Recensioni

Recensione Ghost Trick: Detective Fantasma

di: Marco Licandro

Ghost Trick: Detective Fantasma è un videogioco di avventura sviluppato da Capcom per Nintendo DS, e successivamente anche per iOS. Dalla uscita nel 2010 in Giappone, e 2011 in Italia, sono passati ormai dodici anni, ed è oggi che arriva nuovamente su console odierne approfittando di alcune migliorie. Sarà invecchiato abbastanza bene da meritarsi un suo remastered?

Per visualizzare i video di terze parti è necessario
accettare i cookie con finalità di marketing.

Una morte misteriosa

La storia inizierà con un omicidio, il nostro. Sin da subito entreremo nei panni di un’anima, la quale in shock dopo la sua morte ha dimenticato tutto della sua vecchia vita, compreso il suo nome, ma per qualche motivo continua a vagare sulla terra. Ed è per questo che quasi immediatamente ci renderemo conto della situazione: un killer ci ha fatto fuori, siamo un’anima vagante, la vita di un’altra persona è attualmente a rischio, e possiamo renderci conto di tutto ciò che accade nel mondo dei vivi essendo noi a tutti gli effetti una sorta di fantasma.

Non faremo a tempo a capire il da farsi, che il killer farà bene il suo lavoro, uccidendo anche una giovane ragazza che si trovava accanto al nostro cadavere. Che pena! Due uccisioni una dietro l’altra. Se solo potessimo fare qualcosa.

Ebbene possiamo. Per qualche motivo, il nostro spirito avrà la particolarità di avere dei poteri, chiamiamoli dei trucchetti, appunto dei ghost tricks, come quello di muoverci tra gli oggetti, azionarli, nonché possedere l’anima di una persona morta recentemente e riavvolgere il tempo fino a 4 minuti prima della sua morte.

Quest’ultima caratteristica ci permetterà di cambiare il passato affinché la ragazza, unico indizio su chi siamo e perché siamo morti, rimanga in vita, così da aiutarci a trovare una risposta alle nostre domande. Dovremo quindi giocare osservando gli avvenimenti, riavvolgendo il tempo, e cambiando il destino di vari personaggi, in un susseguirsi di situazioni e vicende che porteranno alla luce la verità dietro il nostro omicidio, nonché altre rivelazioni più grandi.

Un breve accenno al gameplay

Il normale gameplay vedrà il giocatore rendersi conto dell’attuale situazione, osservando gli eventi e ascoltando le conversazioni dei personaggi, fino ad arrivare al punto in cui dovremo agire. In fronte ad una morte, potremo comunicare con il suo spirito deceduto, riavvolgendo il tempo e scoprendo dettagli sui nostri poteri di cui non eravamo a conoscenza. Avremo a disposizione 4 minuti esatti per far si che la morte in questione non accada, provando a spostarci da un oggetto all’altro tramite il suo punto focale, e azionandolo per vedere che effetto abbia sull’ambiente e sui personaggi. Un passaggio a livello potrà alzarsi, spingendoci più un alto e permettendo quindi di connetterci ad un altro punto focale.

Altri oggetti come un ombrello potrebbero aprirsi e volare per l’ambiente, nonché spaventare un personaggio generando così un leggero cambio di ritmo negli eventi, e così via dicendo fino a trovare quell’elemento tale da cambiare in qualche modo il destino. Sarà possibile riavvolgere questi 4 minuti in qualsiasi momento, anche se lo stesso gioco ci dice che a volte potremo scoprire informazioni aggiuntive se li lasciamo scadere, portando sì alla morte (provvisoria) del personaggio, ma dandoci alcuni indizi sul da farsi una volta riavvolto nuovamente il tempo.

Gli eventi di gioco si svolgeranno sotto ai nostri occhi, grazie ad un mix di grafiche 3D in cell shading, e baloons di testo con sprite di personaggi in 2D, sullo stile delle visual novel. Particolarità del titolo è lo scorrere del tempo, in particolare durante i 4 minuti prima della morte di un determinato personaggio, cosa che riesce a generare interesse e spingere il giocatore a concentrarsi per capire la situazione e trovare una ingegnosa soluzione utilizzando gli oggetti a disposizione e l’ambiente circostante.

