, lancio ed esultanze, tutto per rendere l’esperienza di gioca più immersiva rispetto agli anni precedenti. La cosa bella è che potrete modificare gli accessori per ogni singolo arto, quindi avere la manica del braccio destro più lunga del sinistro ed altro. Ebbene sì, potrete creare dei veri e propri mostri, il che è altra cosa buona e giusta.

Strike Three

La mia modalità preferita è di certo però la Road to the Show, una campagna in cui il vostro alter ego si farà le ossa. Non si tratta solamente di fare partite dopo partite per cercare di ottenere più punti possibili, ma la software house vi metterà di fronte a interviste fatte da veri giornalisti americani, dialoghi con i compagni, piccole scelte da compiere a livello manageriale, discussioni con gli allenatori e molto altro. Vi avverto però che dovete avere una sufficiente conoscenza dell’inglese per godervi appieno questo aspetto, dato che non c’è traccia di sottotitoli in italiano purtroppo.

Oltre alla Campagna potrete cimentarvi in esibizioni varie, andando a rigiocare spezzoni di gare importanti della lunga storia di questo sport, ognuna delle quali vi ricompenserà con valuta in gioco, trofei o elementi scenici per il vostro personaggio.

Strike Three

MLB The Show 2021 non è il classico titolo sportivo a cui siamo abituati qua nelle nostre zone. A differenza di molti altri dove la velocità e tecnica con il pad sono padrone del gioco, qua vi troverete ad affrontare qualcosa di più ragionato e tattico. Dal lancio alla ricezione della palla, all’andarla a colpire con la mazza, persino il decidere se correre dalla prima alla seconda base: dovrete ben studiare tutti i movimenti che vedete a schermo e non solo. Controllando le statistiche del battitore che avete di fronte riuscirete a capire se meglio tirare alla sua sinistra o destra, una palla curva o una dritta. Se invece siete voi il battitore potrete fare altrettanto osservando le statistiche del lanciatore e capire che tipi di lanci predilige. 

Ma non preoccupatevi, come detto i San Diego Studios vogliono promuovere il loro titolo anche al di fuori del territorio americano e ci sono venuti incontro con la modalità Casual dove appunto identificandoci come giocatori occasionali avremo molte semplificazioni in ogni singolo aspetto del gameplay, ennesima cosa buona e giusta.

Home Run!

MLB The Show 21 si dimostra decisamente un qualcosa di più che un semplice more of the same, porta alcune novità e molte migliorie. La volontà di ampliare gli interessati al titolo di baseball da parte della software house si fa sentire in ogni aspetto del gioco, dal gameplay all’editor ed alle molte modalità disponibili. Passerete decine di ore nella campagna principale Road to the Show, senza considerare i vari editor di stadi e personaggi. Certo è indubbio che un vero appassionato del gioco ne coglierà il miglior godimento, però alla fine prendere a bastonate una palla diverte tutti…