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Recensione Mass Effect Legendary Edition

di: Marco Licandro

Incredibile pensarlo, ma sono passati quattordici anni da quando il primo episodio della fantascientifica saga ha conquistato i giocatori della via lattea. Stiamo parlando di Mass Effect, sviluppato da Bioware, originariamente esclusiva Xbox e successivamente disponibile anche per utenti PlayStation. Molti di voi si saranno probabilmente persi questa indimenticabile esperienza, mentre altri l’avranno invece goduta a pieno. Ed è per entrambi che arriva nel 2021 la collezione finale, che racchiude il remastered della trilogia con tutti (o quasi) i DLC usciti già integrati nel titolo, per godervi da cima a fondo in maniera definitiva la saga e ciò che ha da offrire. Vediamo quindi cosa c’è di vecchio e di nuovo nella Mass Effect Legendary Edition, e perché dovreste giocarla.

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Un nuovo look

Mass Effect è un gioco di scelte, e la prima decisione da fare sarà quale titolo della trilogia giocare? Dal menú principale sarà infatti possibile scegliere il titolo dei tre disponibili, creare una nuova partita o continuare la già presente. Vista la discrepanza grafica e di gameplay tra i vari giochi, Bioware si è concentrata nell’unificare l’esperienza sotto ogni aspetto, in particolare rendendola più simile a quella del 3. Ragion per cui, l’impatto maggiore lo si vede nel primo Mass Effect. Una volta iniziato, ci dimentichiamo di come questo sia un gioco uscito la scorsa decade, immergendoci completamente e per molti nuovamente, ma con varie migliorie.

Diciamolo senza preamboli: questo remastered è una gioia per gli occhi. Sin dai primi istanti ci renderemo conto di come il lavoro effettuato sulle textures e sulla risoluzione meritano gli sforzi degli sviluppatori nel ricreare la miglior versione di Mass Effect mai uscita. La nitidezza, il livello di dettaglio, nonché il fluidissimo framerate, rendono la giocabilità un vero piacere. Coloro che giocheranno nella ora old-gen, ossia PS4 Pro e Xbox One X, dovranno scegliere se sacrificare il 4K o i 60 frame per secondo, mentre chi ha la fortuna di possedere una new-gen come PS5 o Xbox Series X/S, potrà invece godersi il titolo senza nessun svantaggio, approfittando di entrambe le modalità (e addirittura 120fps su Xbox Series X). Ah, se avete PS4 e Xbox One classiche, dovrete accontentarvi di 1080/30 (60 su Xbox), che comunque fanno la loro figura.

La sensazione per chi ha già giocato la serie è, come già detto, quella di giocare un titolo al passo con i tempi, nonostante gli anni siano passati eccome. Le visuali sono state migliorate sotto svariati aspetti, come l’illuminazione ambientale, i riflessi, filtri di colore, mentre le textures in alta risoluzione sfoggiano il meglio di sé nei primi piani dei personaggi, mostrando la pelle (o la corazza) dei personaggi in maniera nitida, e regalano corpo e fisicità agli ambienti. Il team di sviluppo ha raggiunto questi risultati lavorando con una AI, una intelligenza artificiale, per convertire le immagini e le textures in bassa risoluzione portandole in HD.

Non solo, anche la UI è stata cambiata, per regalare un’esperienza più coerente e semplice per il corso della saga, basandosi sempre come detto sul 3 come pilastro, essendo il più snello e recente. Questo significa che possiamo dire addio alle minuscole barre della salute e dello scudo, le quali non riuscivano a comunicare con esattezza le statistiche del personaggio, e portandoci spesso alla morte per la scarsa leggibilità. Avremo infatti una larga barra a mezzaluna per la salute, ed un’altra sottostante per gli scudi, mostrando chiaramente lo status del personaggio anche nel primo episodio della saga, che è sempre stato visto come il più legnoso e macchinoso della serie.

Extra, extra!