Personaggi e trama non mancheranno di intrattenere e sorprendere, generando situazioni sempre distinte, e offrendo al giocatore libertà di esplorare varie location utilizzando la linea telefonica, che collega i vari luoghi una sensazione di fisicità nonostante la natura astratta del protagonista sotto forma di anima.

Semplice remaster in HD?

Come già detto, originariamente il titolo è stato pensato per Nintendo DS, il quale presentava due schermi in 4:3. Per di più, il gameplay era basato sull’utilizzo del pennino (o del dito, benché oggettivamente più scomodo). Il porting per console odierne fa in modo che il sistema di controllo si converta nell’attuale controller, utilizzando pulsanti e leve analogiche, ma grazie alla natura del gameplay in questione non perde la sua autenticità né rovina o modifica in qualsiasi modo l’esperienza.

Per spostarsi nell’ambiente di gioco, così da potervi interagire, sarà necessario spostarsi da un oggetto all’altro tramite un punto focale. Se questo veniva inizialmente svolto manualmente con il pennino, adesso rimane comunque fruibile tramite la levetta analogica, visto che potremo tracciare una linea di lunghezza limitata e spostarci di punto in punto semplicemente muovendoci verso di essi.

Vi saranno altri pulsanti a schermo specifici per effettuare i ghost tricks, nonché leggere gli utili consigli di gioco, o i fumetti su schermo, che presenteranno numerosi dialoghi scritti aiutando lo svolgimento della trama e fornendo utili indizi al giocatore, così da capire il da farsi.

Proprio per via delle proporzioni di aspetto dell’originale, queste rimarranno invariata anche nel remastered, nonostante la risoluzione di sprites ed elementi di gioco siano comunque migliorate. Sarà possibile personalizzare le due barre laterali scegliendo tra alcuni modelli, ma di certo non abbelliscono né migliorano il fatto che il titolo non sia finalmente fruibile a tutto schermo. Tra l’altro, non parlerei di un vero remsatered in HD, in quanto, nonostante la risoluzione del gioco sia certamente migliore rispetto alla controparte per DS e Mobile, questa non è certo priva di pixel, i quali rimarranno presenti in alcuni fondali che appaiono comunque in bassa risoluzione.

Un peccato in quanto i video di intramezzo, come quelli durante uno spostamento tramite linea telefonica, o di riavvolgimento del tempo nei quattro minuti precedenti ad una morte, si vedono meravigliosamente in 16:9, riempiendo completamente i margini della tv. Da notare come i pulsanti di gioco, nonché il testo a schermo, rimangono spaventosamente grandi, come appunto se fossero fatti per essere usufruiti su uno schermo molto più contenuto.

Una gradevole aggiunta è sicuramente il nuovo arrangiamento musicale del compositore Yasumasa Kitagawa, rimasto fedele alla colonna sonora originale, ma arricchendo la bontà e la qualità della stessa grazie ad un comparto audio leggermente migliorato e più adatto ad un sound system moderno. Potremo saltare da colonna sonora originale a riorchestrata semplicemente entrando nel menù, anche durante il gioco, nonché ascoltare le due varianti nella sezione apposita del menù principale. Quest’ultima è la seconda aggiunta di questo remastered, essendo questa una galleria, dove non solamente potremo ascoltare l’intera colonna sonora, nonché potremo approfittare della galleria di illustrazioni esclusive per questa versione.

In conclusione

Ghost Trick: Detective Fantasma è un’avventura coinvolgente ed accattivante, che non manca assolutamente di mistero grazie ad una storia ben costruita ed enigmi ben poco banali. Il gioco è sicuramente ben situato tra i classici del Nintendo DS, e tutt’oggi rimane estremamente valido giocarlo anche su console odierne, sia per i nostalgici che per i giocatori che non hanno potuto scoprirlo all’epoca. Estremamente consigliato, anche se dal punto di vista della rimasterizzazione avremmo voluto di più.