Recensione J Stars Victory VS Plus
Se come il sottoscritto si è appassionati di manga sin da quando questi videro la luce in terra nostrana nel lontano 1989, ad opera della mai troppo lodata Granata Press, è di certo impossibile resistere al fascino esercitato da Shonen Jump, ovvero la più longeva e famosa fucina di eroi nipponici. Proprio per questa ragione ho amato alla follia il vetusto Jump Super Stars e relativo seguito e, sempre per il medesimo motivo, non potevo che essere esaltato dall’arrivo, stavolta anche nel tanto bistrattato occidente, di J Stars Victory VS Plus. Siamo sinceri, chi non ha mai sognato di far prendere a sberle l’odioso (almeno per me, quasi quarantenne) Naruto dall’immortale ed inimitabile Kenshiro?
di: Simone CantiniSe come il sottoscritto si è appassionati di manga sin da quando questi videro la luce in terra nostrana nel lontano 1989, ad opera della mai troppo lodata Granata Press, è di certo impossibile resistere al fascino esercitato da Shonen Jump, ovvero la più longeva e famosa fucina di eroi nipponici. Proprio per questa ragione ho amato alla follia il vetusto Jump Super Stars e relativo seguito e, sempre per il medesimo motivo, non potevo che essere esaltato dall’arrivo, stavolta anche nel tanto bistrattato occidente, di J Stars Victory VS Plus. Siamo sinceri, chi non ha mai sognato di far prendere a sberle l’odioso (almeno per me, quasi quarantenne) Naruto dall’immortale ed inimitabile Kenshiro?
Un mondo di botte
Quando si compie lo sforzo di radunare una cinquantina di personaggi provenienti da tre decine abbondanti di differenti manga, è più che logico aspettarsi una certa sufficienza per quanto concerne l’ideazione di un contesto in grado di giustificare una simile orgia cartacea. E J Stars Victory VS Plus non compie certo alcuno sforzo volto a sovvertire tale concetto, rendendo quasi superflui i motivi che porteranno Seya, Goku, Toriko e tanti altri a scendere sul campo di battaglia: nel corso dello story mode una non meglio precisata divinità deciderà di riunire alcuni dei più importanti personaggi apparsi sulle pagine di Shonen Jump, invitandoli a partecipare ad un torneo di arti marziali. Solleticati dall’idea di veder esaudito il loro più grande desiderio, questo è difatti il premio riservato al vincitore, i protagonisti di questi manga di successo inizieranno a girovagare per il mondo, nel tentativo di guadagnarsi l’accesso alla tenzone e divenire così i più forti. Questa, in soldoni, è l’esile trama attorno al quale ruota la modalità Avventura J che, a causa di una narrazione sin troppo superficiale ed una struttura parimenti approssimativa, servirà unicamente da gigantesco tutorial, oltre che a racimolare il quantitativo di crediti sufficienti a sbloccare tutti i vari personaggi e i set di Carte J utili a potenziarne le caratteristiche. Questo è un vero peccato dato che l’idea di base, che vede fondere la natura di picchiaduro a squadre con una struttura che ricorda tanto i jrpg (incontri casuali e missioni secondarie comprese), avrebbe potuto offrire senza dubbio un coinvolgimento maggiore rispetto al monotono susseguirsi di incontri dalla difficoltà decisamente sotto la media che ci siamo trovati ad affrontare. E a poco serve che questa avventura possa essere affrontata dal punto di vista di quattro personaggi differenti (Rufy, Ichigo, Naruto e Toriko), dato che le vicende narrate e il susseguirsi degli eventi sono praticamente gli stessi in ognuno dei casi. Magari se il tutto fosse stato strutturato in una maniera più intelligente, seppure meno longeva, prendendo spunto anche da quanto visto nel recente Mortal Kombat X, di sicuro J Stars Victory VS Plus ne avrebbe guadagnato in personalità e divertimento.
Mazzate in compagnia
Fortunatamente alla modalità Avventura J, Spike Chunsoft ha pensato bene di affiancare ulteriori opzioni di gioco, seppur non troppo dissimili da quanto è possibile sperimentare nei quattro story mode: Verso la Vittoria ci propone il consueto elenco di combattimenti, ambientati in differenti luoghi di gioco, caratterizzati però da alcuni obiettivi in game, basilari bivi pseudonarrativi e (fortunatamente) un leggero incremento della difficoltà complessiva; inedita feature riservata all’uscita occidentale del gioco è la modalità Arcade che, in questo caso, strizza l’occhio alle Torri tematiche già viste ed apprezzate nel già citato Mortal Kombat X. Presente anche la possibilità di dare vita a scontri rapidi, oltre che l’immancabile funzionalità competitiva online. Proprio su questo ultimo aspetto mi trovo, però, impossibilitato ad esprimere un parere, dato che in quasi 5 giorni di prova intensa non sono mai riuscito ad incrociare i pugni con alcun giocatore: assenza effettiva di player online, oppure netcode da rivedere? Chissà. Fortunatamente non manca la possibilità di giocare tutte le altre modalità tramite l’oramai quasi defunto split screen: ed è in compagnia di un amico in carne ed ossa che J Stars Victory VS Plus riesce a dare il meglio di sé.
