Recensione Guacamelee! 2
di: Simone CantiniNel 2013 fece la sua comparsa sulla sfortunata PS Vita un mascherato lottatore che, un po’ a sorpresa, riuscì a scuotere debolmente la sonnecchiante ludoteca della portatile Sony. Juan era il suo nome, e la sua spassosa lotta contro il demone Calaca riscosse un tale successo da far in seguito sbarcare praticamente ovunque il titolo firmato Drinkbox. Che torna oggi in un sequel che più sequel non si può sotto il nome, guardate un po’, di Guacamelee! 2.
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Dietro la maschera
Guacamelee! 2 si apre là dove era finito il precedente capitolo, facendoci rivivere seppur in maniera esplicitamente semplificata lo scontro con Calaca. Tutto è bene quello che finisce bene si potrebbe dire, con il nostro Juan che è riuscito finalmente a convolare a nozze con la sua Lupita, la quale gli regalerà due allegri marmocchi. Il tempo, però, passa sempre inclemente, ed il nostro fu luchador si ritrova appesantito nel fisico, oltre che intrappolato in una routine familiare che sembra quasi un’estranea. Ma quando si è eroi una volta lo si è per sempre, quindi ecco che anche una semplice commissione culinaria può finire per trasformarsi nell’ennesima avventur,a che ci porterà a salvare non solo il mondo, ma tutto il Mexiverso. La minaccia, stavolta, ha le fattezze di Salvador, perfido luchador che mira a recuperare i tre ingredienti della Guacamole Sacra, una salsa in grado di conferire poteri inimmaginabili. Inizia così un delirante viaggio tra dimensioni parallele, in cui citazioni sfacciate ed esilaranti saranno all’ordine del giorno (imperdibile quella dedicata a Street Fighter 2!), in quello che si è rivelato un convincente e spassoso metroidvania, dove battute e personaggi completamente fuori di testa ci terranno compagnia per circa 8 ore.
Squadra che vince…
Strutturalmente parlando Guacamelee! 2 si presenta come un sequel fedele in tutto e per tutto al suo predecessore, un riuscito more of the same che, pur basandosi su di un gameplay solido, fa davvero poco per giustificare il numero posto di fianco al titolo. Al solito ci ritroveremo a muoverci all’interno di un mappa dall’estensione considerevole che, come vuole la tradizione del genere, almeno all’inizio non sarà completamente esplorabile, per lo meno fin quando non avremo sbloccato le varie abilità che i ragazzi di Drinkbox hanno preparato per il nostro Juan. E sotto questo punto di vista c’è poco da dire a tutti coloro che hanno già sconfitto Calaca, dato che il parco mosse di Juan non ha subito sostanziali stravolgimenti e ci ripropone in maniera fedele il campionario già sperimentato in passato. Tra uppercut, panciate e testate dalla potenza devastante avremo comunque di che divertirci, ma è innegabile come qualche leggera variazione sarebbe stata gradita, almeno per quanto riguarda la forma umana del nostro luchador di fiducia. Le cose cambiano in maniera sostanziale, per fortuna, non appena torneremo in possesso della facoltà di trasformarci in polli, momento in cui si aprirà un ventaglio di possibilità inedite, sia sul versante della pura azione che su quello dell’esplorazione. Nei panni del ruspante pennuto, difatti, avremo a nostra disposizione un set aggiuntivo di colpi, che ci saranno utili sia per sbloccare percorsi (alternativi e principali), sia per abbattere particolari avversari. Non mancheranno anche alcune porzioni di mappa dedicate, il cui completamento ci ricompenserà quasi sempre con nuovi perk. Insomma, almeno in questo senso l’evoluzione rispetto al precedente capitolo si avverte molto bene. A completare il quadro delle feature sviluppate appositamente per Guacamelee! 2 troviamo cinque distinti skill tree, ognuno legato all’incontro con un particolare allenatore, le cui caselle diverranno accessibili man mano che porteremo a termine determinati task. Torna anche il multiplayer cooperativo locale, stavolta pronto ad accogliere fino a quattro luchadores. Nessuna obiezione, inoltre, può essere mossa al comparto tecnico della produzione, al solito fluida e reattiva, oltre che modellata attorno ad un’estetica personale ed accattivante, a cui si accompagna la solita e scanzonata narrativa ai limiti del metareferenziale (che saprà fare la gioia di tutti noi nerd). Avrei qualche cosa da ridire in merito alla difficoltà base complessiva, che almeno personalmente mi è parso di trovare un po’ più permissiva della precedente sortita di Juan, anche se al solito non manca un livello di sfida superiore da sboccare, previo completamento della prima run.
More of the same? Beh, negarlo sarebbe quanto mai sciocco e miope, visto anche il modo non certo oscuro con cui Guacamelee! 2 si srotola sotto il nostro pad, ma avercene di produzioni simili. Drinkbox sceglie consapevolmente di non tradire le origini di questa sua fortunata serie, limitandosi ad accompagnarne le rodate meccaniche ad altre in parte inedite. Certo, l’impatto complessivo è sicuramente inferiore rispetto a quanto giocato nel 2013, ciò nonostante Guacamelee! 2 si è rivelato un metroidvania solido e spassoso, che non mancherà di divertire i fan del nostro luchador preferito.