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Recensione Gradius Origins

di: Francesco Pellizzari

In un’epoca in cui il digitale e la scomparsa dei supporti fisici minacciano la sopravvivenza a lungo termine dei videogiochi, il lavoro di M2 emerge come un baluardo di conservazione culturale. Dopo aver già riportato alla luce le saghe di Castlevania e Contra, il team giapponese torna a collaborare con Konami per ridare vita a Gradius attraverso una raccolta che non solo include i capitoli storici, ma li arricchisce con contenuti extra e un nuovissimo episodio inedito. Il titolo “Origins” è emblematico: non solo richiama le origini della celebre saga sparatutto, ma invita a un vero viaggio alle radici del medium videoludico, offrendo un’esperienza che alterna nostalgia e scoperta.

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Una raccolta storica

Gradius Origins comprende ben 7 titoli con le rispettive varianti regionali, rendendola di fatto esaustiva per i fan degli sparatutto a scorrimento orizzontale. I giochi inclusi in questa sontuosa opera sono:

  • Gradius (1985)
    Il capostipite che rivoluzionò il genere con la barra dei power-up scalare. Ambientazione bio-meccanica, Moai spaziali e difficoltà spietata lo resero un classico istantaneo.
  • Gradius II: Gofer no Yabou (1988)
    Espandeva l’originale con grafica più dettagliata, nuovi boss e possibilità di scegliere set di armi preconfigurati. Una sfida ancora più ardua.
  • Gradius III (1989)
    Un capitolo leggendario, noto per la difficoltà brutale. La collection include anche una versione “prototipo” mostrata in una fiera nipponica, con effetti visivi migliorati e un boss finale alternativo.
  • Salamander (1986)
    Spin-off che abbandona la barra dei power-up per potenziamenti immediati. Alterna livelli a scorrimento orizzontale e verticale, introducendo varietà all’azione.
  • Life Force (1987)
    Variante di Salamander pensata per il mercato internazionale, con estetica incentrata sul corpo organico e meccaniche di potenziamento riprese dal primo Gradius.
  • Salamander 2 (1996)
    Evoluzione naturale, più spettacolare e veloce, con una colonna sonora memorabile e un comparto tecnico impressionante per l’epoca.
  • Salamander 3 (inedito, 2025)
    Creato ex novo da M2, ma come se fosse uscito negli anni ’90. Presenta una difficoltà tosta ma bilanciata, una grafica retrò fedele e grande leggibilità. È il fiore all’occhiello della collection.

Emulazione perfetta

Cuore pulsante dei titoli presenti nella raccolta è senza ombra di dubbio la giocabilità; una difficoltà elevata, dove il minimo errore può costare caro, un inferno di navi neviche e proiettili che tenteranno in ogni dove di porre fine prematuramente alla nostra partita, un level design di prim’ordine e tanta, tanta azione. A condire il tutto ci pensa il sistema di power up che per l’epoca era davvero innovativo e che tuttora rimane valido. La forza di Gradius Origins sta proprio nella sua fedeltà: chiunque abbia provato un capitolo della saga in sala giochi e lo riprenda oggi in questa collection non noterà differenze sostanziali. Merito dell’emulazione impeccabile di M2, che conserva intatti ritmo, difficoltà e “peso” dell’esperienza originale.

Un aiuto insperato

A rendere più accessibile l’offerta videoludica presente, ci hanno pensato i ragazzi di M2, inserendo la possibilità di giocare una modalità Facile (con hitbox minore per la nostra navicella, rendendola più difficile da colpire) e vite extra sin dall’inizio, una modalità Allenamento che permette di provare a loop porzioni selezionate da noi dei vari stage, scegliendo quali e quanti power up attivare; ideale per chi vuole padroneggiare a memoria ogni livello di gioco. La modalità Invicibile ci darà modo di avere un Vic Viper indistruttibile, precludendoci però la possibilità di sbloccare obiettivi / trofei e di registrare il punteggio nelle classifiche online. Gli sviluppatori hanno anche implementato una funzionalità di salvataggio e di rewind / forward, per poter tornare sui propri passi in caso di errori e ritentare senza dover rifare daccapo tutto. Anche in questo caso, utilizzando la funzionalità di riavvolgimento, ci sarà impedito di venire classificati, ma sarà possibile tuttavia ottenere obiettivi / trofei.

Una conservazione fedele

Dal punto di vista tecnico, Gradius Origins offre un’emulazione perfetta dei cabinati originali, con la possibilità di inserire il gettone virtuale e rivivere l’esperienza arcade. M2 ha aggiunto interfacce moderne: bezel laterali che non solo offrono una cornice estetica all’azione di gioco, ma mostrano lo stato dello scudo, la velocità, le vite disponibili e lo stage corrente, rendendo l’azione più leggibile. Vi è poi la possibilità di scegliere tra un set di filtri grafici per ottenere una resa visiva che più si avvicina ai nostri gusti. Personalmente mi sento di consigliarvi l’utilizzo del filtro tubo catodico per un’esperienza arcade perfect. Come abbiamo già citato poco fa, il lavoro svolto riguardante l’emulazione è ottimo; input lag assente, grafica in pixel art deliziosa, musiche elettroniche ed effetti sonori cristallini. I rallentamenti presenti in alcune sezioni non sono frutto di incuria, bensì di totale trasposizione e conservazione dell’originale. Con un’offerta ludica del genere a giovarne è senza ombra di dubbio la longevità, visto e considerato che per sviscerare tutti i giochi presenti serviranno almeno una decina di ore.

Power up

Ciliegina sulla torta, Gradius Origins include bozzetti, illustrazioni e persino i manuali originali che accompagnavano i cabinati dell’epoca. Non manca neppure un juke-box virtuale, con cui riascoltare le indimenticabili colonne sonore di ogni episodio. L’unica piccola pecca è che tutti questi contenuti extra sono disponibili fin da subito: se fossero stati sbloccabili in base ai progressi del giocatore, la gratificazione personale ne avrebbe guadagnato. D’altro canto, considerato l’alto livello di difficoltà della serie, forse è meglio così: i controller risparmiati dalla frustrazione ci ringrazieranno.

Considerazioni finali

In definitiva, Gradius Origins si rivela una raccolta capace di garantire decine di ore di intrattenimento, adattandosi a ogni tipo di giocatore. I nostalgici potranno ritrovare l’ostica difficoltà originale e rivivere le emozioni delle sale giochi, mentre i neofiti avranno modo di avvicinarsi alla saga grazie alle modalità semplificate pensate per non scoraggiarli. I completisti, dal canto loro, troveranno un archivio ricchissimo di bozzetti, illustrazioni e manuali originali, una vera miniera storica da scoprire con calma. A coronare il tutto ci sono le classifiche online e soprattutto il nuovo Salamander 3, che dona ulteriore freschezza e rigiocabilità al pacchetto. Si tratta dunque di una collection che non si limita a celebrare il passato, ma riesce a renderlo vivo e sorprendentemente attuale. Vero è che la mancanza di alcuni titoli quali Gradius IV e Gradius V potrebbe far titubare alcuni, ma ciò non va affatto ad intaccare la qualità elevata di Gradius Origins.