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Recensione Hogwarts Legacy

di: Marco Licandro

Potterheads, e non, il momento è arrivato. Da mezzanotte del 7 febbraio, i giocatori che avranno preordinato la versione deluxe digitale di Hogwarts Legacy, nuovo titolo basato sull’universo di Harry Potter, potranno finalmente addentrarsi in uno dei titoli sicuramente più attesi dell’anno. Ma cos’è Hogwarts Legacy? Vi lasciamo al trailer così da darvi una idea, e ci addentreremo nella recensione.

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Benvenuti nel Wizarding World

La saga di Harry Potter è sicuramente conosciuta anche da chi non ha mai aperto un libro in vita sua. Le vicende del bambino sopravvissuto sono entrate nella mente e nel cuore di chi le ha vissute, e ha creato una generazione di Potterheads, legatissimi ai personaggi, ma soprattutto ai luoghi magici di questo mondo alternativo dove alcuni esseri umani nascono con il dono della magia, e possono quindi controllarla. Proprio come accade per saghe come Star Wars, dove anche non essendo coinvolti gli Skywalker è possibile generare storie nell’universo dove il tutto è ambientato, lo stesso accade per Hogwarts Legacy.

Il Wizarding World è il brand di Warner Bros legato appunto all’universo potteriano, dove non necessariamente sono presenti Harry o i suoi compagni, e non necessariamente si svolge negli stessi anni della celebre saga. Abbiamo già visto dai film di Animali Fantastici come il mondo magico sia l’effettivo protagonista, ancor più di quanto possano esserlo i personaggi che ci abitano, e lo confermeremo ancora di più in questo nuovo titolo per console e pc, ambientato alla fine del 1800, e sviluppato da Avalanche Software sotto l’etichetta Portkey Games.

La bellezza di questa epoca è proprio il fatto che avremo a disposizione una storia completamente nuova, con un nostro eroe personalizzato, personaggi mai visti prima d’ora, ma soprattuto con le bellissime ambientazioni rese reali grazie ai film, le quali saranno più magiche che mai. Luoghi vivi, iper dettagliati, vasti, ed iconici, con piccole differenze che gli donano un tocco leggermente più antico.

Preparatevi a far crescere l’hype, perché da qui in poi le cose andranno solo a migliorare.

Molto più che Hogwarts

Non faremo spoilers né parleremo troppo della trama, per evitare di rovinarvi l’eccitazione delle prime ore di gioco, ma vi possiamo già annunciare, come disse Olivander ad Harry quando prese in mano la sua prima bacchetta, che possiamo aspettarci grandi cose da questo titolo. Il personaggio principale potrà essere personalizzato a proprio piacimento, scegliendo senza nessuna limitazione alcuna il sesso, il colore della pelle, tratti del viso, capelli, fino alla voce, e scegliere se essere assegnati al dormitorio maschile o femminile, a prescindere dai tratti del nostro personaggio. Una grande apertura dal punto di vista del genere, che fa sì che qualsiasi giocatore possa sentirsi rappresentato al meglio nel suo viaggio per diventare un esperto mago o strega.

L’impatto visivo è assolutamente strepitoso. Su console di nuova generazione avremo a disposizione tre modalità, partendo dalla predefinita Alta Fedeltà, che garantisce risoluzione in 4K e buon framerate, passando per Performance che favorisce le prestazioni, fino ad arrivare alla mia preferita in assoluto che è Alta Fedeltà con Ray Tracing. Quest’ultima pesa sicuramente sui frame per secondo, che in alcune fasi di gioco potrebbero calare, ma è sicuramente quella che più ci lascia a bocca aperta, con riflessi e luci che rendono vivi ogni parete, ogni stanza, ogni filo d’erba, in diverse condizioni meteo, sia di giorno che di notte.

