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Recensione Laser League

di: Simone Cantini

A volte basta poco per trasformare un’idea tutto sommato elementare in un successo colossale, e basterebbe citare i nomi Minecraft e Rocket League per trovare una facile conferma a quanto appena scritto. Sì, perché sarebbe sciocco obiettare come il concetto di LEGO digitale che si cela dietro il titolo Mojang, tanto quanto il bizzarro calcio firmato Psyonix, siano davvero trovate elementari, pur palesemente vincenti. E non nego che simili sensazioni mi sono state trasmesse in egual maniera anche da Laser League, il nuovo lavoro dei ragazzi di Roll7 (Olli Olli e Not a Hero) che, a dispetto dell’apparente semplicità del suo gameplay, potrebbe tramutarsi nel successo dell’estate. A patto che la community si espanda un po’.

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Più veloci della luce

Chissà perché nel futuro immaginato sembra non esserci mai spazio per le competizioni sportive che, tradizionalmente, sono solite sollazzarci nell’attualità. Sembra quasi che il divertimento non possa essere scisso da inedite discipline, meglio se tratteggiate con acidi colori al neon e coreografie iper tecnologiche. Ed è in questo 2150, che odora tanto di Tron Legacy, che ci troveremo catapultati all’interno di quattro arene, in cui il compito delle due squadre che si affronteranno sarà quello di attivare alcuni fasci laser, tramite i quali eliminare gli avversari e cercare di vincere per primi due dei tre round (suddivisi in tre set)da cui ogni match è composto. Il meccanismo alla base è alquanto semplice: ad intervalli regolari, sul terreno di gioco compariranno alcuni nodi (sia mobili che fissi) che, una volta attivati, diventeranno del colore della squadra corrispondente. Prenderne possesso ci renderà immuni al loro passaggio, mentre decreterà l’eliminazione di ogni avversario che dovesse entrarvi in contatto. Dopo un certo lasso di tempo, comunque, i vari laser si azzereranno e ne compariranno di nuovi, che dovremo ovviamente conquistare per avere maggiori possibilità di vittoria. Di tanto in tanto, inoltre, verranno resi disponibili alcuni power up peculiari, in grado di invertire i colori dei fasci luminosi, spezzarne la forma, oppure aumentarne la velocità (ce ne sono molti altri ancora!). A mescolare ulteriormente le carte in tavola, ci penseranno le sei classi tra le quali potremo scegliere il nostro ruolo. Ognuna è, ovviamente, dotata di abilità primarie e secondarie peculiari, in grado di ribaltare in ogni momento le sorti di un match, oltre che di adattarsi a qualsiasi modo di giocare. Queste le specializzazioni presenti in Laser League:

Sfonda: scaglia lontano gli avversari, lasciandoli inermi per un paio di secondi.

Scossa: immobilizza temporaneamente gli avversari per mezzo di un campo di forza.

Etereo: rende momentaneamente intangibili, permettendoci di evitare gli attacchi nemici ed attraversare i laser avversari.

Ladro: consente di modificare il colore di un laser avversario.

Lama: come suggerisce il nome, colpisce gli avversari con una sorta di spada energetica, mettendoli fuori gioco fintanto che un compagno non li riattiva.

Killer: la classe più ostica da padroneggiare. Traccia una linea di teletrasporto che, una volta attivata, mette KO chiunque si trovi lungo la sua traiettorie.

Tramite ad un tutorial sarà possibile prendere un minimo di confidenza con ciascuna delle specializzazioni, ma sarà solo la pratica sul campo a fare di noi dei provetti player di Laser League.

Gioco di squadra

La produzione Roll7 non nasconde affatto le sue velleità puramente competitive, scegliendo deliberatamente di non proporre modalità che esulino dal multiplayer locale ed online (quest’ultimo con tanto di classifiche). Sul divano di casa sarà possibile sfidarci assieme ad un massimo di 7 amici, mentre online non potremo mai andare oltre il 3vs3. Devo dire, comunque, che la mia modalità ideale rimane quella a coppie, dato che aumentando i giocatori il caos all’interno delle arene non rende sempre semplicissima la lettura dell’azione. Presente anche un sistema di progressione del nostro profilo che, ad ogni aumento di livello, ci permetterà di mettere mano su di una serie cospicua di personalizzazioni estetiche. Da questo punto di vista si può solo applaudire la scelta di rendere Laser League un titolo skill based, in cui sarà solo l’abilità dei giocatori l’unica discriminante verso il successo. E proprio per questo non mi stupirebbe vederlo approdare nel mondo degli e-sport. Per impratichirsi ulteriormente, comunque, sarà possibile sfidare squadre controllate da BOT, anche se la loro intelligenza artificiale è altalenante, alternando giocate impeccabili ad errori alquanto marchiani.

C’è nessuno?

Abbandonata la grafica in pixel art delle produzioni precedenti dello studio, Laser League ha scelto di appoggiarsi al consolidato Unreal Engine, pur non rinunciando a proporre uno stile futuristico alquanto minimale. La messa in scena, al netto della sua stilizzazione, è comunque colorata e coerente con il fittizio universo creato dai ragazzi di Roll7, oltre che in grado di garantire una fluidità ancorata ai 60 frame al secondo. Peccato solo per una community online al momento un po’ scarna, che mi auguro possa crescere quanto prima, magari in concomitanza degli update già promessi dal team. Vero che, in caso di attese prolungate in fase di matchmaking, i BOT vengano utilizzati per rimpiazzare i posti in squadra vacanti, ma i limiti evidenziati poco sopra in questo senso rimangono.

Laser League è il classico titolo immediato, in grado di trasformare i classici “5 minuti e poi smetto” in sessioni fiume. Semplice da metabolizzare, ma non per questo privo di una sua precisa identità, il nuovo lavoro Roll7 può essere criticato solo sul versante dei contenuti, invero limitati alla solo componente competitiva. Sul lato del gameplay, invece, si possono muovere ben pochi appunti a questa azzeccata produzione, capace come è di risultare sempre appassionante e divertente.