Recensione Hyper Void
Giusto qualche recensione fa mi ero soffermato a sottolineare il mio smisurato amore per i sempre più imperanti twin stick shooters di stampo fantascientifico, pertanto penso sia inutile sottolineare come l’arrivo in redazione del codice di Hyper Void sia stato accolto con estrema gioia: finalmente avrei potuto cimentarmi in uno shoot’em up dalla struttura più canonica, senza dover per forza di cose mettere a dura prova la resistenza dei miei pollici. Evviva!!
di: Simone CantiniGiusto qualche recensione fa mi ero soffermato a sottolineare il mio smisurato amore per i sempre più imperanti twin stick shooters di stampo fantascientifico, pertanto penso sia inutile sottolineare come l’arrivo in redazione del codice di Hyper Void sia stato accolto con estrema gioia: finalmente avrei potuto cimentarmi in uno shoot’em up dalla struttura più canonica, senza dover per forza di cose mettere a dura prova la resistenza dei miei pollici. Evviva!!
Cosa resterà degli anni ’80?
Realizzato dai canadesi ragazzi di IN|Framez, Hyper Void mi ha riportato sin dal primo avvio agli albori della mia carriera videoludica, un roseo periodo in cui l’ottimismo fanciullesco cullava le mie sessioni blastatorie in compagnia di Buck Rogers: Planet of Zooms. Quella manciata quasi monocromatica di pixel che formavano la nostra scattante navetta, rigorosamente inquadrata alle spalle, è emersa prepotentemente dagli abissi reconditi della mia memora non appena è iniziato il primo livello di gioco. Parimenti, a reminiscenze così distanti nel passato, si sono sovrapposte le immagini di Tempest (che forse voi più giovincelli ricorderete se chiamato TxK). L’azione di gioco, difatti, è tutta collocata all’interno di ambienti interamente tridimensionali, la cui superficie di azione, oltre che in orizzontale, a seconda dei vari stage permette di ruotare lungo tutto il perimetro del livello, consentendo margini di manovra decisamente più complessi. Ovviamente tali possibilità motorie sono strettamente legate a doppio filo alle forze aliene che saremo chiamati a debellare grazie alle bocche da fuoco alloggiate a bordo della navetta. Queste ultime sono suddivise in tre differenti modalità di fuoco, ognuna dotata di potenza e precisione differente, il cui impiego però non può essere indiscriminato, bensì tarato in base al quantitativo di potenza assorbita. La nostra navicella, difatti, sarà dotata di un generatore, la cui capacità andrà diminuendo man mano che vomiteremo proiettili e che necessita di una brevissima pausa per essere ricaricato. Tale aspetto, grazie ad una difficoltà complessiva decisamente sopra la media, rende gli scontri a fuoco estremamente tattici, in virtù del fatto che non sarà mai saggio gettarsi a capofitto nella lotta, bensì diverrà necessario scegliere in maniera oculata quando fare fuoco e quando limitarsi unicamente ad evitare gli avversari. Questi ultimi presentano una caratterizzazione assai varia per quanto concerne movenze e capacità offensive: alla classica carne da macello si alterneranno kamikaze a ricerca, lancia mine vulnerabili a fasi alterne, esseri in grado di infettare il nostro velivolo alterandone i comportamenti, boss di fine livello e tanti altri ancora. La varietà, da questo punto di vista, non manca di certo e i 29 livelli di cui è composto Hyper Void, complice un sistema di classifiche online e stage segreti da sbloccare, vi terranno impegnati per un più che discreto quantitativo di ore.
Velocità prima di tutto
Quando si parla di produzioni simili, vuoi per budget che per tipologia di gioco, la resa grafica passa decisamente in secondo piano, in favore della fluidità di gioco. Sotto questo aspetto Hyper Void non tradisce le attese, presentando un comparto estetico che, seppur non facendo gridare per lo stupore, garantisce un’azione di gioco ancorata ai 60 frame al secondo. Tutto il resto è quanto mai minimale, ma efficace, anche se una maggiore caratterizzazione visiva degli avversari non avrebbe guastato. In linea con l’ambientazione il comparto audio, che può vantare una soundtrack elettronica al punto giusto.
Se cercate una versione rimodernata del caro e vecchio Space Harrier, Hyper Void potrebbe fare davvero al caso vostro: sborsando 9,99 Euro vi porterete a casa uno shoot’em up solido che, seppur lontano dai vertici della categoria, riuscirà ad intrattenervi in maniera più che onesta, grazie ad un mix di azione, strategia e frenesia decisamente ben calibrato. Si poteva osare di più? Sicuramente sì, ma non per questo è giusto sorvolare sull’effettiva bontà della produzione IN|Framez.