Hogwarts è maestoso, dettagliato, sempre in movimento, praticamente vivo. Le aule sono zeppe di magie scagliate ad oggetti, quadri che non vogliono star fermi, libri che si riordinano da soli, e studenti in ogni dove occupati a far chissà cosa, spesso captando conversazioni su argomenti tipicamente da maghi. Il primo passo sarà sicuramente lo smistamento, che grazie alla connessione con il vostro profilo del sito web WizardingWorld (il vecchio Pottermore) potrà assicurarvi un perfetto match con la vostra casa nonché garantirvi la stessa bacchetta, pur permettendovi di cambiare l’esito così da avere massima libertà di scelta.

Una minimappa ci aiuterà a muoverci nei meandri del castello e del suo cortile, seguendo le missioni primarie, ma inevitabilmente incontrandone secondarie, che potremo essere o non essere in grado di completare a seconda della mole di incantesimi che conosceremo. Particolarità del titolo è il fatto che inizieremo la scuola a partire dal quinto anno, e dovremo quindi studiare e apprendere molte più cose rispetto ai nostri compagni di scuola così da poter stare al passo. Se la mini mappa non bastasse, possiamo aprire quella completa, che ci mostrerà in grigio le zone non ancora scoperte, ma soprattutto ci stupirà per la grandezza del mondo di gioco, che si espande oltre le mura di Hogwarts, rendendo esplorabili Hogsmeade, la foresta proibita, e ancora l’intera valle nei meandri del castello, con i suoi villaggi, le sue paludi, i suoi laghi, le sue montagne, ma soprattutto le sue sfide ed i suoi pericoli.

Il mondo di gioco nelle vostre mani

Hogwarts Legacy è di fondo un RPG di azione open world, molto simile a quanto possa esserlo un Dragon Age, ma che allo stesso tempo è riuscito in svariati momenti a ricordarmi Skyrim. La mole di attività che sarà possibile svolgere, e le possibilità che il mondo di gioco offrono, sono veramente tante e quasi impossibile da elencare e ricordare, rendendo le prime dieci ore ore di gioco praticamente un enorme tutorial, arricchendo il gameplay e istruendoci poco a poco sulle possibilità del da farsi. Potremo andare in classe per apprendere magie, le quali richiederanno come requisito il completamente di alcune missioni, più un minigioco sulla falsa riga dei primissimi titoli di Harry Potter dove dovevamo premere i tasti a tempo per imparare il corretto movimento della bacchetta. E purtroppo è tutto qui. Una volta premuti i tasti corrispondenti, e guidata una freccia lungo il pattern dell’incantesimo, that’s it folks! Non avremo modo di testare a dovere quanto appreso in prove, come ad esempio succedeva nei precedenti giochi di Harry Potter, e ci toccherà semplicemente sperare di poter sfruttare quanto appreso direttamente sul campo, visto che né il professore né le classi daranno indizi su come sfruttarla. I prerequisiti saranno poi missioni a volte un po’ fuori contesto, o comunque fuorvianti e che sembrano atti a rallentare l’apprendimento, piuttosto che una esercitazione sul da farsi, visto anche il basso livello di sfida, caratteristica generale del titolo. Potremo (ed in alcuni casi dovremo) creare, nonché utilizzare pozioni magiche, che daranno svariati buff al personaggio e saranno utili al combattimento, ma potranno anche esserci d’aiuto per l’esplorazione. Grazie alle lezioni di erbologia, avremo modo di utilizzare i vari semi di piante trovati o acquistati così da coltivare Mandragore, piante velenose, e svariati tipi di piante che potranno ad esempio attaccare i nemici ed immobilizzarli. Avremo l’opportunità di addomesticare, nonché cavalcare animali fantastici, oltre al muoverci con il manico di scopa. La Stanza delle Necessità sarà addirittura un nostro spazio esclusivo, completamente personalizzabile a nostro piacimento, quasi come fosse The Sims, evocando oggetti d’arredamento, ma anche altri utili come possono esserlo una stazione per piantare i nostri semi, o delle basi con calderoni per miscelare pozioni. Nel corso del gioco sbloccheremo l’abilità di volare sul manico di scopa, in aggiunta ai viaggi rapidi (circa 5 secondi di caricamento per passare da una zona all’altra della mappa) ovunque troveremo delle fiamme verdi.

