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Recensione Lovely Planet

Toh, ti ritrovi a giocare una montagna di indie games e finalmente ne trovi uno che è talmente fuori di testa che ti ci riconosci subito. Scherzi a parte (ma neanche tanto), il titolo che ci apprestiamo ad analizzare è tutto e niente in un colpo solo. Il nonsense fatto videogioco. Curiosi? Proseguite con la lettura.

di: Santi "Sp4Zio" Giuffrida

Toh, ti ritrovi a giocare una montagna di indie games e finalmente ne trovi uno che è talmente fuori di testa che ti ci riconosci subito. Scherzi a parte (ma neanche tanto), il titolo che ci apprestiamo ad analizzare è tutto e niente in un colpo solo. Il nonsense fatto videogioco. Curiosi? Proseguite con la lettura.

Corsa contro il tempo

Sembra infantile ma non lo è. Sembra una cagata pazzesca ma non lo è.
A questo punto vi starete chiedendo se chi scrive abbia esagerato con la birra o con qualunque altra bevanda alcolica. In tutta confidenza vi dico che sarebbe altamente probabile ma non è questo il caso. Il punto è che ho appena smesso di giocare a Lovely Planet e ne voglio ancora. Già, perché il titolo firmato QuickTequila crea dipendenza, riesce ad impadronirsi dei vostri polpastrelli con un’assurda semplicità.
Ok, ma di che diavolo di gioco stiamo parlando, vi starete chiedendo. La risposta non può essere banale, quindi tenterò di mettere in fila le parole giuste per darvene un’idea concreta. Lovely Planet è uno sparatutto in prima persona e, contemporaneamente, un platform in prima persona. Nessuno scopo, nessuna barra della salute, nessun indicatore dei colpi rimasti. Solo una vagonata di livelli da completare nel minor tempo possibile, il tutto sparando a più non posso ai cattivoni di turno (dei cubi!) e saltando occasionalmente di piattaforma in piattaforma, ovviamente senza indugiare. Tutto molto semplice, direte voi, ma in realtà non troppo tardi percepirete una progressiva impennata del tasso di sfida che vi condannerà, per forza di cose, al trial & error. E poi ricordatevi che ogni livello di gioco è una corsa contro il tempo, nessun countdown, ma solo il cronometro che corre veloce e vi sprona ad essere veloci e letali contro i nemici. Ecco quindi che concludere i livelli nel minor tempo possibile diventa la dannata costante che vi farà rigiocare lo stesso scenario ancora e ancora, finché non vi sentirete del tutto appagati dal vostro record di velocità. E comunque, diciamolo, la velocità da sola non vi basterà, vi servirà anche la precisione, perché il requisito cardine per completare ogni livello è aver fatto fuori tutti i cattivoni, evitando al tempo stesso il fuoco nemico. Altrimenti dovrete ricominciare tutto da capo. Imparare a memoria la conformazione dello scenario e la posizione dei nemici diventa quindi un’ansiogena necessità che sarete costretti a soddisfare. Lo so, può sembrare snervante ma in fondo la vita lo è di più. Meglio mettersi comodi sul proprio divano e mitragliare selvaggemente come se non ci fosse un domani. Per molti potrebbe essere persino terapeutico, pensateci.

Colori morbidosi

Lovely Planet è strampalato non soltanto per quanto concerne il gameplay, ma anche per l’aspetto grafico: colorato, cartoonesco e “morbidoso”. Tipicamente orientale, vi farà tornare alla mente l’indimenticabile Beautiful Katamari, dal quale ne eredita in maniera spregiudicata lo stile.
E la colonna sonora? Mattacchiona! Poteva essere altrimenti? Certo che no.
Se cercate uno sparatutto tutto pazzo, colorato, frenetico ed anche divertente per scacciare la noia, Lovely Planet è il titolo che fa per voi. I più scettici non perdano comunque occasione di farci un giro. Non si sa mai.