Recensione Loud on Planet X
di: Marco LicandroLoud on Planet X è il titolo del progetto Kickstarter sviluppato dai Pop Sandbox a Toronto, Canada. Ha richiesto 50K dollari, ed è riuscito ad accaparrarseli giusto in tempo, così da permetterne lo sviluppo. Parliamo quindi di un Indie Rhythm Game, Arcade Shooter aggiungono gli sviluppatori, con un mucchio di canzoni provenienti anch’esse dal mercato Indie. Insomma, più indipendente di così non si poteva fare.
Quella band che suonava nello spazio
L’approccio al gioco è semplice. Scegli un cerchio appartenente ad una categoria rock, pop, o metal (rigorosamente indie), e fai partire la canzone. Il tutorial ci illustrerà le basi, che inizialmente potrebbe sembrare simile ad un guitar hero, per poi assomigliare più ad un plants vs zombie musicale, per poi renderci conto che effettivamente non è proprio nulla di tutto questo.
Palco a sinistra, ed orde di alieni provenienti da destra, faranno da scena a tutti i nostri livelli. Una divisione in quattro piste vedrà il giocatore concentrarsi a turno, o per meglio dire a beat, su ognuna di esse, “sparando” raggi laser dagli enormi amplificatori, così da polverizzare i mostri in arrivo. Questi mostri saranno più o meno simili, con occhi minacciosi e forme poligonali rozze, con velocità diverse e richiedenti uno o più colpi laser per essere abbattuti.
In tutto questo, la band suonerà una delle varie canzoni Indie a scelta, e sarà compito del giocatore tenere il tempo. I colpi, infatti, verranno sparati solo se in tempo con il ritmo della canzone, e in nessun altro modo.
Purtroppo, non essendoci nessun ritmo altro che quello di base, e non avendo pulsanti a scorrimento stile Guitar Hero, ne vien fuori una giocabilità lenta e ripetitiva, portandoci a premere i tasti con un ritmo continuo e quasi subito noioso, lasciandoci concentrare solo sul pulsante corretto da premere.
Quando un alieno raggiunge il palco, colpirà l’altoparlante, che verrà danneggiato, costringendoci a lasciar premuto l’apposito pulsante per essere riparato.
Concludere la canzone, indipendentemente dal numero di alieni abbattuti, o dalla situazione dei nostri altoparlanti, significherà concludere la partita e ricevere un punteggio, sempre grossolano e mal calibrato, per via della struttura stessa del titolo che non sembra calcolare la differenza tra un tasto premuto in tempo perfetto, buono o mediocre, dando addirittura dei falsi negativi anche se premuti a tempo.
Pensato per tutto e per niente
Il gioco sembra essere pensato per PS4 e Steam, ma anche per iOS e Android, dove oltre a costare meno, il titolo si arricchisce anche di un pulsante apposito per acquistare le tracce indie appena ascoltate. Vista l’enorme differenza tra le piattaforme, non possiamo aspettarci altro che una grafica vettoriale abbozzata e per nulla dettagliata, con uno schema che funziona bene su mobile (dove oltretutto il prezzo è un quarto di quello richiesto su console), ed un sistema di gioco basato sul tocco (funzionale su schermo touch) o su pulsanti. I pulsanti, calibrati secondo “l’altezza”, andranno configurati su X per la pista più in basso, quadrato o cerchio per la seconda, triangolo per la terza, e visto che non abbiamo pulsanti più in alto sul pad, ecco che entra in gioco il pulsante R1, fisicamente il più alto del joypad. Ci vedremo quindi ad utilizzare il pollice destro per tre piste, mentre l’ultima vedrà il giocatore utilizzare l’indice.
Cercando di sorvolare quindi questa discutibile scelta, il gioco non offre tuttavia nient’altro, se non qualche vago e decisamente poco utile power up che dovrebbe, in teoria, aiutare il giocatore a mantenere sicura una pista per una manciata di secondi, ma che in pratica non funziona in quanto gli alieni sembrano uscire in maniera completamente random e spesso non ne vedremo apparire neanche uno in quella dove lo avremo giocato. Nessun effetto sonoro aggiunto, non per gli altoparlanti laser, non per gli alieni colpiti, dando la sensazione di giocare un gioco in flash su di un browser che per qualche motivo non è compatibile con il gioco.
Conclusione
Loud on Planet X è un tentativo di un gruppo Indie di entrare nel mercato, aspirando anche al mercato console, probabilmente per colpa di una Sony che accetta e incentiva questo tipo di giochi, oltretutto sovraprezzati, fornendo un titolo scarno, che non diverte e non spinge ad andare avanti, anche per via dell’assenza di trama. Unica nota positiva sono le canzoni, che per chi apprezza il mercato Indie, potrebbero essere davvero l’unica ragione per acquistare il titolo.