L’intero mondo è assolutamente colmo di paesaggi iconici, passaggi segreti, mappe del tesoro, antiche rovine, puzzle logici ed ambientali, nonché nemici di ogni tipo, partendo da maghi oscuri ed estremamente pericolosi, andando per animali feroci, statue animate, e persino vere e proprie prove dove il nostro eroe dovrà dare il meglio di sé utilizzando un tipo di magia del quale pochi ne sono a conoscenza…

Una magia che viene dall’antichità

Sin da subito ci renderemo conto che potremo individuare bagliori, nonché interagire con la magia in una forma che altri maghi veterani non riusciranno neppure ad intravedere. Hogwarts Legacy introduce infatti un tipo di magia, antica e potente, la quale solo alcuni maghi e streghe sembrano essere in grado di vedere, e di conseguenza controllare. Ciò che possiamo dirvi è che il nostro percorso ci porterà in numerosi luoghi, indagando e risolvendo enigmi, nonché andremo a scoprire luoghi magici che ci metteranno alla prova in maniera più o meno letterale, così da rivelare antichi segreti potenzialmente in grado di cambiare, in maniera definitiva, il mondo magico. Se a questo uniamo il fatto che i goblins abbiano iniziato una ribellione contro i maghi, e a capo di essi vi sarà Ranrok, il quale sembra poter utilizzare la magia antica in una maniera mai vista prima per attaccarci e tentare di farci fuori, avrete una idea di quanto la trama sia quindi estremamente rilevante al titolo, in un gioco ricco di dialoghi e scene animate, a metà tra un video game ed un vero e proprio film. La quantità di conversazioni perfettamente doppiate in italiano è assolutamente notevole, e potremo scegliere le domande da fare, ma soprattutto come rispondere, cosa che influenzerà i dialoghi futuri dando l’impressione che le nostre scelte influenzino, in qualche modo, il mondo di gioco, anche se non è proprio così. Non è infatti presente un sistema morale, il che significa che potremo scegliere come comportarci senza che questo cambi in qualche modo lo svolgersi degli avvenimenti.

Nonostante le missioni principali ci guideranno in maniera lineare verso lo svolgimento della trama, la componente RPG del titolo fa sì che queste non possano essere svolte in fretta e furia, in quanto richiederanno un livello minimo di personaggio, nonché la giusta mole di incantesimi e capacità di lotta, spronandoci ad esplorare da soli, effettuare missioni secondarie, risolvere enigmi e prove, e scoprire sempre di più quali sono i limiti della magia antica e come sfruttarla. Sullo stile di Destiny, avremo un menù del personaggio che mostrerà il livello, i punti attacco e difesa, nonché il nostro equipaggiamento. Potremo acquistare, trovare, ed equipaggiare cappelli, sciarpe, guanti, giacche, e cappotti, ognuno con il suo grado, che va da basico a leggendario, organizzati per colore da verde ad arancione, ognuno con il proprio livello. Questo comporterà sicuramente combinazioni a volte bizzarre ed estremamente non estetiche, e per questo verrà a nostro aiuto la possibilità di personalizzare l’aspetto di ogni pezzo d’equipaggiamento con uno che abbiamo acquisito in passato, anche se questo venga venduto. Vendere quello che non utilizziamo sarà essenziale in quanto il titolo ha diversi negozi e possibilità di acquisto relative a pozioni, semi, scope, nonché ricette e pergamene per evocare nuovi elementi nella stanza delle necessità. Alcuni incantesimi di base come Revelio, che fa apparire ciò che è magicamente reso invisibile o nascosto, verranno assegnati al d-pad e saranno sempre presenti. Gli altri incantesimi andranno invece assegnati ad uno dei quattro tasti nella parte destra del pad e azionati tramite grilletto. Ciò significa che avremo a disposizione quattro incantesimi alla volta, da scambiare entrando nell’apposito menù ogni qualvolta che ci sembrerà utile utilizzarne un altro. Troppo poco? Beh sì, effettivamente è scomodo e non proprio pratico, ma a nostro aiuto verranno i talenti, i quali possono sbloccare alcuni tratti, potenziare incantesimi, o sbloccare per l’appunto nuovi slot magie, il tutto con una terribile notizia: non è possibile azzerarli e cambiarli una volta impostati. Se spendete il vostro sudato punto abilità, sarà perso per sempre, e dovrete mantenere ciò che avrete sbloccato a discapito di altro, e vivere con questa decisione.