Fulmine di Hokuto!
Esaurita la disamina dei contenuti è giunto, finalmente, il momento di inquadrare le meccaniche di gioco di questo J Stars Victory VS Plus: il titolo distribuito daNamco Bandai altro non è che un beat’em up a squadre tridimensionale dalle meccaniche decisamente semplici. Forse anche troppo. Ogni personaggio potrà contare su due tipologie di attacco base (forte e debole), la cui alternanza darà vita a basilari combo. A questi si vanno ad aggiungere un colpo volto a spezzare la guardia dell’avversario, una spazzata e tre differenti attacchi speciali. A rimpinguare il novero di colpi disponibili ci pensa l’utilizzo di un personaggio di supporto, richiamabile ogni tot secondi, a cui va ad aggiungersi l’immancabile super mossa, qua chiamata Furia V, che si attiva in seguito al riempimento di una speciale barra, il cui completamento è subordinato all’andamento del match. Tutto quanto, data anche la natura scanzonata del gioco, garantisce un divertimento quasi immediato, data la semplicità di fondo del combat system. Questo però è anche il limite più grande dell’intera produzione, dato che già dopo poche ore di gioco saranno state sviscerate tutte le possibilità tattiche offerte da J Stars Victory VS Plus e si andrà avanti più per la voglia di vedere in azione i vari personaggi che altro. Anche le differenti arene disponibili (circa una dozzina) fanno ben poco per aumentare l’interesse: ispirate ad alcuni dei manga presenti nel gioco, queste fungeranno unicamente da anonime cornici allo scambio di colpi. E a poco serve che siano ampiamente ricolme di elementi distruttibili, dato che la loro utilità sarà, nella maggior parte dei casi, unicamente scenica.
Fumetti d’epoca
Data la sua natura crossgenerazionale era quanto mai incauto pensare di trovarsi al cospetto di una realizzazione tecnica di primo ordine. Specie su PS4, difatti, il gioco risente pesantemente del suo essere stato progettato in origine per PS3 e PS Vita: sull’ultima console di casa Sony l’impatto estetico non è certo dei migliori, complice una modellazione poligonale ed un insieme di texture che non fanno nulla per nascondere le proprie origini old gen. Decisamente sotto tono anche le varie schermate statiche che accompagnano gli aspetti narrativi di gioco, dalla realizzazione spesso approssimativa e funestate da un fenomeno di aliasing davvero inspiegabile. Da questo punto di vista ad uscirne vincitrice è la versione per PS Vita che, complice le dimensioni contenute dello schermo, riesce a mascherare in maniera quasi ottimale tali magagne, oltre che a ben sposarsi con la natura mordi e fuggi degli scontri. A risollevare le sorti di un comparto tecnico non certo eccelso ci pensa la fluidità dell’engine che, grazie ai suoi granitici 60 frame al secondo, riesce comunque a garantire un’azione sempre spettacolare, seppur resa talvolta più caotica da una telecamera non proprio user friendly. Nulla da dire in merito al comparto audio, forte di un doppiaggio in lingua nipponica (interamente sottotitolato in italiano) che si può vantare delle voci originali, oltre che di un ricco numero di brani che ben si sposano con l’azione di gioco.
Difficile consigliare senza riserve J Stars Victory VS Plus. È indubbio che il fascino della produzione risieda quasi completamente all’interno dei vari universi narrative che ospita, finendo per essere un omaggio al fan service più sfrenato piuttosto che un ottimo picchiaduro. Ovvio che se non siete fan di Naruto e compagnia difficilmente troverete degli stimoli a sviscerare la produzione Spike Chunsoft e, se fosse questo il caso, fareste senza dubbio meglio a volgere i vostri risparmi altrove. Se invece l’idea di controllare gli eroi che hanno decretato il successo di Shonen Jump è così forte da farvi chiudere un occhio sugli evidenti limiti diJ Stars Victory VS Plus, sentitevi pure liberi di aumentare di 10 punti il voto che trovate più in basso e preparatevi ad un overdose di Hokuto Shinken, Fulmini di Pegasus e Onde Concentriche. E magari aggiungetemi alla lista amici che vediamo di dare anche uno sguardo al multiplayer online…