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Recensione Horizon Chase 2

di: Simone Cantini

Lo confesso, quando Horizon Chase 2 venne annunciato in esclusiva per Apple Arcade rosicai di brutto, visto quanto avevo apprezzato la prima incursione del racing di casa Aquiris. Un sentimento che trovò una benvenuta inversione quando si seppe dell’acquisizione del team da parte di Epic Games, segno evidente di come l’esclusività avrebbe potuto ben presto tramutarsi in una release multipiattaforma (confermata dall’approdo su Switch qualche mese fa). È facile, pertanto, immaginare la mia felicità non appena è giunto il comunicato relativo alla data di uscita ufficiale delle versioni PlayStation e Xbox del gioco, di cui vi parlo proprio qua sotto in questa, da me, tanto attesa recensione.

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Piatto ricco mi ci ficco!

Bigger is better, e così dicendo potrei chiudere tranquillamente qua la questione in merito alla disamina di Horizon Chase 2. In queste tre semplici parole, difatti, sono racchiusi i passi avanti compiuti da Aquiris nel confezionare la nuova iterazione del suo corsistico di stampo smaccatamente arcade. Sin dall’avvio, difatti, non possono che saltare all’occhio del giocatore le nuove opzioni ludiche disponibili, capaci di ampliare la rodata formula a base di scontri multiplayer (in locale) e la canonica campagna, scandita da gare ambientate nei più disparati luoghi del pianeta. Due formule presenti anche in questo caso, sia chiaro, già da sole capaci di regalare ore ed ore di spassoso divertimento, tra sportella e sgasate all’ultima curva. La progressione single player torna in tutta la sua abbondanza, grazie ad una serie di 55 corse, in cui non mancheranno comunque alcune interessanti novità.

Si parte dalla presenza di un set di veicoli, il cui numero si amplierà accumulando crediti, gettoni e podi, ognuno legato ad un proprio sistema di progressione che, all’accumulo di punti esperienza andrà ad accompagnare lo sblocco di elementi estetici (da acquistare tramite la valuta in-game), ma anche di potenziamenti in grado di accrescere la prestazione del bolide di turno.Le stesse gare, inoltre, si presentano all’appello in forma decisamente smagliante, grazie ad un design dei tracciati sempre piacevole, percorsi alternativi e la presenza di gare a tempo in grado di spezzare la monotonia della corsa al gradino più alto del podio. Il tutto, ovviamente, potendo contare sulla presenza delle classifiche online, da sole in grado di fornire il giusto incentivo a limare ogni nostra prestazione.

Chi non sgasa in compagnia…

Piatto forte di Horizon Chase 2, comunque, è l’introduzione del comparto multigiocatore online che, grazie anche alla presenza del cross-play tra piattaforme, è in grado di regalarci un’esperienza davvero coinvolgente e senza barriere. Per quanto non certo innovativo nelle sue fondamenta, il multiplayer riesce ad ampliare a dismisura la già corposa longevità base, grazie ad eventi a tempo dedicati, tornei e molto altro. Ed il tutto è accompagnato anche da degli sblocchi cosmetici, ed altre ricompense, che saranno legati ad una sorta di piccolo season pass, i cui segmenti potranno essere conquistati semplicemente portando a termine i task che, di volta in volta, il gioco ci proporrà.

Insomma, tutto è più bello e corposo in Horizon Chase 2, anche se è giusto mettere in luce due piccoli passi indietro compiuti dal titolo, sicuramente benvenuti per un pubblico in cerca di una racing scacciapensieri: il primo è rappresentato dall’eliminazione del consumo di carburante, che rendeva più tattico l’approccio alle gare, oltre a richiedere uno studio del posizionamento delle taniche sul tracciato per evitare di rimanere a secco sul più bello. Il secondo ridimensionamento è legato ad un abbassamento del livello di sfida generale, in virtù di una IA che, per quanto sempre pronta a metterci i bastoni tra le ruote, è risultata molto più arrendevole di quanto ricordassi. Difetti insormontabili o accettabili compromessi in ottica di accessibilità? Lascio a voi la scelta.

La semplicità paga

Pur non rinunciando in alcun modo al suo peculiare stile grafico acido e semplice, il comparto estetico di Horizon Chase 2 non potrà che fare la felicità dei vostri occhi, grazie ad un mondo di gioco ancor più colorato e dettagliato che in passato. I tracciati, per quanto delineati per mezzo di geometrie molto semplici, colpiscono nel segno per cura realizzativa, oltre che per varietà degli ambienti stessi. Fa anche piacere constatare l’introduzione dell’orario e del meteo dinamico che, sebbene non abbiano assolutamente alcun tipo di influenza diretta sulle prestazioni del nostro mezzo, riescono a mettere in scena momenti davvero intriganti da vedere: neve, tempeste di sabbia e pioggia sono solo alcuni esempi di ciò che è in grado di movimentare, puramente a livello estetico, le nostre scorribande in compagnia di Horizon Chase 2. Fedele al proprio passato è risultato essere anche il comparto sonoro, che ha nella calzante soundtrack ad opera del solito Barry Leitch un ulteriore elemento di pregio. Torna anche la localizzazione testuale nella nostra lingua che, per quanto minimale in un titolo del genere, mi sento sempre in dovere di premiare senza riserve.

Mi e ci ha fatto attendere un po’ la versione console di Horizon Chase 2, ma dopo aver trascorso un discreto numero di ore in sua compagnia (valore destinato sicuramente ad aumentare), non posso che confermare come l’attesa sia stata decisamente ripagata. Al netto di alcune piccole semplificazioni generali, difatti, il nuovo lavoro firmato Aquiris non fa altro che espandere e migliorare ulteriormente le già solide basi gettate dal suo predecessore, consegnandoci un racing game di stampo fortemente arcade divertentissimo e longevo. Alla solita campagna single player, comunque soddisfacente e corposa, fa da sponda il comparto multigiocatore finalmente capace di andare oltre il locale, e di abbracciare finalmente anche il mondo della rete. Condite il tutto con un buon parco auto, una realizzazione tecnica semplice ma d’impatto, ed avrete chiaro come sarebbe davvero un peccato stare lontani da Horizon Chase 2, soprattutto se amate le esperienze corsistiche spensierate, ma non per questo meno divertenti.