Questa non è che una delle varie meccaniche di gioco che richiederanno l’uso intensivo del menù, spesso lento nel caricare, tedioso nelle animazioni, e che ci farà perdere un mucchio di tempo addentrandoci in esso per spostarci nella mappa, controllare lo stato delle missioni, cambiare equipaggiamento e sbloccare talenti, o semplicemente visualizzare l’inventario. Sicuramente una delle pecche più grandi, se tralasciamo la piccola enorme mancanza di non avere il Quidditch nel gioco, e consolandoci con il fatto che potremo comunque volare per l’intera area di gioco senza limitazioni.

Expelliarmus!

Parte integrante del gameplay è assolutamente quella relativa ai movimenti, magie, e lotta. Con il nostro personaggio potremo correre, saltare, arrampicarci, scavalcare, interagire con svariati oggetti, nonché entrare e visitare praticamente tutto ciò che ha una porta, entrare all’interno di case o rovine, e scagliare vere e proprie combo di incantesimi ai nemici. Alcuni di essi si proteggeranno con uno scudo di un colore specifico, indizio che ci farà capire che incantesimo lanciare così da romperlo e renderli vulnerabili ai nostri attacchi. Expelliarmus, per disarmarli, Levioso per lanciarli per aria, via con tre attacchi potenti, Accio per trascinarli a noi e successivamente un devastante Incendio per dargli fuoco e scagliarli dall’altra parte della mappa. Assolutamente fantastico, in particolare perché il giocatore può creare le sue proprie combo personalizzate, facendo comunque molta, moltissima attenzione agli altri nemici, che potranno attaccare a distanza o in maniera ravvicinata anche mentre effettueremo i nostri attacchi. Protego verrà in nostro aiuto generando uno scudo, che se attivato correttamente e al momento opportuno potrà addirittura farci scagliare un contrattacco, ma a volte dovremo schivare effettuando una capriola, come i vari Souls ci hanno insegnato, per via di attacchi letali e non bloccabili segnalati da un rapido cerchio rosso. Serviranno quindi riflessi, ma soprattutto attenzione a tutto ciò che accade a schermo durante un combattimento, così da schivare, contrattaccare, e far fuori i nemici, nonché utilizzare pozioni e piante a nostro favore. Le combo da 10 genereranno magia antica che potrà riempire alcuni slot, così da effettuare incantesimi assolutamente fuori di testa e letali contro chiunque osi andarci contro. E non è finita qui. Come abbiamo detto, ognuno creerà la sua propria storia nel mondo di Hogwarts Legacy. Ciò significa che nulla vi impedirà di utilizzare le maledizioni senza perdono, quali Cruciatus, Imperius, nonché il letale Avada Kedavra. A voi la scelta su chi vogliate essere, il gioco non vedrà certo di impedirvelo.

