Recensione Mega Coin Squad
Questa nuova generazione ha portato i cosiddetti indie, giochi sviluppati da team indipendenti, sotto le luci della ribalta. Escono con regolarità e spesso esplorano gameplay o argomenti che le produzioni maggiori snobbano perché troppo rischiose o non nei rodati gusti della massa.
E’ la consacrazione dello sviluppatore da garage che tanto andava negli anni 80/90, soppiantato poi da team giganteschi e da investimenti spropositati.
Personalmente apprezzo particolarmente ciò che gli indie rappresentano e spesso mi ritrovo a guardare con interesse l’ennesimo titolo in uscita perché più nelle mie corde rispetto alla grande distribuzione.
Ogni tanto capita quella piccola perla che sfruttando un’idea di per sé banale, porta sullo schermo qualcosa di mai visto o che recupera un gameplay andato perduto nel tempo. Un gioco semplice che si trasforma in novità e non vedi l’ora di finire o di giocare. Ecco questo non è il caso di Mega Coin Squad.
di: Andrea "Macchiaiolo" Barbara
Questa nuova generazione ha portato i cosiddetti indie, giochi sviluppati da team indipendenti, sotto le luci della ribalta. Escono con regolarità e spesso esplorano gameplay o argomenti che le produzioni maggiori snobbano perché troppo rischiose o non nei rodati gusti della massa.
E’ la consacrazione dello sviluppatore da garage che tanto andava negli anni 80/90, soppiantato poi da team giganteschi e da investimenti spropositati.
Personalmente apprezzo particolarmente ciò che gli indie rappresentano e spesso mi ritrovo a guardare con interesse l’ennesimo titolo in uscita perché più nelle mie corde rispetto alla grande distribuzione.
Ogni tanto capita quella piccola perla che sfruttando un’idea di per sé banale, porta sullo schermo qualcosa di mai visto o che recupera un gameplay andato perduto nel tempo. Un gioco semplice che si trasforma in novità e non vedi l’ora di finire o di giocare. Ecco questo non è il caso di Mega Coin Squad.
Mega Coin Squad, ad opera dei Big Pixel Studios in collaborazione con Adult Swim, rappresenta invece l’80% degli indie disponibili. Un concentrato di citazionismo fine a se stesso e un concetto di gioco fin troppo semplice accompagnato da una grafica pixellosa per mascherare le poche capacità o risorse nascondendosi dietro una moda che spero sempre più in via di estinzione.
Ma cosa è Mega Coin Squad? Prendete una schermata di Pang, riempitela di monete, mettete al centro un salvadanaio a forma di maiale e liberate da 1 a 4 giocatori, ovviamente solo in locale, che con un gameplay da platform anni 80, cercano di recuperare il maggior numero di monete da depositare dentro al porcello. Fine.
Il giocatore prosegue attraverso 16 livelli, il completamento dei quali avviene solo accumulando il quantitativo richiesto di monete e consegnandolo al salvadanaio. Ovviamente sta a noi scegliere se rischiare di consegnarle tutte insieme o portarne un poco alla volta. Le arene, perché di veri e propri livelli non si può parlare, generano casualmente al loro interno piattaforme e nemici che dovremo sfruttare o evitare, pena la perdita di parte del nostro raccolto. Oltre agli avversari, troveremo anche bonus e armi che cambieranno leggermente il nostro approccio al gioco. Potremo lanciare Hadouken come un novello Ryu di Street Fighter o armarci di tutto punto come un personaggio di Metal Slug, potremo ottenere dei power up che ci faciliteranno la partita, come una calamita che attira le monete e altre amenità simili.
Il gioco si risolve in un’ora e non presenta savepoint. In un certo senso vuole richiamare le famose speedrun che tanto sono apprezzate su internet.
L’aspetto grafico riprende quasi fedelmente le produzioni dell’epoca 16 bit, la stessa mappa sembra o vuole essere un rip-off di Super Mario World. Il problema è che affidandosi troppo al citazionismo si finisce per non avere una propria identità ed è questo quello che succede a Mega Coin Squad. Difficilmente vi ricorderete dei personaggi, cinque in tutto, o dei nemici o di qualche ambientazione.
L’unico aspetto che salva da una totale disfatta Mega Coin Squad è la modalità multiplayer.
Riprendendo aspetti da Super Smash Bros, è possibile cimentarsi in diverse modalità. Possiamo scatenarci in furiosi deathmatch o in cattura la bandiera e altre varianti. Le partite sono veloci e molto frenetiche, riuscendo a strappare qualche sorriso di tanto in tanto.
Mega Coin Squad è un ottimo rappresentante del tipico indie che affolla le nostre console: idea semplice, realizzazione minimale, citazionismo spinto, comandi immediati. In conclusione tranquillamente evitabile.