Recensione Lamiere contorte ed esplosioni con Twisted Metal
Annunciato durante la conferenza Sony dell'E3 2010, l'uscita di Twisted Metal ha scaldato gli animi della maggior parte dei videogiocatori americani. Per quanto l'accoglienza del vecchio continente sia stata sempre più moderata, in America la serie è diventata un vero e proprio fenomeno di culto. E non è una supposizione, perfino lo stesso David Jaffe, più conosciuto per il contributo alla serie God of War, lo conferma. Riuscirà questo nuovo episodio a farci cambiare idea?
di: Chris "matetrial" CalvielloAnnunciato durante la conferenza Sony dell’E3 2010, l’uscita di Twisted Metal ha scaldato gli animi della maggior parte dei videogiocatori americani. Per quanto l’accoglienza del vecchio continente sia stata sempre più moderata, in America la serie è diventata un vero e proprio fenomeno di culto. E non è una supposizione, perfino lo stesso David Jaffe, più conosciuto per il contributo alla serie God of War, lo conferma. Riuscirà questo nuovo episodio a farci cambiare idea?
Chi si rivede
Erano quasi undici anni che non si rivedeva il brand Twisted Metal, ovviamente se escludiamo l’episodio portatile uscito su PSP nel 2005 e poi convertito tre anni dopo per PS2. Uno dei principali artefici del suo successo è la complessità del gameplay che Jaffe ha voluto riproporre in modo quasi invariato anche nel suo ultimo lavoro. Ma cos’è esattamente Twisted Metal? Tecnicamente un mix tra un racing arcade e uno sparatutto, praticamente un titolo esagerato, frenetico e adrenalinico in grado di scatenare brutali scontri tra veicoli all’interno di arene piene zeppe di armi da raccogliere, nemici da uccidere e tanti power-up. Ma risulta difficile parlare di Twisted Metal senza scindere la parte in singolo da quella multigiocatore, non tanto per il fattore gameplay, quanto invece per la sostanziosa differenza di contenuti che li distingue.
La parte offline ci mette davanti a tre piccoli racconti che compongono il plot principale, ciascuno dedicato ad un personaggio storico della saga. Troviamo dunque il folle clown omicida Sweet Tooth, la schizofrenica Dollface e lo spietato Mr. Grimm. Questi si cimenteranno nel torneo promosso da Calypso, l’incarnazione del male scesa sulla terra. La campagna si svolge attraverso una serie di eventi che sostanzialmente prevedono scontri all’ultimo sangue contro diversi e agguerriti avversari.
Prima di scendere nell’arena si avrà la possibilità di selezionare tre vetture tra tutte quelle disponibili nel garage (più di una dozzina): si va da un enorme pneumatico al classico furgoncino dei gelati, passando per vetture quasi normali come la moto o l’elicottero, ognuna caratterizzata da abilità, statistiche e armi diverse. In qualsiasi momento, entrando all’interno del garage dello stage, è possibile cambiare al volo la propria vettura con una delle altre due selezionate in principio.
A beneficiarne è dunque la varietà che, grazie anche ad un vastissimo arsenale sparso per le mappe, fra missili a ricerca, razzi incendiari e bombe adesive, renderà ogni scontro sempre avvincente. A ciò si aggiungono inoltre tre bonus a disposizione di ogni concorrente, attivabili ad intervalli regolari, ossia una scossa che paralizza per qualche secondo i motori avversari, mine che scoppiano al passare di un nemico e uno scudo per limitare momentaneamente i danni.
Al classico deathmatch tutti contro tutti, si inseriscono i Juggernaut, potenti nemici che rilasciano nella mappa un ulteriore contendente a intervalli regolari, e le gare vere e proprie che diventano sfide di velocità e strategia all’interno di circuiti pieni zeppi di checkpoint ma anche di ostacoli, dove non basterà essere rapidi ma occorrerà un pizzico di astuzia per evitare di essere buttati fuori pista sotto la pioggia di proiettili degli avversari.
Nel complesso la campagna in singolo risulta abbastanza godibile, grazie a una trama interessante e alla presenza di impegnative boss battle. Le uniche pecche sono rappresentate da una scarsa durata e da un bilanciamento non convincente delle vetture che ci porterà spesso a scegliere lo stesso trio evento dopo evento.
Twisted Metal, tuttavia, dà il meglio di sé online dove fino a 16 giocatori possono darsi battaglia nelle più classiche delle modalità come team deathmatch o tutti contro tutti, oppure in game mode più articolate come Hunted, nella quale un giocatore viene designato come preda e avrà come avversari tutti gli altri utenti, o ancora Nuke, sicuramente la più complessa. Questa modalità a squadre ha come scopo finale la cattura del leader avversario e caricare, uccisione dopo uccisione, un missile per poi spararlo contro la statua emblema dell’altra squadra.
Rispetto al single player risulta più veloce, spettacolare e divertente, ma soprattutto più corposo, date le circa sette modalità di gioco. Peccato solo per l’assenza della co-op online anche se è possibile affrontare la campagna in split-screen fino a quattro giocatori.
Più fluidità, meno qualità
Da titolo puramente arcade, tecnicamente Twisted Metal non fa urlare di gioia. Gli scenari appaiono poco dettagliati, soprattutto negli ambiti cittadini dove si denota una marcata superficialità, e generalmente il livello degli elementi di contorno risulta basso. Tuttavia i 60 fps rimangono saldamente stabili anche nelle situazioni più caotiche dove, tra palazzi che crollano, razzi che esplodono e bolidi che sfrecciano, viene garantita la massima fluidità. Le vetture godono di un buon dettaglio, così come gli effetti speciali che mostrano una distruttibilità parziale da non sottovalutare. La varietà di gioco è inoltre sostenuta dagli scenari che spaziano da zone innevate fino ad aree aride e desertiche, passando per centri urbani piene di vetture, pedoni ed edifici. Ambientazioni dalle dimensioni molto estese e piuttosto complesse per quanto riguarda il level design. Ce n’è davvero per tutti i gusti.
Insomma, la qualità non proprio eccellente della grafica passa in secondo piano, soprattutto per via del divertimento che il gameplay è in grado di offrire, sorretto da una importante fluidità.
Per quanto riguarda il comparto sonoro, la tracklist di brani offerti si appoggia esclusivamente sul genere metal, scelta che si sposa perfettamente col ritmo frenetico del gioco. Ottimo anche il doppiaggio in italiano e, per concludere, si segnalano ottimi effetti sonori soprattutto per quanto riguarda le fragranti esplosioni.
Commento finale
Twisted Metal torna su console Sony con lo stesso stile di sempre. Se all’inizio potrà sembrare un po’ caotico e scomodo nei comandi, una volta metabolizzato il gameplay mostrerà tutte le sue carte vincenti: divertimento, frenesia e varietà. I risultati si amplificano ulteriormente accedendo al comparto online che, pur avendo offerto un servizio scadente nelle prime settimane di lancio, sembra essersi ormai stabilizzato. Ne consigliamo vivamente l’acquisto solo se sfrutterete le potenzialità multigiocatore del titolo. La campagna in singolo, per quanto possa risultare godibile, si esaurisce in poche ore e funge semplicemente da trampolino per le sfide decisamente più caotiche del comparto online.