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Recensione Gran Turismo Sport

di: Luca Saati

Se Xbox One può vantare un numero di racing game forse un po’ eccessivi con la bellezza di tre Forza Motorsport e due Forza Horizon che si sono alternati ogni anno dal lancio delle console di attuale generazione, la situazione su PS4 è decisamente meno felice con i fan del genere racing costretti ad affidarsi alle produzioni multipiattaforma o al solo, ed esclusivo, DriveClub. Una situazione che finalmente (forse, dipende da cosa state cercando) è stata risolta con il lancio di Gran Turismo Sport qualche giorno fa. Come suggerisce il nome del gioco, Gran Turismo Sport vuole staccarsi dal passato della celebre serie racing abbandonando la classica numerazione. Una svolta che si evince anche nella filosofia che coinvolge l’intera produzione: la nuova opera di Yamauchi guarda infatti al multiplayer proponendo un semplice contentino a quei fan storici che ricordano ancora oggi le emozioni provate alla guida di mezzi indimenticabili come la Suzuki Escudo e cercano ancora oggi un gran numero di contenuti singleplayer. Una svolta giusta?

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The Real Driving Simulator?

Sin dal suo debutto nel 1997, Gran Turismo ha fatto della frase “The Real Driving Simulator” il suo motto, ma ad oggi la situazione su console è mutata profondamente con titoli simulativi, arcade puri e titoli più sfaccettati che possiamo inserire in quella categoria nota col termine simcade in cui troviamo sia lo stesso Gran Turismo Sport che il rivale Forza Motorsport 7 e una vasta selezione di videogiochi Codemasters e non solo. La nuova creatura di Polyphony Digital vuole quindi proporre un gameplay basato sul realismo risultando allo stesso tempo tanto semplice, immediato e accessibile ai novellini, quanto appagante e soddisfacente per chi la mattina al posto del caffè si beve una bella tazza di carburante. Scesi per la prima volta in pista vi vengono quindi proposti tre stili di guida: quello arcade con tutti gli aiuti attivati, quello per professionisti con tutti gli aiuti disattivati e la classica via di mezzo che non scontenta mai nessuno. Ovviamente è possibile intervenire manualmente su ciascun aiuto per personalizzare a propria immagine e somiglianza l’esperienza di gioco.

Pur non raggiungendo quindi livelli di simulazione come quelli dei più puristi Assetto Corsa e Project CARS 2, Gran Turismo Sport riesce comunque a restituire ottime sensazioni di realismo. Il merito è di un motore fisico in grado di ricreare con cura il comportamento delle auto con le varie classi di veicoli che trasmettono un feeling piuttosto variegato tra loro. C’è da dire che una piccola selezione di veicoli pad alla mano ci sono sembrati un tantino troppo leggeri, ma ci è parso più un limite del Dualshock 4 di PS4 che del gioco visto che col volante la situazione ci è parsa migliore.

I problemi di Gran Turismo Sport arrivano però quando tocchiamo argomenti come IA, danni, collisioni, meteo dinamico e ciclo giorno/notte. Partiamo proprio da quest’ultimi due dicendovi semplicemente che nel gioco di Polyphony Digital non esistono: la pioggia sembra infatti un lontano miraggio (è presente solo una competizione apposita su bagnato); le piste invece presentano diversi orari in cui gareggiare, ma il tempo non scorre in avanti e non è quindi possibile iniziare una gara col tramonto e finirla di sera. Le collisioni presentano il solito effetto flipper quando le auto si toccano tra loro o vanno a contatto con un muretto, un difetto storico per la serie che si porta indietro da anni. Assenti anche i danni nel singleplayer, mentre sono presenti in multiplayer con un effetto dimenticabile sia da un punto di vista visivo (qualche graffietto, ma niente di più) che meccanico. Infine l’IA alterna pochi alti e tanti bassi: per più di buona metà delle Missioni Sfida infatti troviamo quel solito e fastidiosissimo effetto trenino; le cose iniziano a farsi un minimo interessanti con le gare Endurance dove gli avversari sembrano meno immobili, più aggressivi e coraggiosi nell’azzardare il sorpasso senza però mai stupire in modo particolare coloro che sono abituati alle prodezze e all’umanità dei Drivatar degli ultimi Forza.

Tecnicamente Gran Turismo Sport mantiene gli alti standard imposti da una serie esclusiva PS4. Già su PS4 standard il gioco presenta i modelli delle auto più belli visti su console grazie a una cura per i dettagli maniacale da parte del team di Yamauchi. Di grande livello anche il sistema d’illuminazione accompagnato da una buona resa dei tracciati ricreati con cura e che deficitano solo in alcuni casi negli elementi di contorno. Si tratta comunque di un difetto su cui si può chiudere un occhio considerando che Gran Turismo Sport gira a 60 fotogrammi al secondo. Il comparto sonoro ha fatto qualche passo in avanti rispetto ai disastrosi risultati raggiunti dal precedente episodio, adesso il rombo dei motori appare più curato anche se le vette d’eccellenza che la serie merita sono ancora lontane. Piacevole invece la selezione di brani scelti per accompagnare durante la gara.