Grazie all’introduzione del tasto Condividi, è ormai impensabile concepire un gioco senza un’apposita modalità foto. Ed è per questo motivo che Mass Effect avrà finalmente questa funzionalità in-game, fornendoci svariati controlli per muovere la camera come più ci aggrada, impostare filtri, nascondere nemici o gestire le espressioni, per rendere le nostre catture uniche e mostrare il nostro occhio artistico al mondo.

Icone e HUD sono state ridisegnate, mentre gli effetti sonori sono stati migliorati. I tempi di caricamento sono quasi scomparsi, in particolare negli amati/odiati ascensori, tipici momenti dove il gioco carica la mappa successiva rendendo questi break interminabili, ma allo stesso tempo apprezzati per via degli interessanti e simpatici interscambi tra i personaggi che sempre forniscono dialoghi degni di nota. Se tuttavia non foste del sentimento giusto per attendere, potrete finalmente saltare completamente il caricamento dell’ascensore con la pressione di un solo tasto. Comodo, vero?
Tutti, o quasi, i DLC sono presenti nel titolo e già integrati nel gioco, senza necessità di dover installare o selezionare nulla. L’unico assente è il DLC della Pinnacle Station (completamente opzionale, senza nessun effetto sulla storia) che purtroppo rimane l’unica pecca di questa Legendary Edition che ha cosí perso l’occasione di chiamarsi Complete, in quanto il codice sorgente di questo DLC è andato perduto completamente, e nonostante gli sforzi di Bioware non è stato possibile recuperarlo.

Dal punto di vista del combattimento, si nota già da Mass Effect 1 come il gioco sembri più slanciato, dinamico, nonostante i vari anni alle spalle, e questo grazie a svariati cambi sul gameplay. Cose piccole, che nonostante tutto fanno una grande differenza, come migliore mira assistita durante lo zoom, o riduzione del contraccolpo sulle armi. Bilanciamenti vari sono stati effettuati su armi e abilità, tempi di ricarica, e sistemi di copertura, mentre per quanti riguarda M35 Mako, il mezzo per spostarci nei pianeti, ha perso un po’ del suo tipico rimbalzo ed è più facile da controllare.

Riguardo invece l’aspetto fisico, abbiamo due personaggi canonici, maschile e femminile, ed altri presets, nonché la possibilità di creare il nostro comandante Shepard da zero. Questa era una delle inconsistenze più grandi della serie, visto che cambiando il codice della creazione del personaggio, questo non poteva essere più diverso e spesso neanche ben visto passando da un titolo all’altro. Questo è stato risolto integrando il motore del 3 all’intera trilogia, e rendendo Shepard donna del 3 lo standard, mentre le altre due versioni di base del primo e secondo capitolo rimangono presenti nei vari presets.

Inventario più capiente, bottoni per gestirlo, c’è tanta carne al fuoco ed è impossibile menzionarle tutte, ma basti sapere che sono presenti tantissime altre piccole migliorie che rendono l’esperienza definitiva.

In conclusione

Abbiamo parlato delle svariate migliorie che il team di Bioware ha messo insieme per creare questo remastered, ma basteranno questi cambi per rendere Mass Effect nuovamente giocabile in questa nuova decade? Come fan della saga, non posso che affermare che la trilogia non sia MAI passata in secondo piano e non vi è mai stato un momento in cui non sia stata divertente da giocare, nonostante siano passati svariati anni. Ma tentando di trarre un giudizio neutrale, come già detto la sensazione durante il gameplay era quella di giocare un titolo attuale. Con le sue dinamiche probabilmente vecchio stile, come un gioco volutamente creato per sembrare dello scorso decennio, ma sicuramente valido e divertente, nonché entusiasmante grazie alle sue musiche ed ambientazioni uniche, che ribadiscono come il titolo sia una delle esperienze videoludiche migliori delle scorse generazioni, e che sicuramente merita di essere scoperto (o riscoperto) anche al giorno d’oggi.