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Recensione Hotline Miami

Un gioco fuori di testa, violento, psichedelico, capace di stupire sempre. Questo è Hotline Miami, un action bidimensionale che per certi versi ricorda i vecchiGTA, solo con uno stile tutto suo, in grado di rapire il giocatore. Se le atmosfere folli sono le vostre preferite, vi piace menare le mani contro sgherri di ogni tipo e vi interessa vestire i panni di un assassino professionista, questo titolo potrebbe fare al caso vostro.
Ma se volete saperne di più leggete la recensione di Console-Tribe a cura di Giorgio "Nadim" Catania!

di: Giorgio "Nadim" Catania

L’altra sera è stata piuttosto tranquilla e piacevole. Una pizza calda, un salto al bar per bere un buon drink, una videocassetta in noleggio e, dopo una giornata di duro lavoro, a letto a dormire per riposare. Una notte senza sogni, l’ideale per recuperare le forze e svegliarsi la mattina successiva carichi di energie. Ci si alza dalla branda, ci si veste e poi si va ad ascoltare la segreteria telefonica. C’è un singolo messaggio, in cui si riceve un indirizzo e delle direttive precise. Non rimane che dirigersi alla macchina, andare sul posto, mettersi la maschera preferita e massacrare senza pietà tutti coloro all’intero dell’edificio designato. Con mazze da baseball, piedi di porco, coltelli, pistole, fucili a pompa o mitragliatrici, poco importa.
Poi si torna alla macchina e si fa un giro rilassante per la città. Si va al supermercato a comprare qualcosa da mangiare e ci si fionda di nuovo nel proprio appartamento, per rilassarsi un po’ e tornare tra le coperte. Perché è certo che, tra qualche giorno o magari l’indomani, ci sarà un nuovo messaggio nella segreteria telefonica e un nuovo lavoro da portare a termine. Questo è quello che ci insegna, senza mezzi termini, l’action bidimensionale dal ritmo adrenalinico e dall’atmosfera folle di Dennaton Games, il tanto apprezzato Hotline Miami. Pronti a fare stragi nella metropoli statunitense?

Cavalli, polli, maiali e conigli

Le regole in Hotline Miami sono semplici, anzi no, semplicissime. Il protagonista è nel suo appartamento. Il primo obiettivo è quello di ascoltare la segreteria telefonica con attenzione e scoprire la meta del suo prossimo incarico. Una volta fatto il giocatore, scese le scale del proprio palazzo e salito in macchina, raggiunge un appartamento, un locale, un hotel o una discoteca. Prima di entrare deve decidere quale maschera far indossare al proprio protagonista per nasconderne il volto: hanno tutte le forme di teste di animali, ognuna con abilità bonus particolarmente utili in base alle circostanze. Quella del lupo permette di portare con sé fin dall’inizio un coltello, quella del cavallo di aprire con estrema violenza le porte, la giraffa di poter vedere più da lontano, il collie di non attirare la furia dei cani, e così via.
Una volta scelta la maschera preferita, inizia la missione. Lo scopo? Uno solo: uccidere chiunque sia all’intero del palazzo, senza alcuna remora. La visuale dall’alto, dallo stile tipico dei GTA dei vecchi tempi, aiuta molto in tal senso, permettendo di avere una discreta visuale delle stanze e dei corridoi da percorrere. Toccando lo schermo con le proprie dita è possibile spostare la telecamera e poter osservare ancora un po’ più distante, in modo da avere un quadro della situazione più preciso. Muovendo le levette analogiche si sposta il protagonista e la direzione verso cui lui mira. Con i tasti dorsali si raccolgono gli strumenti di morte disseminati ovunque e li si utilizza su qualcuno, o glieli si lancia contro se lo si preferisce.
Il tempo di studiare brevemente i percorsi degli scagnozzi disseminati un po’ ovunque e comincia il massacro. Si possono stordire i nemici a mani nude e poi finirli, gli si può fracassare il cranio con oggetti contundenti, li si può sbudellare con armi da taglio o gli si può sparare contro con sputafuoco di ogni tipo, la varietà di certo non manca. Utilizzando pistole e fucili ovviamente si attira l’attenzione degli sgherri nelle vicinanze, altrimenti si può continuare ad agire indisturbati, a patto di non essere visti da qualcuno.
Come si sarà capito basta un singolo colpo per eliminare le persone, ma questo vale anche per il protagonista: un solo proiettile, un solo colpo ben piazzato – a meno che non si indossi la maschera dell’elefante – o un solo morso di cane e si finisce all’altro mondo. Ma poi basta premere un tasto e si riparte qualche stanza prima, pronti a distribuire nuovamente morte. Il gameplay del titolo obbliga quindi a ripetere più e più volte gli stage prima di poterli superare con successo, senza penalizzare eccessivamente ma senza nemmeno facilitare la vita. Sta al giocatore scovare di volta in volta la strada più sicura per proseguire, la tattica migliore per uccidere tutti i nemici, le armi più adatte per continuare senza intoppi. Si sbaglia e si muore? Nessun problema, in un secondo si ricomincia.
Il sistema in un primo momento potrebbe sembrare punitivo, ma così non è. Dopo pochi minuti si capisce infatti che morire è una costante in Hotline Miami, e si cominciano ad apprezzare le meccaniche che invitano a provare e a ripetere il tutto fino a che non si consegue il proprio obiettivo. Trasformando tali meccaniche di gioco in una sorta di droga, in grado di dare assuefazione. Che, a ben pensarci, è perfettamente in linea con l’atmosfera che permea il resto della produzione.

Visioni inquietanti e droghe pesanti

La storia dietro ad Hotline Miami è quasi inesistente, scandita da poche e brevi sequenze di intermezzo in cui il protagonista parla a dei loschi figuri incappucciati con maschere uguali alle sue. Questi momenti sono conditi da dialoghi – non parlati, ma sottotitolati solo in inglese – piuttosto allucinati. In grado di conferire, assieme alle altrettanto strane sequenze successive ai massacri e ambientate nei locali pubblici, un senso di perenne follia alle gesta del nostro anti-eroe, assassino di giorno e persona qualunque di notte.
Il comparto audio non fa che esaltare il tutto con musiche adatte allo scopo, dal ritmo sempre calzante durante le scene d’azione, lente ma ritmate nelle brevissime serate di svago. A completare il quadro ci pensa uno stile grafico bidimensionale volutamente pixelloso, dal gustoso stile retrò che ci si aspetta da un prodotto simile, che riporta alla mente nuovamente i celebri GTA del passato.
In altre parole Hotline Miami si distingue non solo per la sua estrema violenza – fatta da pestaggi, sgozzamenti, squartamenti, decapitazioni – ma soprattutto per un’atmosfera unica, che potrebbe piacere tantissimo al giocatore quanto potrebbe venire alla noia dopo poco, a seconda dei gusti. Una cosa però è certa: il gioco è divertente ed invoglia ad andare avanti, giusto per scoprire le nuove maschere e armi da sbloccare, per affrontare i nuovi e ingegnosi livelli – che assomigliano a puzzle da risolvere con calma – o per ottenere punteggi e risultati migliori che in passato. Il tutto ad un prezzo piuttosto contenuto, che permette di avere contemporaneamente la versione per PS3 e per PS Vita del titolo.
Lasciarsi sfuggire questa piccola perla sarebbe davvero un peccato, poco ma sicuro.