Recensione Legacy of Kain: Soul Reaver 1 & 2 Remastered
di: Francesco PellizzariCi siamo quasi, ormai siamo agli sgoccioli…
Il nostro amato pianeta Terra sta per completare un’orbita completa attorno al Sole, sancendo così la fine di questo 2024. Anno che per quanto concerne uno dei nostri passatempo preferiti potremmo definire come “annata delle edizioni remastered”; in questo periodo sono uscite oltre 30 edizioni rimasterizzate di videogiochi. Basti pensare a titoli iconici quali The Last of Us 2 Remastered, Tomb Raider I-III Remastered, Persona 3 Reload, Horizon Zero Dawn Remastered e molti altri. Per molto tempo i giocatori di tutto il mondo hanno sognato, bramato, richiesto ed infine ottenuto una versione restaurata dei due capitoli che seguirono dopo le vicende narrate in Blood Omen: Legacy of Kain.
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Si torna sempre dove si è stati bene
Siamo consapevoli che prendendo in esame videogames usciti più di vent’anni fa la maggior parte di noi dovrebbe grossomodo conoscerne le vicende narrate; ciò nonostante cercheremo di riassumere brevemente e senza troppi spoiler la trama principale per coloro i quali l’avessero dimenticata o chi si dovesse avvicinare per la prima volta a questo franchise.
La trama di Legacy of Kain: Soul Reaver si svolge nel mondo oscuro e gotico di Nosgoth, seguendo la storia di Raziel, un antico vampiro e braccio destro di Kain. Dopo aver superato Kain in evoluzione vampiresca sviluppando ali, Raziel viene punito brutalmente: Kain lo getta nell’Abisso, dove viene ridotto a un’anima in pena e mutilata. Resuscitato dal Dio Anziano, una divinità tentacolare che dimora nelle profondità di Nosgoth, Raziel diventa un mietitore di anime (Soul Reaver). Mosso da desiderio di vendetta contro Kain, Raziel intraprende un viaggio attraverso le desolate lande di Nosgoth, combattendo i suoi ex fratelli vampiri, ora divenuti mostruosi abomini e scoprendo segreti sul suo passato e sul proprio legame son la leggendaria spada Soul Reaver.
Legacy of Kain: Soul Reaver 2 continua la storia di Raziel, che viaggia nel tempo attraverso le epoche di Nosgoth per svelare i misteri del suo destino e del mondo in cui vive. In cerca di risposte, Raziel esplora il complesso intreccio tra il libero arbitrio, il destino e i piani dei vari poteri in gioco, tra cui Kain, gli Antichi e i Guardiani del Pilastro. La trama approfondisce il passato di Nosgoth, il ruolo dei vampiri e la lotta tra le forze del bene e del male, mantenendo un’atmosfera ricca di intrighi e rivelazioni.
Cosa c’è di nuovo?
La prima cosa che risalterà giocando questa raccolta è ovviamente il comparto grafico aggiornato, con modelli poligonali molto più dettagliati per quanto riguarda Raziel ed i suoi nemici, senza però snaturarne l’aspetto, nuove textures migliorate e più definite applicate a personaggi, boss e all’ambiente circostante. Con la pressione dell’analogico destro è possibile alternare grafica odierna con quella originale di allora. Se l’impatto visivo è piuttosto marcato in Legacy of Kain: Soul Reaver (che girava su hardware PlayStation 1), altrettanto non si può dire per il suo seguito, laddove le differenze grafiche sono per lo più impercettibili, eccezion fatta per Raziel ed alcuni antagonisti.
Non è stato solo il comparto tecnico a subire un restauro; il team di Aspyr, già responsabile di Tomb Raider I-III Remastered, ha inserito l’opzione di attivare suggerimenti a schermo, visualizzare una bussola e la possibilità di poter consultare una mappa del mondo di gioco. Abbiamo trovato la bussola un’aggiunta piuttosto inutile, di fatto non aiuterà il giocatore in nessun modo a raggiungere l’obiettivo corrente, anzi, potrete toglierla senza ripercussione alcuna sull’esperienza di gioco. La mappa invece si è rivelata decisamente un’ottima idea, specie per orientarsi tra i vari simboli dei clan vampiri e portali di teletrasporto. Inoltre è stata introdotta la facoltà di muovere la telecamera liberamente tramite lo stick destro, facendo in modo di semplificare alcune sezione notoriamente complicate data l’assenza di questa feature nelle edizioni originali. Tralasciamo di entrare nel dettaglio riguardo la modalità foto dato che è auto esplicativa.
Il peso dell’età
Ciò che rimane, nel bene e nel male, è quello che tutti noi abbiamo imparato ad amare / odiare nei giochi prodotti da Crystal Dynamics e confezionati da Aspyr in questa raccolta. Avventure coinvolgenti, esplorazione appoggiata da un ottimo level design, complessi rompicapo che hanno messo in seria difficoltà molti di noi e ovviamente i combattimenti che ci hanno tenuto legati per ore allo schermo. Come non citare inoltre le evocative atmosfere gotiche che trasudavano da ogni pixel o la storia che fece appassionare milioni di giocatori ai personaggi di Raziel e Kain. Purtroppo questa produzione porta con sé il fardello ed i difetti che affliggevano l’opera originale: un sistema di controllo non proprio preciso e in alcune situazioni poco reattivo, combat system che risente del peso degli anni, glitch e bug che in certi frangenti ci hanno costretto a ripere lunghe sessioni a causa del mancato salvataggio o raggiungimento del checkpoint, una telecamera che nonostante si possa controllare, talvolta gioca ancora qualche tiro mancino, rendendo le fasi di platforming ed alcune boss fight inutilmente più impegnative. In generale un gameplay che non è stato intaccato, tanto meno rinfrescato in questa remastered.
Una rievocazione dovuta
La longevità è quella che ci saremmo aspettati di sperimentare, con tutti i segreti che Nosgoth cela nei suoi anfratti, con poteri ed abilità facoltative sbloccabili usando le combinazioni di materia grigia e nuove skill acquisite nel corso dell’avventura. Il sonoro è rimasto invariato rispetto al passato, ma non ci sentiamo di muovere una critica in tal senso, anzi, la soundtrack, gli effetti sonori ed il doppiaggio italiano sono molto godibili. Una chicca davvero molto gustosa è rappresentata dal contenuto bonus inserito in questo prodotto. Accedendo al relativo menù sarà infatti possibile visualizzare una serie di contenuti extra molto interessanti, che spaziano da una galleria di artwork, bozzetti, fan art, riproduttore musicale con le tracce sonore presenti nei due giochi, una timeline degli eventi sino a poter giocare i livelli perduti. Questi livelli altro non sono che porzioni del mondo di gioco e di storia esclusi dalle edizioni finali per mancanza di tempo; ora potrete rigiocarli e vedere coi vostri occhi cosa sarebbe dovuta essere l’esperienza completa; davvero ben fatto sotto questo punto di vista.
Conclusioni
Si potrebbe disquisire per ore, forse per giorni interi sull’effettivo significato che potrebbero ancora avere edizioni rimasterizzate oggigiorno; a prescindere dai vostri gusti e dal vostro giudizio al riguardo, noi pensiamo che la saga di Legacy of Kain meriti di essere rigiocata da tutti gli appassionati e che venga scoperta da chi ancora non ha avuto il piacere di vestire gli oscuri panni del vampiro Raziel. Cosa aspettate dunque? Nosgoth vi aspetta!