La ‘Campagna’

Passiamo adesso ai contenuti offerti da Gran Turismo Sport iniziando prima a snocciolare qualche numero e poi parlando delle modalità singleplayer. Partiamo col segnalarvi che offline, il gioco risulta praticamente inaccessibile con la sola modalità Arcade disponibile e le altre tutte bloccate senza una connessione a internet, una scelta molto discutibile e incomprensibile considerando comunque la presenza di modalità singleplayer. La gestione dei menù resta ancorata al solito indicatore in stile mouse che su console al giorno d’oggi è improponibile a nostro modo di vedere. Per quanto riguarda i contenuti, il racing esclusivo PS4 abbandona il ricchissimo garage dei precedenti episodi in favore di una selezione di auto decisamente più limitata che supera di poco i 160 modelli suddivisi in diverse classi. 40 invece i tracciati con 17 ambientazioni.

Le modalità singleplayer comprendono Arcade e la Campagna. Nella prima possiamo tranquillamente divertirci in una Gara Singola, Prove a Tempo, Derapate, co-op locale per due giocatori e il Tour VR limitato a una manciata di auto e a gare uno contro uno. La Campagna è divisa in tre parti: Accademia di Guida, Missioni Sfida e Esperienza su Circuito. L’Accademia di Guida è paragonabile alle patenti dei passati capitoli; le Missioni Sfida propongono invece una serie di missioni di diverso tipo come il superare un certo numero di avversari in poche curve o pochi giri, prove a tempo o una manciata di gare Endurance con tanto di pit stop da effettuare; Esperienza su Circuito infine vuole rappresentare una sorta di lezione di guida in cui imparare tutti i segreti di ogni tracciato affrontando prima le singole sezioni e poi il giro completo. Una Campagna che definirla in quel modo ci viene davvero difficile a causa di una struttura mediocre che la rende più una sorta di scuola guida in vista del comparto multiplayer che una vera e propria Campagna degna di questo nome.

Troviamo anche qualche extra come la splendida modalità Foto che consente di catturare degli scatti inserendo in location reali da uno a tre veicoli con un sistema d’illuminazione dinamico che si adatta al posizionamento dei mezzi. Da segnalare inoltre che la modalità Foto è disponibile anche durante una gara. Sempre tra gli extra segnaliamo l’editor delle auto in cui applicare adesivi, colori e non solo alla propria auto, condividere le proprie creazioni online e scaricare quelle degli altri utenti. Anche casco e tuta del pilota possono essere personalizzati, tuttavia in questo caso il tutto è limitato alla semplice scelta dei colori.

(e)Sport!

Fiore all’occhiello di Gran Turismo Sport è senza ombra di dubbio il comparto multiplayer che a tratti ci sentiamo di definire rivoluzionario e mette subito in mostra il vero scopo del gioco. Dopo aver seguito due lezioni di sportività, si può accedere alla modalità Sport che propone tre gare giornaliere che si svolgono periodicamente con i tempi di qualifica che fortunatamente vengono mantenuti ogni volta in modo tale da non costringere gli utenti a girare un nuovo tempo prima di ogni gara. Gran Turismo Sport richiede di dedicarvi al 100% a queste competizioni consentendovi di affinare sempre di più le vostre abilità in vista dei campionati ufficiali, tra cui troviamo anche quelli nati dalla collaborazione con FIA, che inizieranno il prossimo 4 Novembre.

Lodevole inoltre il sistema di matchmaking che tiene conto di due fattori (velocità e correttezza) che combinati consentono di affrontare sempre sfide equilibrate mettendovi sia con giocatori dalle abilità simili ma anche con un livello di sportività simile. Di conseguenza se affrontate ogni gara mantenendo una condotta di gara sempre pulita verrete premiati dal matchmaking che vi metterà sempre con altrettanti giocatori corretti, comportatevi in modo scorretto ed ecco che finirete con utenti che vi spintoneranno a ogni curva con l’obiettivo di mandarvi fuori pista. Un sistema che tra la demo e la versione finale del gioco ci ha lasciato sensazioni molto positive che riesce nel non semplice compito di spronare i giocatori a comportarsi secondo le regole.

Infine segnaliamo anche la presenza della modalità Lobby in cui creare gare personalizzate impostando le regole e limitazioni.

Commento finale

Gran Turismo Sport è un gioco dalle molteplici facce. Un gameplay appagante, divertente e accessibile allo stesso tempo viene limitato da una serie di mancanze gravi per un racing game nel 2017 come un sistema di danni e di collisioni più curato, il meteo dinamico assente e un’IA abbastanza elementare. Stesso dualismo che coinvolge anche le due modalità con una Campagna semplicemente mediocre e un multiplayer eccellente che, siamo sicuri, setterà un nuovo standard per il genere rivoluzionando il modo di fare e di intendere l’eSport. Gli estimatori del Gran Turismo vecchia scuola rimarranno quindi sicuramente delusi e faranno bene ad andare verso altri lidi, d’altra parte i fanatici dei racing che vivono di pane e competizione passeranno tantissime ore in multiplayer perfezionando i loro tempi nel tentativo di fare bella figura nei campionati ufficiali.