Se c’è una cosa poi che ha caratterizzato sin da sempre i film, è in assoluto la splendida ed iconica colonna sonora, che richiama paesaggi ed emozioni con poche note. Quella del gioco non è assolutamente da meno, e richiama sì le melodie classiche del titolo, ma ne introduce di nuove, rendendo il mondo magico assolutamente unico e caratteristico, trasmettendo le giuste emozioni e passando dai momenti divertenti a quelli maestosi dell’esplorazione, fino a passare a toni oscuri o che richiamano il pericolo, rendendoci partecipi di una esperienza sensoriale arricchita anche dai suoni. Udiremo infatti fruscii di libri e di ali di uccello, fantasmi in lontananza, il chiacchiericcio delle persone, il vento tra gli alberi, lo scrosciare dei fiumi, potendo scegliere il tipo di sistema audio che avremo, partendo dalle cuffie fino all’home cinema, ricreando il Wizarding World ed avvolgendoci in maniera tridimensionale con la stessa attenzione ai dettagli che vedremo a schermo. Se poi vogliate ascoltare un mio consiglio personale, andate nelle impostazioni e disattivate completamente la UI a schermo, togliendo quindi minimappa, indicazione di salute ed incantesimi, e lasciando lo schermo totalmente libero da qualsiasi cosa che non sia il mondo di gioco. Lì veramente vi renderete conto di quanto questo sia un mondo da vivere, da scoprire, con il giusto tempo, senza correre, e senza fretta. Assaporando ogni luogo, ogni conversazione, ogni grotta esplorata, ogni corridoio.

Veniamo al punto

C’è moltissimo da raccontare su Hogwarts Legacy, ma il consiglio più passionale che posso darvi è quello di provarlo voi stessi, prendendovi il tempo necessario per godervi la trama, i personaggi, e le avventure che si scioglieranno di fronte ai vostri occhi, perdendovi nell’innumerevole quantità e qualità di dettagli che Avalanche ha riservato per voi. Ripercorrere le location iconiche della serie è sicuramente una gioia indescrivibile per i Potterheads, ma sono sicuro che anche chi non ha mai guardato neanche un film rimarrà ammaliato dai paesaggi di gioco, con quel tocco conosciuto e nostalgico, e al contempo così diverso e nuovo. Sarò di parte, essendo fan di Harry Potter, ma Hogwarts Legacy arriva quasi ad essere tutto ciò che avreste sempre desiderato giocare. Se ignoriamo mancanze come il Quidditch, o altre lezioni che sarebbe stato bello poter frequentare, il gioco offre comunque un quantitativo enorme di ore per perdervici completamente. Hogwarts Legacy sarà disponibile su console di nuova e vecchia generazione, uscendo inizialmente su Playstation 5 e Xbox Series X|S, e successivamente su Playstation 4, Xbox One, ed infine Nintendo Switch. Non fatevelo scappare.

Edit post-recensione: Dopo aver superato l’hype iniziale, e giocato il gioco un po’ più a fondo, la ripetitività delle missioni e dei combattimenti si è fatta sentire. Nonostante la mole di incantesimi, ci limiteremo a sceglierne 4 principali da utilizzare continuamente, visto che con difficoltà avremo modo di cambiare slot per effettuare le rapide combo, in particolare quando circondati dai nemici. La grandezza della mappa sicuramente sembra poter regalare una grande esplorazione, che però viene meno nel momento in cui ci rendiamo conto della differenza strutturale comparata con la quantità di dettagli presenti in Hogwarts e Hogsmeade, punti centrali del titolo sui quali evidentemente è stato concentrato l’impegno del team. La difficoltà generale rimane tarata verso il basso anche a lungo andare, con la sensazione di poter piombare al centro di un intera armata nemica e praticamente giocare con loro, scagliandoli e distruggendoli uno ad uno. Le maledizioni senza perdono rimangono tali solo nel nome, visto che non vi sono effetti sul personaggio o sul mondo di gioco e potremo fare ciò che ci piace senza nessuna visibile ripercussione. Penso che l’hype dettato dal gioco, ed il poco tempo per recensirlo, ha sicuramente portato a gonfiare il voto di un titolo che sicuramente è divertente e merita, ma che una volta concluso lascia ben poco di cui continuare a parlare.