Recensione Micro Machines World Series
di: Luca SaatiTekken, Crash Bandicoot, Wipeout e adesso Micro Machines. No, non siamo negli anni ’90, ma, nel caso degli ultimi tre, nell’era dei remake in cui vecchie glorie ritornano per permettere ai giovani di oggi di vivere per la prima volta vecchie perle e ai giocatori più adulti di farsi trascinare dal fattore nostalgia. Vediamo come se la cava Micro Machines World Series di Codemasters.
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Micro Machines Online
Micro Machines World Series è una strizzata d’occhio verso il mondo dell’eSport che ormai va tanto di moda dedicandosi completamente al comparto multiplayer ed abbandonando quindi qualsiasi tipo di esperienza in singolo. Il menù di gioco propone la possibilità di giocare in multiplayer locale con un massimo di quattro giocatori, mentre il multiplayer online offre match per un massimo di dodici giocatori.
Le modalità in totale sono tre: Gara, Eliminazione e Battaglia. La gara non ha bisogno di descrizione, mentre Eliminazione è una variante della classica gara suddivisa in round con la telecamera che segue solo il pilota in testa e gli altri che devono seguire a ruota per non perdere. Infine abbiamo la Battle Mode che vede due squadre da sei giocatori affrontarsi in Team Deathmatch, Cattura la Bandiera e Re della Collina. La modalità Battaglia trasforma il gioco in una sorta di Overwatch in salsa racing con le dodici auto che possiedono le proprie caratteristiche, abilità e armi. Abbiamo quindi mezzi di supporto come l’ambulanza in grado di curare i propri compagni, altri d’assalto come il carro armato e altri più adatti alla difesa grazie alla possibilità di posizionare una torretta. I giocatori devono collaborare per portare a casa la vittoria visto che i lupi solitari rischiano di finire presto in balia dei giocatori avversari. L’unico problema della Battle Mode riguarda il bilanciamento delle auto completamente da rivedere con alcune nettamente superiori ad altre.
Purtroppo dal punto di vista dei contenuti, Micro Machines World Series non offre molto altro: troviamo gli Eventi Speciali che consentono di dedicarsi alle modalità descritte poco sopra con alcune regole particolari come ad esempio l’obbligo di cambiare auto dopo ogni morte; infine tra una novantina di giorni arriveranno le Partite Classificate. Ogni vettura può essere personalizzata con nuove skin e altri elementi estetici da sbloccare mediante le classiche Loot Box ottenibili ogni qual volta si sale di livello.
Il gameplay di Micro Machines World Series è quello classico dei precedenti episodi con la visuale dall’altro e un’impostazione arcade che rende il gioco semplice, intuitivo e immediatamente divertente, specie se giocato sullo stesso divano insieme ad altri tre amici. Anche online comunque il divertimento è garantito, le partite sono veloci rendendo il gioco perfetto quando si hanno pochi minuti da dedicare al gaming. Davvero un peccato quindi che un gameplay così efficace non sia accompagnato da una quantità di contenuti all’altezza visto che a conti fatti Micro Machines World Series offre davvero poco. Qualche modalità in più accompagnata magari da qualche contenuto singleplayer non avrebbe guastato.
Il comparto grafico è molto piacevole e colorato con i quindici scenari ben ricreati che riprendono location “casalinghe” come una cucina e non solo. Solido il framerate, buono anche il matchmaking. Anche il netcode si è comportato piuttosto bene durante la nostra prova con sporadici problemi di lag. Buono infine anche il comparto sonoro.
Commento finale
Micro Machines World Series è un gioco divertente reinterpretando in chiave moderna il noto brand. Se siete alla ricerca di un gioco singleplayer farete meglio a starne lontani, se invece volete un racing game arcade multiplayer spensierato e veloce allora si tratta del titolo che fa per voi. Peccato solo per la scarsezza di contenuti e uno sbilanciamento nella Battle Mode, ma il prezzo budget a cui è venduto può sicuramente spingere qualcuno di voi a chiudere un occhio.